Michel Piccoli: scheda regista con i suoi film e la biografia completa

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Gli esordi dell’attore francese Michel Piccoli

Jacques Daniele Michel Piccoli, meglio noto come Michel Piccoli, è stato un attore francese di lontane origini italiane. È stato anche anche regista, sceneggiatore e produttore cinematografico.
Nasce a Parigi, in una famiglia di musicisti, da madre pianista e padre violinista.
Esordisce nel mondo del cinema con un piccolo ruolo da comparsa nel film “Silenziosa minaccia” (1945). Inizia a lavorare in molti altri film, sia per il cinema che per la televisione, diretto anche da registi famosi: Pierre Chenal (“Raffiche sulla città”, 1958; “La Venere tascabile”, 1959); Michel Clément e Umberto Scarpelli (“Le schiave bianche”, 1960); Carlo Ludovico Bragaglia (“Le vergini di Roma”, 1961); Jean-Pierre Melville (“Lo spione”, 1962); René Clement (“Il giorno e l’ora”, 1963).

I migliori film di Michel Piccoli: da “Il disprezzo” di Godard a “Salto nel vuoto” di Bellocchio

Nel 1963, ottiene il successo internazionale con il film “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, con Brigitte Bardot.
Da questo momento, Piccoli gira alcuni dei migliori film della sua carriera, spesso diretto da registi italiani: “La calda pelle” (1964) di Jean Aurel, con Anna Karina; “La guerra è finita” (1966) di Alain Resnais, con Yves Montand; “La calda preda” di Roger Vadim, con Jane Fonda; “Parigi brucia?” (1966), ancora di Clement; “Diabolik” (1968) di Mario Bava, per cui interpreta l’ispettore Ginko; “Topaz” (1969) di Alfred Hitchcock; “Dieci incredibili giorni” (1971) e “L’amico di famiglia” (1973) di Claude Chabrol; l’horror “Leonor” (1976) di Juan Luis Buñuel, con Liv Ullman e Ornella Muti; “Todo modo” (1976) di Elio Petri, con Marcello Mastroianni, Gian Maria Volonté e Mariangela Melato; “I miei vicini sono simpatici” (1977) di Bertrand Tavernier; “Giallo napoletano” (1979) di Sergio Corbucci, con Mastroianni; “Salto nel vuoto” (1980) di Marco Bellocchio, con Anouk Aimée, per cui viene premiato a Cannes come miglior attore; “Atlantic City, U.S.A.” (1980) e “Milou a maggio” (1990) di Louis Malle; “Une étrange affaire” (1981) di Pierre Granier-Deferre, per cui ottiene l’Orso d’Argento come miglior attore, a Berlino, e la prima delle 4 nomination in carriera ai César; “Oltre la porta” (1982) di Liliana Cavani, ancora con Mastroianni; “Il mondo nuovo” (1982) di Ettore Scola, sempre con Mastroianni, e, poi, Hanna Schygulla e Harvey Keitel; “La puritana” (1986) di Jacques Doillon; “Libero Burro” (1999) di Sergio Castellitto; “La duchessa di Langeais” (2007) di Jacques Rivette; “La polvere del tempo” (2008) di Theo Angelopoulos.

La filmografia di Michel Piccoli: le collaborazioni con Marco Ferreri, Buñuel, Claude Sautet, de Oliveira

Michel Piccoli costruisce proficue collaborazioni con diversi registi famosi. Nel corso della sua lunga carriera, in cui realizza più di 230 film, lavora spesso con Luis Buñuel: “La selva dei dannati” (1956); “Il diario di una cameriera” (1964), con Jeanne Moreau; “Bella di giorno” (1967), con Catherine Deneuve; “La via lattea” (1969); “Il fascino discreto della borghesia” (1972); “Il fantasma della libertà” (1974).
Nel 1969, gira il primo film con Marco Ferreri, “Dillinger è morto”. Per Ferreri, di cui diventa intimo amico, Piccoli interpreta anche: “L’udienza” (1972), con Vittorio Gassman e Claudia Cardinale; “La cagna” (1972), con Marcello Mastroianni e la Deneuve; “La grande abbuffata” (1973), ancora con Mastroianni, Philippe Noiret e Ugo Tognazzi; “Non toccare la donna bianca” (1974); “L’ultima donna” (1976), con Gérard Depardieu e ancora la Muti.
A partire dal 1970, lavora spesso anche con Claude Sautet: “L’amante” (1970) e “Il commissario Pelissier” (1971), entrambi con Romy Schneider; “Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre” (1974); “Mado” (1976).
All’inizio degli anni Duemila, collabora spesso con il regista portoghese Manoel de Oliveira: “Ritorno a casa” (2001); “Specchio magico” (2005); “Bella sempre” (2006); “Rencontre unique” (2007).

L’esordio alla regia e gli ultimi film di Piccoli: i premi per “Habemus Papam” di Moretti

Nel 1991, Piccoli esordisce come regista con il film collettivo “Contre l’oubli”. Il primo dei suoi film in solitaria è la commedia “Alors voilà,” (1997), premiato a Venezia, a cui segono “La plage noire” (2001) e “C’est pas tout à fait la vie dont j’avais rêvé” (2005). Nel 1994, dirige anche un cortometraggio, “Train de nuit”.
Piccoli debutta come sceneggiatore nel 1983, con il film “Il generale dell’armata morta” di Luciano Tovoli, da un romanzo di Ismail Kadare.
Tra gli ultimi film di Michel Piccoli come attore, ricordiamo: “Habemus Papam” (2011) di Nanni Moretti (dove recita in italiano e non viene doppiato), che gli vale un David di Donatello e un Nastro d’Argento come miglior attore; “Holy Motors” (2012) di Leos Carax; “Le goût des myrtilles” (2014) di Thomas De Thier.
Nel 2011, Piccoli riceve l’European Film Award alla carriera.

Vita privata e morte di Michel Piccoli

Michel Piccoli si è sposato tre volte: prima, con Éléonore Hirt (dalla loro relazione è nata una figlia, Anne-Cordélia); poi, per undici anni, con la cantante Juliette Gréco; infine con Ludivine Clerc, da cui ha avuto i figli Inord e Missia.
Piccoli muore a 94 anni il 12 maggio 2020, per problemi cerebrali, ma la notizia viene comunicata solo il 18 maggio, attraverso una nota della famiglia trasmessa all’agenzia France Presse da Gilles Jacob, amico dell’attore ed ex presidente del Festival di Cannes.

Luogo di nascita: Paris, Ile-de-France, France
Data di nascita: 27/12/1925
Data di morte: 12/05/2020

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