“Lazzaro felice” e “Dogman”: di cosa parlano i film italiani in concorso per la Palma d’Oro a Cannes 2018?

Vi raccontiamo di cosa parlano i film di Alice Rohrwacher e di Matteo Garrone in concorso a Cannes 2018. Uno racconta un'amicizia speciale, l'altro si ispira a un truce fatto di cronaca.

“Lazzaro felice” e “Dogman”: di cosa parlano i film italiani in concorso per la Palma d’Oro a Cannes 2018?

Due film italiani in gara per la Palma d’Oro 2018

A Cannes 2018 (8-19 maggio), in concorso per la Palma d’Oro, ci sono due film italiani.
Si tratta di LAZZARO FELICE di Alice Rohrwacher e DOGMAN di Matteo Garrone. Il primo film debutterà in Croisette il 13 maggio e sarà distribuito in sala a partire dal 31 maggio. Il secondo, verrà proiettato a Cannes qualche giorno dopo, il 16 maggio, e sarà nei cinema italiani poche ore dopo, giovedì 17 maggio.

Rohrwacher e Garrone, frequentatori di Cannes

Entrambi i registi italiani sono degli habitué del festival del cinema francese.
Dopo il documentario UN PICCOLO SPETTACOLO (2005), la Rohrwacher ha esordito ufficialmente nel mondo della fiction cinematografica con CORPO CELESTE, presentato all’interno della Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2011. Nel 2014, la regista e sceneggiatrice di Fiesole ha partecipato in concorso con LE MERAVIGLIE. Il film ha vinto il Grand Prix speciale della giuria.
Matteo Garrone ha partecipato per la prima volta a Cannes nel 2002, con il film L’IMBALSAMATORE, presentato nella Quinzaine e vincitore del premio C.I.C.A.E.
Nel 2008 e nel 2012, in corsa per la Palma d’Oro con GOMORRA e REALITY, ha vinto il Grand Prix della giuria.
La sua ultima partecipazione a Cannes risale al 2015, quando IL RACCONTO DEI RACCONTI venne incluso nella Selection Officielle.

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  • Lazzaro felice
    7.3/10 101 voti
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    Il realismo magico di “Lazzaro felice”

    Sulla carta, LAZZARO FELICE sembra segnato dal realismo magico dei precedenti lavori di Alice Rohrwacher.
    Il film, sceneggiato dalla stessa Rohrwacher, racconta della strana ma intensa amicizia fra due coetanei molto diversi fra loro. Lazzaro (Adriano Tardiolo) è un ragazzo ingenuo, considerato da molti alla stregua di un idiota. Il coetaneo Tancredi (Luca Chikovani) ha nobili origini e una fantasia irrefrenabile. Il loro rapporto, aperto e luminoso, nasce all’ombra di segreti e bugie che, però, sembrano non compromettere l’unione dei due amici, a dispetto del tempo e della distanza.
    Il film è stato co-prodotto da Italia, Germania, Francia e Svizzera e annovera un cast tecnico internazionale in cui spicca il nome di Hélène Louvart, direttrice della fotografia per Wim Wenders in PINA (2011). Fra gli attori, compaiono anche la sorella della regista, Alba Rohrwacher, Nicoletta Braschi, Natalino Balasso e Tommaso Ragno.

  • Dogman
    Dogman
    2018
    7.5/10 343 voti
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    Er Canaro della Magliana: la vera storia dietro “Dogman”

    Quelle di DOGMAN sono atmosfere decisamente più cupe e disturbanti.
    Sceneggiato da Matteo Garrone  insieme a Ugo Chiti, Massimo Gaudioso e ai gemelli D’Innocenzo, autori-rivelazione alla Berlinale 2018 con LA TERRA DELL’ABBASTANZA, il film trae spunto da una truce vicenda di cronaca nera italiana che ebbe luogo negli anni Ottanta. Il delitto del Canaro ebbe per protagonisti alcuni personaggi della borgata romana della Magliana, già nota per via del gruppo criminale noto come Banda della Magliana coinvolto in alcuni dei più grandi misteri della storia recente d’Italia.
    Nel febbraio del 1988, il pregiudicato e tossicodipendente Enrico De Negri, conosciuto nel quartiere come Er Canaro per via del suo impiego come toelettatore di cani, uccise nel suo negozio l’ex-pugile dilettante Giancarlo Ricci. I due erano stati complici in una rapina. Stando alle dichiarazioni contraddittorie di De Negri, solo Er Canaro della Magliana aveva pagato l’atto criminale con il carcere, mentre Ricci aveva dilapidato l’intero bottino. Intenzionato a vendicarsi, De Negri riuscì ad attirare Ricci con una scusa. Ne provocò la morte e infierì ripetutamente sul suo cadavere. Le cronache raccontano di torture sadiche, ma non mancano le contraddizioni, tanto che si è supposto che De Negri non abbia agito da solo e che, forse, non sia neppure l’esecutore materiale del delitto.
    Rai Cinema, casa di produzione del film di Garrone insieme ad Archimede e alla francese La Pacte, ha ribadito che DOGMAN non ha alcuna diretta attinenza con quella storia e che è “solo ispirato alla vicenda di cronaca con protagonista Pietro De Negri”. Eppure, la famiglia di Ricci ha tentato comunque di impedire la proiezione del film, denunciando la produzione per diffamazione. Per la cronaca, la richiesta di sequestro della pellicola è stata rigettata dalla Procura.
    Il film di Garrone, in realtà, ruota intorno a Marcello (Marcello Fonte), un mite toelettatore di cani che vive da solo con la figlia, ancora bambina. L’uomo è vessato da Simoncino, un ex pugile violento e attaccabrighe che tiene in scacco l’intero quartiere. Stufo dei soprusi, Marcello medita una terribile vendetta.

[Nella foto: un’immagine tratta dal trailer di LAZZARO FELICE]

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