Rutger Hauer: scheda regista con i suoi film e la biografia completa

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Rutger Hauer, biografia di un ribelle con la recitazione nel sangue

Rutger Oelsen Hauer, meglio noto come Rutger Hauer, è stato un attore cinematografico olandese.
Figlio di insegnanti e attori di teatro drammatico, a 15 anni Hauer scappa di casa e si imbarca su un mercantile. In seguito, lavora come elettricista e carpentiere. Contemporaneamente, si iscrive a una scuola serale di recitazione. Interrompe gli studi per entrare in Marina, poi si trasferisce in Svizzera per lavorare come guida alpina. A Basilea, lavora come macchinista in un teatro. Nel 1967, tornato ad Amsterdam, conseguisce il diploma di arte drammatica.

La consacrazione con “Blade Runner”: la filmografia di Rutger Hauer

Dopo aver militato per qualche anno in un gruppo di teatro sperimentale, nel 1969 Hauer esordisce in televisione, grazie alla serie tv olandese in costume “Floris”, in cui interpreta il cavaliere protagonista.
L’attore raggiunga una certa notorietà grazie al film “Fiore di carne” (1973) di Paul Verhoeven, in cui gli viene affidato il ruolo del protagonista. Il film olandese riceve una nomination agli Oscar come miglior pellicola in lingua straniera.
Nel corso degli anni Settanta, la fama di Hauer si consolida anche all’estero grazie a film come “Il seme dell0odio” (1975) di Ralph Nelson con Michael Caine e Sidney Poitier e “Soldato d’Orange” (1977), ancora di Verhoeven.
Alcuni film realizzati negli anni Ottanta segnano la definitiva affermazione di Hauer: “I falchi della notte” (1981) di Bruce Malmuth con Sylvester Stallone; “Blade Runner” (1982) di Ridley Scott; “Ladyhawke” (1985) di Richard Donner; “The Hitcher – La lunga strada della paura” (1986) di Robert Harmon; “La leggenda del santo bevitore” (1988) di Ermanno Olmi; “Fuga da Sobibor” (1988), grazie a cui vince un Golden Globe per miglior attore non protagonista in un film per la tv; “Furia cieca” (1989) di Phillip Noyce; “Giochi di morte” (1989) di David Webb Peoples.
Hauer continua a lavorare anche nel decennio successivo e negli anni 2000, partecipando soprattutto a film d’azione, horror e sci-fi, come “Detective Stone” (1992) di Tony Maylam, “Buffy l’ammazzavampiri” (1992) e “Delitto di Stato” (1994), per cui riceve una nomination ai Globes come miglior attore in un film tv.

Una lunga carriera, tra cinema e tv

Nel 2002, Hauer è nel cast del film “Confessioni di una mente pericolosa”, esordio alla regia di George Clooney. Nel 2005, Robert Rodriguez lo chiama per lavorare a “Sin City”, nel ruolo di un prete corrotto. Christopher Nolan scrittura Hauer per partecipare a “Batman Begins” (2005).  Nel 2011, è insieme a Anthony Hopkins nell’horror “Il rito” ed è protagonista dei film “Hobo woth a Shotgun” di Jason Eisener e “I colori della passione”, in cui interpreta il pittore Peter Bruegel.
Lavora ancora con Ermanno Olmi nel film “Il villaggio di cartone” (2011) e rafforza il suo legame con l’Italia, con il film “Dracula 3D” (2012) di Dario Argento e il mistery sci-fi “The Broken Key” (2017) di Louis Nero. Nel 2017, recita nel film di fantascienza “Valerian e la città dei mille pianeti” di Luc Besson. Uno dei suoi ultimi film è “I Fratelli Sisters” (2018) di Jacques Audiard.
Nel frattempo, Hauer lavora anche in televisione, partecipando a serie e miniserie tv: “Il principe del deserto” (1991); “Merlino” (1998); “Alias” (2003); “Smallville” (2003); “True Blood” (2013-2014); Wilfred” (2014); “Galavant” (2015); “Mata Hari” (2016); “Channel Zero” (2018); “Porters” (2018-2019).

Hauer l’attivista

Da sempre, Hauer sostiene diverse cause ambientaliste e umanitarie. In particolare, ha istituito una fondazione di sensibilizzazione sull’AIDS chiamata Rutger Hauer Starfish Foundation.
Muore dopo breve malattia, ad Amsterdam, il 19 luglio 2019, ma la notizia della sua scomparsa viene diffusa solo il 24 luglio.

Luogo di nascita: Breukelen, Utrecht, Netherlands
Data di nascita: 23/01/1944
Data di morte: 19/07/2019

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