Park Chan-wook e la trilogia dell’erotismo: arriva “The Handmaid”

Il regista sudcoreano, noto per "Oldboy", tornerà presto al cinema con il film che dovrebbe completare la sua esplorazione dell'amore proibito, di cui parla diffusamente in un'intervista che riportiamo parzialmente. I diritti della pellicola sono già stati acquisiti dagli Amazon Studios.

Park Chan-wook e la trilogia dell’erotismo: arriva “The Handmaid”

IL PROSSIMO FILM DI PARK CHAN-WOOK SARÀ TARGATO AMAZON

Gli Amazon Studios sono sempre più lanciati sul mercato cinematografico: dopo aver acquisito messo le mani su un paio di titoli del recente Sundance (MANCHESTER BY THE SEA di Kenneth Lonergan e WIENER-DOG di Todd Solondz), la sezione del colosso della distribuzione Amazon dedicata alla produzione e distribuzione di prodotti televisivi e film originali si è aggiudicata i diritti di THE THE HANDMAID (Agassi), il nuovo film del cineasta sudcoreano Park Chan-Wook divenuto noto con la trilogia della vendetta iniziata nel 2002 con MR. VENDETTA (Boksuneun naui geot), assurto definitivamente agli onori internazionali con OLDBOY (2003).
THE HANDMAID è stato presentato e immediatamente acquistato da Amazon durante l’European Film Market svoltosi nei giorni della Berlinale 2016.

“THE HANDMAID” E LA SUA MATRICE LETTERARIA

Ispirato al romanzo di ambientazione vittoriana Ladra della scrittrice britannica Sarah Waters, THE HANDMAID sposta il contesto dalla Londra della seconda metà dell’Ottocento alla Corea del 1930, negli anni dell’annessione del Paese al Giappone e della conseguente occupazione da parte dei nipponici (1905-1945 circa).
La vicenda ruota intorno ad una ladra e ad un affascinante truffatore: la donna riesce a farsi assumere come cameriera da una ricca donna giapponese e si insinua nella sua casa, arrivando al punto di sedurla. Le sue intenzioni finali si riveleranno più sinistre di quanto sia possibile immaginare inizialmente.

Il cast di "The Handmaid" in una foto promozionale

Il cast di “The Handmaid” in una foto promozionale

Qualche mese fa, illustrando il suo nuovo film, Park Chan-Wook ha descritto le differenze più profonde tra il romanzo e la pellicola, sottolineando, per esempio, come il personaggio maschile acquisisca in THE HANDMAID uno spessore maggiore rispetto al libro, fino a diventare un concreto intermediario tra le due protagoniste: “Quando ho mostrato la sceneggiatura a Sarah Waters”, ha rivelato il regista in un’intervista al magazine Variety, “ha detto che pensava che si trattasse di una buona sceneggiatura, significativamente diversa dal romanzo. Pertanto, ci sarebbe stata grata se avessimo potuto specificare che il film è ‘ispirato’ al testo letterario e non che ‘si basa’ sul suo libro. È stato allora che abbiamo deciso di cambiare il titolo”.
Nel cast di THE HANDMAID, attualmente in lavorazione, compariranno le star sudcoreane Ha Jung-woo (SOFFIO, 2007), Kim Min-hee (JI-GEUM-EUN-MAT-GO-GEU-DDAE-NEUN-TEUL-LI-DA, 2015), Jo Jin-woong (L’IMPERO E LA GLORIA – ROARING CURRENTS, 2014) e l’esordiente Kim Tae-ri. La data di uscita del film non è stata ancora resa nota.

PARK CHAN-WOOK E LA TRILOGIA DELL’AMORE PROIBITO

Con gli ultimi suoi due film, BAKJWI (2009) e STOKER (2013), la sua prima pellicola con cast internazionale, Park Chan-Wook ha iniziato ad esplorare i temi dell’erotismo e della tentazione: benché quello della vendetta sia il leitmotiv che affascina di più il regista, essi torneranno entrambi in THE HANDMAID, così da permettere la definizione di una nuova trilogia, questa volta improntata sull’esplorazione dell’amore proibito.
In BAKJWI, un prete si trasforma in vampiro, sviluppando appassionati impulsi sessuali. In STOKER, aleggiano una rivalità tra donne di età differenti unite da un legame di sangue ed una passione incestuosa. Con THE HANDMAIDEN, Park Chan-Wook rivela che ha inteso rappresentare: la gioia dell’erotismo, non il peso del senso di colpa. È essenzialmente una liberazione dal senso di colpa.
“Non sono sicuro che l’erotismo sia un argomento importante quanto la morte e la vendetta, temi che ho esplorato in molti dei miei film precedenti”, spiega ancora Park Chan-Wook. “Ma io sono interessato a studiare la natura umana e ritengo non ci siano molti film che hanno analizzato con onestà la questione della lussuria.

IL RAPPORTO CON LA RELIGIONE E LA STORIA DELLA COREA

Park, che si definisce ateo, è cresciuto in una famiglia cattolica coreana. Tuttavia, egli non crede che il suo interesse per soggetti come il peccato, la colpa e l’ossessione provengano dalla sua educazione cattolica e ritiene che il cattolicesimo coreano sia molto diverso dagli insegnamenti più tradizionali della Chiesa cattolica diffusi in Paesi come l’Italia e la Spagna. “Il cattolicesimo coreano non si concentra particolarmente sui concetti di colpa e di peccato”, spiega. “In questo senso, è più progressista di quello tradizionale europeo. Nel corso della sua storia, la dottrina cattolica è stata fondamentale nell’evoluzione della società coreana, poiché, come organizzazione, ha contribuito allo sviluppo della democrazia in Corea”.
Esclusa la matrice religiosa, il regista è convinto che il fascino che esercita su di lui il concetto di senso di colpa derivi dalle sue esperienze giovanili: “Sono cresciuto in un periodo della storia coreana in cui ci sono stati grandi movimenti studenteschi a favore della democrazia. Ho visto molti dei miei amici portati via dalle autorità e molti di essi sono stati torturati. Altri sono stati costretti ad arruolarsi nell’esercito ben prima dell’età per la leva obbligatoria, come una punizione. Li ho visti lottare attivamente contro la dittatura e hanno sofferto per questo. Non ho preso una parte attiva a questi movimenti e mi sono sentito in colpa per questo. Molti miei coetanei provano questa sensazione. Ho incanalato e diffuso questo senso di colpa personale nei miei film.

[Fonte: Indiewire]

[Nella foto: sull’estrema destra, Park Chan-wook, sul set di STOKER, dirige Nicole Kidman e Matthew Goode]

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