“Lo chiamavano Jeeg Robot”: un supereroe a Tor Bella Monaca

Dopo aver convinto il pubblico della Festa del Cinema di Roma e del Lucca Comics & Games, il lungometraggio d'esordio di Gabriele Mainetti sarà presto in sala. Insieme al film, in edicola arriverà un albo a fumetti che racconterà il seguito della storia.

“Lo chiamavano Jeeg Robot”: un supereroe a Tor Bella Monaca

“LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT” E I CULT DEI NEO-QUARANTENNI

Uscirà nelle sale italiane il 25 febbraio il film LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT (2015), primo lungometraggio di Gabriele Mainetti, attore romano visto in varie fiction tv che, dopo varie esperienze teatrali e cinematografiche al soldo di Carlo Vanzina e Ivano De Matteo, è passato dietro la macchina da presa.
La notorietà come regista è arrivata con BASETTE (2008), cortometraggio in cui, avvalendosi di attori del calibro di Valerio Mastandrea, Daniele Liotti e Marco Giallini, rievoca il mito del Lupin III di Monkey Punch con cui i neo-quarantenni di oggi fanno ancora allegramente i conti. Anche il corto TIGER BOY (2012), vincitore del Nastro d’Argento 2013, richiama un mito dell’infanzia catodica come l’Uomo Tigre.
E, in questo amarcord, rientra per l’appunto LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT che, fin dal titolo, richiama due cult dell’immaginario collettivo come il manga e l’anime JEEG ROBOT D’ACCIAIO creato da Go Nagai e il film LO CHIAMAVANO TRINITÀ… (1970), il fagioli-western di Enzo Barboni, con Terence Hill e Bud Spencer.

UN’INCURSIONE IN UN GENERE NON PROPRIAMENTE ITALIANO

Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2015 e al Lucca Comics & Games 2015, il lavoro di Mainetti ha colpito positivamente pubblico e critica, proponendosi come uno spiazzante film italiano sui supereroi, genere alquanto originale nel panorama nostrano e recentemente battuto da Gabriele Salvatores con IL RAGAZZO INVISIBILE (di cui è previsto un seguito).
La traccia principale della sinossi richiama un classico come l’Uomo Ragno della Marvel, ma il contesto e gli sviluppi di LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT sono assolutamente peculiari: un piccolo delinquente romano (di Tor Bella Monaca, per la precisione), tale Enzo Ceccotti, cade nel Tevere ed entra in contatto con una sostanza radioattiva che gli conferisce una forza fuori dal comune. Il Ceccotti intravede subito splendidi sviluppi per la sua carriera illecita, ma non ha messo in conto l’incontro con Alessia, una ragazza che si convince di avere a che fare con il protagonista del cartone animato Jeeg Robot.

I CHARACTER POSTER E IL TEASER TRAILER DI “LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT”

Nel cast di LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT, spiccano due giovani e convincenti attori italiani: l’ormai “consolidato” Claudio Santamaria (PAZ!, 2002) nel ruolo dell’antieroe Ceccotti e il sempre più richiesto Luca Marinelli (NON ESSERE CATTIVO, 2015) in quelli del villain locale, detto Lo Zingaro.

Manga, pulp, supereroi e gangsta movie: i riferimenti di Mainetti sono precisi e chi li mastica in varia misura non potrà non cogliere il citazionismo del suo film, sceneggiato da Nicola Guaglianone e Menotti (nome d’arte del fumettista Roberto Marchionni).

“LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT”: IL SEQUEL IN UN FUMETTO

Parallelamente all’uscita del film, in abbinamento a La Gazzetta dello Sport, le edicole italiane distribuiranno per circa un mese l’albo a colori Lo chiamavano Jeeg Robot, sceneggiato e disegnato da Roberto Recchioni, grande firma Bonelli (Dylan Dog, Tex, il recente Orfani), aiutato alle matite e alle chine da Giorgio Pontrelli e colorato da Stefano Simeone (membri, con Recchioni, del collettivo artistico Uno studio in rosso), disponibile con copertine differenti disegnate, oltre che da Recchioni, da fumettisti italiani della levatura di Leo Ortolani (Rat-Man), Zerocalcare (L’elenco telefonico degli accolli) e Giacomo Bevilacqua (A Panda piace).
Elaborata e disegnata diverso tempo che la produzione del film di Mainetti si era conclusa, la storia raccontata nell’albo è successiva a quella messa in scena al cinema, perciò si tratta di una sorta di sequel: il film è la origin story del fumetto e illustra i successivi sviluppi della vicenda in esso narrata.

[Nella foto, un particolare della locandina di LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT]

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