Per la prima volta dal 2011, calo abbonamenti Netflix: -200000 nel primo trimestre 2022

Dopo il primo trimestre 2022, Netflix denuncia un calo degli abbonamenti. Quali sono le cause di questo rallentamento? L'azienda è in crisi?

Per la prima volta dal 2011, calo abbonamenti Netflix: -200000 nel primo trimestre 2022

Perché Netflix perde abbonati?

Nel comunicato agli investitori sui rendimenti trimestrali datato 19 aprile, Netflix ha reso noto un calo degli abbonati, nei primi 3 mesi del 2022.
Netflix ha dichiarato di aver perso circa 200000 iscritti, nel primo trimestre dell’anno. Per la famosa piattaforma di streaming e casa di produzione cinematografica e televisiva, si tratta del primo calo di abbonamenti, dal 2011.
Qualche mese fa, le previsioni degli analisti per il 2022 stimavano un aumento di 2,5-2,7 milioni di abbonati. Invece, nel trimestre iniziale dell’anno, il numero di abbonati a Netflix si è attestato su 221,6 milioni, con una diminuzione di 0,2 milioni di account iscritti.
Rispetto all’anno scorso, i ricavi dell’azienda sono cresciuti del 10% e hanno raggiunto 7,87 miliardi di dollari. Però, considerando lo stesso periodo temporale, l’utile è sceso da 1,7 miliardi a 1,6 miliardi.
A partire dall’inizio del 2022, le azioni della società statunitense, quotata in Borsa dal 2002, sono già calate del 40%, rispetto allo scorso anno. Nella sessione after hours (il segmento di negoziazione che ha luogo tra le 18:00 e le 20:30 italiane), le azioni Netflix hanno perso circa il 25%.
Secondo quanto riporta Bloomberg, inoltre, Netflix stima di perdere altri 2 milioni di clienti, entro il secondo trimestre 2022.
Ma quali sono le cause di questo rallentamento di Netflix? L’azienda è in crisi?

-200000 iscritti a Netflix. Causa 1: la concorrenza

Netflix non parla di nessuna crisi. Piuttosto, nel report, analizzando le cause della decelerazione della richiesta, anticipa quali soluzioni intende adottare, per aumentare il numero delle sottoscrizioni al servizio e conservare i vecchi clienti.
In un passaggio del comunicato agli investitori, Netflix attribuisce le recenti disiscrizioni alla crescente competitività all’interno del mercato di riferimento: “La maggior concorrenza potrebbe avere qualche impatto sulla nostra crescita marginale”.
Come diretti concorrenti degli ultimi 15 anni, Netflix cita la tv tradizionale (linear TV) e servizi on demand come YouTube, Amazon e Hulu. Negli ultimi 3 anni, inoltre, l’elenco delle piattaforme di streaming legale si è allungato sensibilmente.
Per esempio, in questo momento, la lista dei servizi video on demand legali in Italia annovera una trentina di servizi di streaming, utili per vedere, gratis o a pagamento, film e serie tv.

Calo utenti Netflix. Causa 2: la condivisione delle password

Netflix individua un’altra causa delle perdite di abbonati nella condivisione delle password.
Secondo le stime dell’azienda, nel bacino dei quasi 222 milioni di abbonati al servizio, circa 100 milioni di account Netflix sono usati da più persone, grazie allo scambio del codice di accesso a un singolo profilo registrato.
A marzo 2022, Netflix aveva già annunciato il test (in corso in alcuni Paesi dell’America Latina) di un paio di soluzioni a pagamento per evitare la condivisione delle password.
L’azienda ritiene che la condivisione dei codici di accesso a Netflix influisca negativamente sulla crescita dei ricavi. Il suo obiettivo, adesso, pare che sia monetizzare la condivisione.

Calo numero iscrizioni Netflix. Causa 3: l’inflazione, l’aumento dei costi dell’abbonamento e la guerra Russia-Ucraina

Netflix riconduce la diminuzione del calo degli abbonamenti ad alcune congiunture economiche internazionali, come la lenta crescita economica e l’aumento dell’inflazione.
La copertura del servizio Netflix è suddivisa in 4 aree principali. Nel report trimestrale, l’azienda dichiara di aver perso centinaia di migliaia di clienti in 3 su 4 delle Netflix-zone:
– oltre 600000 disiscrizioni si sono verificate nell’area Stati Uniti-Canada. Questo calo di iscritti viene imputato all’aumento dei costi dell’abbonamento a Netflix.
– Circa 700000 disiscrizioni hanno fatto seguito allo scoppio della guerra Russia-Ucraina, avvenuto nel febbraio 2022.
– 300000 utenze sono state disdette in Europa-Medio Oriente-Africa.
Nel 2022, finora, l’unica crescita è stata rilevata in Asia, dove il numero degli abbonamenti a Netflix è salito di 1 milione di unità.

