Recensione su Agente 007 - Vivi e lascia morire

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Il debutto di Roger Moore / 19 Settembre 2017 in Agente 007 - Vivi e lascia morire

Primo film di 007 con Roger Moore, non c’è male, anche se il livello praticamente sempre altissimo raggiunto con Sean Connery resta irraggiungibile. Questa volta 007 è impegnato, dopo l’omicidio di tre agenti inglesi, ad occuparsi del Dottor Kananga, diplomatico della fittizia isola caraibica di San Monique. Coinvolto con lui pare esserci anche un narcotrafficante americano, Mr. Big. Subito Bond si mette alla ricerca di informazioni, tanto negli States che nell’isola. Ma dovrà vedersela con tipi alquanto strani e pericolosi. Un film sicuramente piacevole, un po’ diverso per forza di cose dai primi lavori con Connery, con Roger Moore che comunque se la cava in modo egregio e per un bel po’ di tempo sarà proprio lui 007, al quale dà un’impronta un po’ più ironica rispetto a quello visto in precedenza. Il cambiamento non è male, magari è un po’ la trama assurda, che vede protagonisti animali pericolosi, riti voodoo, cartomanzia(ed è proprio così che Bond incontra la “Bond girl” di turno, la bella “Solitaire” (Jane Seymour), tenuta prigioniera da Kananga per fargli predire il futuro) ed alcuni personaggi davvero sopra le righe (come il Baron Samedi piuttosto che Tee Hee, che al posto del braccio destro ha una potente tenaglia meccanica). Del resto con Moore le avventure di Bond prendono decisamente strade più particolari e diversificate dai primi film, sarà una cosa che ricorrerà spesso, anche se maggiormente in ambito sci-fi. Da segnalare anche la colonna sonora, proprio “Live and Let Die” di Paul McCartney. Per concludere comunque, un film che non deluderà certamente i fan di Bond, pur non essendo obiettivamente all’altezza dei primi lavori.

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