Il trailer di “Silence”: Martin Scorsese e il rapporto con religione e religiosità

Il nuovo lungometraggio di Scorsese, il primo dai tempi di "The Wolf of Wall Street", si ispira ad un romanzo ambientato nel Giappone del XVII secolo, all'epoca delle missioni gesuite in Oriente. Il progetto era accarezzato dal cineasta italoamericano da più di 20 anni. Scopriamo insieme maggiori dettagli.

Il trailer di “Silence”: Martin Scorsese e il rapporto con religione e religiosità

IL TRAILER DI “SILENCE”

Nelle scorse ore, è stato diffuso il primo trailer ufficiale di SILENCE, il nuovo film diretto da Martin Scorsese, che oltre a co-produrre la pellicola -una produzione che vede in gioco anche l’italiana Cecchi Gori- ha lavorato alla sua sceneggiatura insieme a Jay Cocks, suo collaboratore anche ai tempi de L’ETÀ DELL’INNOCENZA (1993) e di GANGS OF NEW YORK (2002).
Tratta dal romanzo del 1966 Silenzio di Endō Shūsaku, a cui già Shinoda Masahiro, nel ’71, si è ispirato per il film CHINMOKU, SILENCE è ambientato nel Giappone del XVII secolo, durante lo shogunato Tokugawa (1603-1868), nel periodo in cui, nonostante le sanguinose repressioni a cui erano soggette, le missioni religiose occidentali, composte prevalentemente da gesuiti provenienti dal Portogallo, raggiungevano l’arcipelago asiatico per diffondere il Cristianesimo.
Il film segue le vicende di due giovani missionari, interpretati da Andrew Garfield (THE SOCIAL NETWORK, 2010) e Adam Driver (HUNGRY HEARTS, 2015): mentre sono in viaggio attraverso il Giappone alla ricerca del loro mentore (Liam Neeson, già avvezzo ad un ruolo in costume di questo tipo, grazie ad un’analoga interpretazione nel film MISSION di Roland Joffé), i due vengono colti da una lacerante crisi personale che mette in discussione la loro Fede.

LE RIFLESSIONI DI SCORSESE SU FEDE E RELIGIONE

Scorsese era al lavoro su SILENCE da qualche anno: dopo aver terminato le riprese di THE WOLF OF WALL STREET (2013), il regista ha iniziato a concentrarsi seriamente sul nuovo progetto, accarezzato fin dal 1991. Il rapporto con la Fede e la religione, però, non è un argomento inedito, all’interno della filmografia scorsesiana: nel 1988, per esempio, è stato distribuito il contestato L’ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO, incentrato sul desiderio di umanità di Gesù.
Quando, nel 2013, Scorsese ha ottenuto il nullaosta definitivo per procedere al nuovo adattamento del romanzo di Endō, il cineasta italoamericano ha spiegato ampiamente in un’intervista a Deadline perché questo progetto, è così importante per lui: “Gli interessi che ho avuto nella vita sono stati fortemente influenzati da ciò che stavo facendo in quel preciso momento: 45-50 anni fa, ero profondamente immerso nella cultura della religione cattolica romana. Invecchiando, le idee vanno e vengono. Domande, risposte, risposte che si perdono e nuove domande che si propongono: questo è ciò che mi interessa davvero. Il cinema e i miei famigliari sono fondamentali, ma, alla fine, quando si invecchia, si ha bisogno anche di altro. Ci deve essere di più, molto, molto di più. In questo momento, la natura del secolarismo, della laicità, mi affascina molto, ma, contemporaneamente, come potrei cancellare improvvisamente qualcosa che potrebbe arricchire la mia vita, che potrebbe costituire l’inizio di una sorta di ricerca nei confronti di un elemento spirituale e trascendentale? Questo è anche uno dei motivi che mi ha spinto a realizzare il documentario su George Harrison. SILENCE mi attira allo stesso modo: è stata un’ossessione e, ora, è il momento di lavorarci sù. È una storia forte, meravigliosa, vera: a suo modo, è un thriller, ma affronta le questioni di cui ho parlato”.

ANTEPRIMA IN VATICANO

L’uscita di SILENCE è prevista per il 23 dicembre negli Stati Uniti e il 12 gennaio in Italia: nel frattempo, l’1 dicembre, il film di Scorsese sarà protagonista di una esclusiva anteprima in Vaticano, alla presenza di alti prelati. Non è ancora certa la partecipazione di Papa Francesco I, ma pare che il regista -forse accompagnato da Adam Driver- abbia già ottenuto udienza presso il pontefice.

[Nella foto: Liam Neeson in una scena del film]

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