Buon uso del senso del dubbio / 2 Maggio 2016 in 10 Cloverfield Lane
Thriller claustrofobico riuscito, nonostante numerose forzature ed un finale meh: il merito della buona resa del film sta in una buona idea di partenza e in uno sviluppo che gioca bene sul senso del dubbio e dell’ambiguità fino allo stremo.
Tra i passaggi più in-credibili (ma non per questo non accettabili), annovero la mcgyveriana reattività della protagonista che, dal momento in cui si risveglia semi-immobilizzata nel bunker, realizza in pochi secondi come cavarsela. Sempre.
Il film diretto dall’esordiente Dan Trachtenberg è una sorta di spin-off del disaster movie Cloverfield del 2008 (entrambi sono prodotti da J.J. Abrams) e (narrativamente) si pone in perfetto parallelo con esso, evitando, però facili e probabilmente fastidiose interferenze: un esperimento interessante e, secondo me, riuscito.
Condivido appieno…avrei evitato il finale palese.. il film sarebbe dovuto finire 10 minuti prima…quando si scorge in lontananza una velivolo sorvolare i campi e non si riesce a distinguere se si tratti di un elicottero o di qualcos’altro…insomma…avrebbe dovuto giocare con il dubbio fino alla fine. Però…ottimo debutto…cammina con le sue gambe ed è nettamente migliore Cloverfield.