Silvana Mangano: Biografia completa, filmografia completa, scheda Attrice

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Silvana Mangano, biografia di una diva italiana

Silvana Mangano è stata un’attrice italiana di origini inglesi.
Nata a Roma da una famiglia modesta, si trasferisce a Milano, dove segue dei corsi di danza classica. Notata dal costumista francese Georges Armenkov, la giovane Mangano parte con qualche riluttanza per Parigi. Qui, debutta nel mondo del cinema come comparsa nel film drammatico “Le jugement dernier” (1945) di René Chanas.
Dopo questa esperienza, torna in Italia e inizia a lavorare come modella. Vince la fascia di Miss Roma 1946 e, l’anno dopo, partecipa a Miss Italia, da cui si ritira all’ultimo momento. La vittoria va a Lucia Bosé.
Contemporaneamente, la Mangano continua la sua carriera nel cinema, ottenendo piccoli ruoli in alcuni film: “Il delitto di Giovanni Episcopo” (1947) di Alberto Lattuada, con Aldo Fabrizi e Yvonne Sanson; “L’elisir d’amore” (1947) di Mario Costa; “Gli uomini sono nemici” (1948) di Ettore Giannini. In questo periodo, frequentando una scuola di recitazione, conosce Marcello Mastroianni. I due vivono nello stesso quartiere e, da adolescenti, hanno una relazione sentimentale.

I migliori film di Silvana Mangano: da “Riso amaro” a “La grande guerra” e i film con Pasolini

Il grande successo arriva di lì a poco. La diciottenne Mangano viene scelta per il ruolo di protagonista nel film drammatico “Riso amaro” (1949) di Giuseppe De Santis, con Vittorio Gassman, Raf Vallone e Doris Dowling. La Mangano diventa icona femminile ammirata anche all’estero. Durante la lavorazione del film, conosce il produttore Dino De Laurentiis, che sposa nel 1949 e dalla cui unione nascono 4 figli.
La Mangano inizia a lavorare assiduamente, diventando la protagonista di molti film realizzati in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta: “Il lupo della Sila” (1949) di Duilio Coletti, con Amedeo Nazzari e ancora Gassman; “Il brigante Musolino” (1950) di Mario Camerini, di nuovo con Nazzari; “Anna” (1951), altro iconico successo, firmato da Lattuada; il peplum “Ulisse” (1954) di Camerini, con Kirk Douglas; l’episodio “Teresa” in “L’oro di Napoli” (1954) di Vittorio De Sica, che le vale un Nastro d’Argento come protagonista femminile; “Uomini e lupi” (1957), diretta ancora da De Santis, con Yves Montand; “La grande guerra” (1958) di Mario Monicelli, con Gassman e Alberto Sordi, di cui diventa amica; “Jovanka e le altre” (1960) di Martin Ritt, con Jeanne Moreau; “Crimen” (1960) di Camerini, con Gassman, Sordi e Nino Manfredi; “Il giudizio universale” (1961) di De Sica; “Barabba” (1961) di Richard Fleischer, con Anthony Quinn; “Il processo di Verona” (1963) di Carlo Lizzani, per cui vince il primo David di Donatello della sua carriera come miglior attrice e ottiene un altro Nastro d’Argento; “Il disco volante” (1964) di Tinto Brass, con Sordi, Monica Vitti ed Eleonora Rossi Drago; “Scusi, lei è favorevole o contrario?” (1966) di e con Sordi; il film a episodi “Le streghe” (1967), diretto da più registi (Mauro Bolognini, De Sica, Franco Rossi, Luchino Visconti), che le vale un altro David. Sul set di questo film, lavora per la prima volta con Pier Paolo Pasolini, che la dirige ancora in “Edipo re” (1967), “Teorema” (1968) e, non accreditata, nel ruolo della Madonna ne “Il Decameron” (1971).

Gli ultimi film della Mangano: i lavori con Visconti, Lynch e Nikita Mikhalkov

Negli anni Settanta, lavora ancora con Visconti (“Morte a Venezia”, 1971; “Ludwig”, 1973; “Gruppo di famiglia in un interno”, 1974), Sordi (“Lo scopone scientifico”, 1977, di Luigi Comencini, con Bette Davis e Joseph Cotten, per cui vince un altro David come miglior attrice), Gassman (“Scipione detto anche l’africano”, 1971, di Luigi Magni).
Afflitta dalla depressione la Mangano interrompe l’attività cinematografica. Nel 1981, muore improvvisamente l’unico figlio maschio, Federico, e, nel 1983, ormai separata da De Laurentiis, le viene diagnosticato un tumore allo stomaco.
Negli anni Ottanta, l’attrice compare in pochi film. Ottiene un piccolo ruolo in “Dune” (1984) di David Lynch.
L’ultimo film di Silvana Mangano è “Oci ciornie” (1987) di Nikita Mikhalkov, accanto a Mastroianni, che le vale una nomination ai David come attrice non protagonista.
L’aggravarsi della malattia richiede una delicata operazione e, nel 1989, la Mangano viene ricoverata in una clinica di Madrid, dove vive la figlia Raffaella. La Mangano è vittima di un arresto cardiaco ed entra in coma, morendo poco dopo.

Luogo di nascita: Rome, Latium, Italy
Data di nascita: 21/04/1930
Data di morte: 16/12/1989

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