Gian Maria Volonté: informazioni sull'autore, filmografia completa e biografia

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Gian Maria Volonté: gli esordi di un grande attore italiano

Gian Maria Volonté è stato un attore italiano.
Nato a Milano e cresciuto a Torino, Volonté abbandonda la scuola appena quattordicenne per trovare un lavoro e aiutare la famiglia in gravi difficoltà economiche. Emigra in Francia, poi torna in Italia e inizia a frequentare lo Studio Drammatico Internazionale “I Nomadi” di Edoardo Maltese e si appassiona di letteratura. A 17 anni, Volonté lavora a teatro e si unisce a una compagnia itinerante. Nel 1954, è a Roma, dove frequenta l’Accademia nazionale d’arte drammatica e si fa notare per le sue qualità interpretative.

Il debutto in tv e al cinema: i film con Nanni Loy, Sergio Leone, i Fratelli Taviani

Sul finire degli anni Cinquanta, Volonté esordisce come attore televisivo, partecipando ad alcuni sceneggiati e film tv Rai: “Fedra” (1957); “L’idiota” (1959); “La pisana” (1960); “Il taglio del bosco” (1963). In seguito, lavora ancora in televisione: “Vita di Michelangelo” (1964); “Caravaggio” (1967); “La certosa di Parma” (1982).
Nel 1960, Volonté debutta nel cinema, con il dramma bellico “Sotto dieci bandiere” di Duilio Coletti. L’anno dopo, ottiene un ruolo nel film “La ragazza con la valigia” (1961) di Valerio Zurlini, con Claudia Cardinale. Dopo un paio di peplum (“Antinea, l’amante della città sepolta”, 1961; “Ercole alla conquista di Atlantide”, 1961) e una parte secondaria nella tragicommedia “A cavallo della tigre” (1961) di Luigi Comencini, con Nino Manfredi, Volonté ottiene una serie di ruoli da protagonista: “Un uomo da bruciare” (1962) dei Fratelli Taviani; “Le quattro giornate di Napoli” (1962) di Nanni Loy, grazie a cui riceve la prima nomination della carriera ai Nastri d’Argento; “Il terrorista” (1963) di Gianfranco De Bosio, con Philippe Leroy. Tra il 1964 e il 1965, interpretando personaggi diversi, prende parte alla Trilogia del dollaro di Sergio Leone con Clint Eastwood: “Per un pugno di dollari” (1964), dove è Ramón Rojo, e “Per qualche dollaro in più” (1965), nei panni dell’Indio.

I migliori film di Volonté, da “L’armata Brancaleone” a “Porte aperte”

Dalla seconda metà degli anni Sessanta, Volonté diventa un volto ricorrente del cinema italiano, in particolare di quello indicato spesso come cinema politico: “L’armata Brancaleone” (1966) di Mario Monicelli; “Quién sabe?” (1967) di Damiano Damiani; “I sette fratelli Cervi” (1968) di Gianni Puccini; “L’amante di Gramigna” (1969) e “Banditi a Milano” (1968) di Carlo Lizzani; “Sotto il segno dello scorpione” (1969), ancora dei Taviani; ; “Sacco e Vanzetti” (1970) e “Giordano Bruno” (1973) di Giuliano Montaldo; “Sbatti il mostro in prima pagina” (1972) di Marco Bellocchio; “Il sospetto” (1975) di Francesco Maselli; “Ogro” (1979) di Gillo Pontecorvo; “La morte di Mario Ricci” (1983) di Claude Goretta, per cui viene premiato come miglior attore a Cannes; “Il caso Moro” (1986) di Giuseppe Ferrara, con cui vince il premio come miglior attore al Festival del cinema di Berlino; “Un ragazzo di Calabria” (1987) di Luigi Comencini, per riceve il Premio Pasinetti a Venezia; “L’opera al nero” (1988) di André Delvaux, Nastro d’Argento come miglior attore; “Tre colonne in cronaca” (1990) di Carlo Vanzina; “Porte aperte” (1990) di Gianni Amelio, per cui vince un altro David come miglior attore e un premio speciale della giuria agli European Film Awards; “Una storia semplice” (1991) di Emidio Greco.
Nel 1991, Volonté riceve il Leone d’Oro alla carriera, nel corso della Mostra del Cinema di Venezia.

I film con Elio Petri e Gianfranco Rosi

Nel corso della sua carriera, Volonté lavora spesso con alcuni registi. Sono particolarmente note le sue collaborazioni con Elio Petri (“A ciascuno il suo”, 1967, Nastro d’Argento come miglior attore; “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, 1970, per cui vince un Nastro d’Argento e un David di Donatello come miglior attore, questo parimerito con Nino Manfredi, protagonista del film “Nell’anno del Signore” di Luigi Magni; “La classe operaia va in paradiso”, 1971; “Todo modo”, 1976) e Gianfranco Rosi (“Uomini contro”, 1970; “Il caso Mattei”, 1972; “Lucky Luciano”, 1973; “Cristo si è fermato a Eboli”, 1979; “Cronaca di una morte annunciata”, 1987).
Volonté lavora anche come regista: nel 1972, dirige due documentari, “La tenda in piazza” e “Reggio Calabria”.

L’ultimo film di Volonté e la morte improvvisa

L’ultimo film di Gian Maria Volonté è “Il tiranno Banderas” (1993) del regista spagnolo José Luis García Sánchez.
Mentre sta lavorando sul set del film “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopoulos, Volonté muore improvvisamente, stroncato da un infarto. Come da sue volontà, le sue spoglie vengono tumulate sotto un albero, sull’isola de La Maddalena, in Sardegna. Proprio a La Maddalena, dal 1994, si svolge ogni estate il festival cinematografico “La valigia dell’attore”, dedicato a Volonté.
All’attore, è stata dedicata anche la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté di Roma, una scuola di formazione cinematografica libera e gratuita.
Volonté ha avuto diverse compagne: l’attore è stato sposato con Tiziana Mischi e, dopo il divorzio, si è risposato con Armenia Balducci, sceneggiatrice e regista cinematografica, già sua compagna dal 1968; è stato legato anche alle attrici Carla Gravina, da cui ha avuto la figlia Giovanna, e Mireille Darc. L’attrice Angelica Ippolito, è stata la sua ultima compagna, per quindici anni, fino alla morte.

Luogo di nascita: Milano, Lombardia, Italy
Data di nascita: 09/04/1933
Data di morte: 06/12/1994

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