Recensione su 13 Assassini

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Massacro totale. / 13 Maggio 2014 in 13 Assassini

Epico, potente, lucidissimo.
Il samurai western di Miike mi ha conquistata inesorabilmente con un impatto visivo ed una forza narrativa di stampo “classico”, caratteristiche ben misurate nonostante gli eccessi del caso: eroi senza macchia, l’onore sopra ogni altro principio, psicopatico sadico da manuale.
Dettagli d’ambiente strepitosi, con un’attenzione maniacale dedicata alla rappresentazione della stratificazione della complessa società militare nipponica di epoca Tokugawa, particolari di costume sopraffini (i volti quasi spaventosi delle donne d’alto rango, coperti di biacca, con le sopracciglia depilate, con i denti anneriti, celebrati da Tanizaki Jun’chiro nel suo Libro d’ombra!), caratterizzazioni desunte pari pari dalla tradizione orale e teatrale del Giappone (penso a Kiga, il cacciatore delle montagne, per esempio).
Di grande forza emotiva, quasi orrorifica (arti amputati, occhi che grondano lacrime di sangue), la sequenza in cui la “contadina senza nome” chiede vendetta.

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