Abbonamenti Netflix in calo. Causa 4: è finito il “fenomeno” streaming?

Tra il 2020 e il 2021, complice l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus COVID-19, milioni di persone in tutto il mondo si sono affidate ai servizi di streaming, per ovviare alla impossibilità di trascorrere il proprio tempo libero fuori casa.
Secondo uno studio di Digital TV Research pubblicato nella seconda metà del 2021, ben 35 milioni di nuovi abbonamenti a piattaforme video on demand sono stati sottoscritti nel corso del solo 2020.
In generale, con il contenimento dell’emergenza pandemica, la fruizione dei contenuti video on demand è cambiata e pare che stia registrando una flessione negativa.
Nel report, Netflix analizza il fenomeno: Il COVID ha falsato lo scenario, la nostra crescita è aumentata significativamente nel 2020 e ci ha portato a credere che l’incremento più lento registrato nel 2021 fosse dovuto alla spinta del COVID”.

Perdita iscritti Netflix. (Possibile) Causa 5: il calo della qualità dell’offerta

Da tempo, sul web, i fruitori della piattaforma si lamentano del calo della qualità dell’offerta del catalogo Netflix.
Secondo Justwatch.com, attualmente, l’offerta Netflix annovera più di 3600 film e circa 1800 serie tv. Ma molti dei contenuti, originali e non, non incontrano i favori del pubblico.
A fronte di grandi successi internazionali, come il k-drama SQUID GAME (2021-), e di film premiati agli Oscar e nel corso di prestigiosi eventi cinematografici, come il film IL POTERE DEL CANE (2021), una parte degli abbonati a Netflix lamenta la sovrabbondanza di materiale “superfluo”.
In mezzo a tanta offerta, inoltre, la possibilità di non intercettare prodotti più meritevoli, in termini di attenzione, si fa molto più alta.
Nel report, Netflix dichiara di voler incrementare la qualità creativa dei contenuti originali e porta a esempio i risultati ottenuti da serie tv come BRIDGERTON (nei primi 28 giorni dalla pubblicazione sul catalogo, 627 milioni di ore di visualizzazione, per la seconda stagione, uscita a fine marzo 2022) e il film THE ADAM PROJECT (233 milioni di ore, disponibile dall’11 marzo).
Ci permettiamo un appunto: in base a questo tipo di valutazioni, Netflix sembra valutare il successo dei suoi contenuti originali solo in base alle ore di visualizzazione, senza tenere (apparentemente) conto delle effettive reazioni del pubblico.
Tra i successi del 2021, per esempio, l’azienda annovera nel report anche il film RED NOTICE che non ha ottenuto recensioni particolarmente positive. Come dimostrano i voti e i commenti degli utenti di NientePopcorn.it, per esempio, il film in oggetto è ben lontano dal poter essere considerato un buon prodotto.

Una soluzione: abbonamento a Netflix a basso costo, con pubblicità

Come pare che stiano valutando altri competitor diretti del servizio (vedi, Disney+), per arginare l’emorragia di iscrizioni a Netflix, Reed Hasting, amministratore e co-fondatore della piattaforma di streaming, ha ventilato la possibilità di introdurre una versione a basso costo degli abbonamenti, con l’inserimento di annunci pubblicitari all’interno del catalogo Netflix.

Altre fonti consultate

Netflix accusa primo calo abbonati dal 2011: 200 mila in meno e non è finita qui, consultato su Repubblica.it, il 20 aprile 2022.
Netflix ha perso 200mila abbonati: primo calo in dieci anni. Il titolo crolla del 25% nell’after hours, consultato su Il Sole 24 ore, il 20 aprile 2022.
Sarah Whitten, Netflix shares crater 25% after company reports it lost subscribers for the first time in more than 10 years, consultato su cnbc.com, il 20 aprile 2022.

[Photo Credit: Dima Solomin via Unsplash].

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