Recensione su 5 centimetri al secondo

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Melenso. / 4 Aprile 2014 in 5 centimetri al secondo

Non mi piacciono molto le storie in cui i sentimenti vengono esasperati fino a diventare fondanti dell’esistenza dei protagonisti, limitandoli nelle scelte e privandoli della serenità in maniera, poi, così sdolcinata: questo lungometraggio ricade in tale tipologia di prodotto, per cui non l’ho apprezzato particolarmente dal punto di vista narrativo.

Tecnicamente, lode agli scenari mozzafiato (esclusi quelli marini, vagamente improbabili, con l’oceano quasi circoscritto ad una pozza) e ai ricchissimi dettagli d’ambiente che soverchiano, letteralmente, la caratterizzazione fisica dei personaggi: mentre gli oggetti sono ritratti in maniera quasi maniacale, i corpi sono rigidi, segaligni, praticamente solo abbozzati, non attraenti e non ho ben chiara la “simbologia” sottesa da tale scelta.

Nel complesso, troppo dolce, oserei dire melenso, un po’ fine a sé stesso.

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