Recensione su 1997 - Fuga da New York

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28 Agosto 2014

Un classico che a distanza di un terzo di secolo mostra un poco l’età. Personaggi senza profondità – a partire dall’afasico protagonista – si muovono su un fondale che dimostra una certa povertà di mezzi; l’usuale stile vagamente straniante di Carpenter non aiuta a rendere coinvolgente lo spettacolo. Ma situazioni e protagonisti rimangono incisi nella memoria, oggi come allora: gli spettatori dell’arena che cominciano a gridare “Snake, Snake!”, il Presidente che entra nella capsula, il medico che spara letteralmente le microcariche nelle arterie di Plissken, il tirapiedi del Duca biondo e pazzo (uno straordinario Frank Doubleday).

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