29 Novembre 2014
About a boy è la storia di due solitudini, quella di Will, un quarantenne dalla vita vuota, scandita solo dai pasti, dal sonno e dall’accalappiare donne e quella di Marcus, adolescente molto fragile e sensibile, figlio di una madre hippy perennemente depressa e disprezzato dai suoi compagni di scuola per il suo essere fuori dagli standard che la società di oggi impone. Due solitudini che s’incontrano quasi per caso e che si trasformano con il tempo in forza, in complicità, in amicizia, in affetto.
Non ho letto il romanzo di Nick Hornby e non posso dare un giudizio, ma la commedia dolce-amara dei fratelli Weitz mi è piaciuta, un film ben costruito, molto intelligente, che riesce a far ridere, si, ma anche a far riflettere senza mai scadere nel banale, nel patetico o nel melenso.
Certo, non è un capolavoro, ma ti fa riflettere sulle paure che ci accomunano, soprattutto quella di voltarci indietro un giorno e di ritrovarci dannatamente soli.
Molto bravo Hugh Grant, attore che ho sempre mal digerito ma che in questo caso ci regala una prova più che convincente.
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