In lizza agli Oscar 2016 due leoni del cinema: Spielberg e Ridley Scott

In vista della Notte degli Oscar 2016 (28 febbraio), ripercorriamo insieme l'avventura professionale di due grandi cineasti contemporanei che, con una manciata di film, hanno riscritto almeno un paio di generi cinematografici.

CuriositàOscar , di
In lizza agli Oscar 2016 due leoni del cinema: Spielberg e Ridley Scott

OSCAR 2016: TOH, CHI SI RIVEDE…

Tra i nomi più prestigiosi presenti nelle liste degli Oscar 2016, balzano immediatamente agli occhi quelli di Steven Spielberg, candidato agli Academy Award di quest’anno con IL PONTE DELLE SPIE, e di Ridley Scott, in nomination con SOPRAVVISSUTO – THE MARTIAN, in corsa entrambi in una delle categorie maggiormente ambite, quella per il Miglior Film.
I due leoni del cinema, l’uno statunitense, l’altro britannico, non sono più dei ragazzini: a dicembre, Spielberg spegnerà 70 candeline, mentre Scott compirà ben 79 anni, a novembre.
Benché entrambi siano stati in grado di riscrivere i codici di svariati generi cinematografici, la carriera dei due cineasti si è sovrapposta per motivi cronologici, ma è stata decisamente differente: l’enfant prodige Spielberg, che tra le sue amicizie giovanili vanta nomi come Billy Wilder e François Truffaut, ha esordito appena diciottenne, nel 1964, con il film sci-fi FIRELIGHT, raggiungendo la notorietà, venticinquenne, con un lungometraggio per la televisione, DUEL (1971), divenuto un cult del thriller, mentre Ridley Scott, impegnato nel mondo della pubblicità (ha firmato il famoso spot 1984 della Apple) insieme ad Alan Parker e al fratello Tony (anch’egli regista, scomparso nel 2012), è approdato sul grande schermo solo a 40 anni suonati, con una pellicola che, a sua volta, ha segnato la storia del cinema, I DUELLANTI (1977), Premio Speciale della Giuria a Cannes.

SPIELBERG E SCOTT: CARRIERE PARALLELE MA PROFONDAMENTE DIVERSE

Tra la seconda metà degli anni Settanta e la prima metà della decade successiva, i nomi di Spielberg e Scott hanno segnato indelebilmente la storia del cinema, battendo addirittura lo stesso terreno e caratterizzando il cinema horror e di fantascienza con prodotti innovativi e rivoluzionari del calibro de LO SQUALO (1975), considerato il primo blockbuster estivo della storia, (1979), E.T. (1982) e BLADE RUNNER (1982).

Mentre la cavalcata di Spielberg verso la fama è proseguita a spron battuto per tutti gli anni Ottanta, grazie anche al successo planetario dei primi tre film della saga di Indiana Jones, iniziata nel 1981, e alle buone riuscite delle collaborazioni con altri colleghi (I GOONIES di Richard Donner, POLTERGEIST di Tobe Hooper), e dei film realizzati dalle sue due case di produzione, la Amblin e la Dreamworks, che, con i suoi lungometraggi animati ha insidiato la rinascita della Disney dei primi anni Novanta, la carriera di Ridley Scott ha subito una leggera flessione: l’incursione nel fantasy (LEGEND, 1985) fu un flop e, dopo alcune pause di riflessione e film dagli esiti incerti (L’ALBATROS, 1992; BLACK RAIN, 1989; SOLDATO JANE, 1997), il regista britannico è tornato alla ribalta prima con THELMA & LOUISE (1991) e poi con il discusso neo-peplum IL GLADIATORE (2000).
THE MARTIAN segna una nuova rinascita per Scott: il pubblico e la critica sembrano essersi parzialmente riappacificati con lui, dopo i risultati non certo convincenti di kolossal come PROMETHEUS (2012), primo prequel della saga di ALIEN, e il biblico EXODUS – DEI E RE (2014).

I PROSSIMI PROGETTI DI SPIELBERG E RIDLEY SCOTT

Senza contare le sua attività di sceneggiatore, direttore della fotografia e degli effetti speciali e visivi, di montatore e di produttore ed escludendo dal conteggio i numerosi film per la tv, documentari, episodi di serie tv e corti, nelle sole vesti di regista Spielberg ha diretto finora 30 film per il cinema (nel 2016, uscirà nelle sale IL GIGANTE GENTILE, da un romanzo di Roald Dahl) e, da qui al 2018, si prepara a stare dietro la macchina da presa di almeno altri 5 lungometraggi, tra cui il quinto Indiana Jones e READY PLAYER ONE.
Dal canto suo, Ridley Scott ha all’attivo 23 lungometraggi per il grande schermo e, facendosi un baffo della sua non più giovane età, ha già ipotecato la regia di ALIEN: COVENANT (previsto per il 2017 e, attualmente, in fase di pre-produzione) e la supervisione, nelle vesti di produttore esecutivo, di due titoli particolarmente attesi, ma ancora privi di titolo: il sequel di BLADE RUNNER diretto da Denis Villeneuve, la cui release è attesa per il 2018, e il nuovo capitolo di ALIEN, messo in conto per il 2017, che vedrà alla regia l'”allievo” Neill Blomkamp.

L’AVVENTURA AGLI OSCAR DI DUE GRANDI CINEASTI INTERNAZIONALI

Tornando agli Oscar, in termini di nomination e titoli vinti, Spielberg batte nettamente Scott: considerando solo le candidature per il Miglior Film e la Miglior Regia, il primo ne ha guadagnate ben 10. La prima risale al 1978, quando il suo INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO (1977) ricevette otto nomination e portò a casa due statuette, quella per la fotografia, andata a Vilmos Zsigmond, e quella, assegnata con il titolo di “speciale”, per gli effetti sonori di Frank E. Warner. Spielberg ha vinto il primo Oscar nel 1987, quando è stato insignito della statuetta in memoria di Irving G. Thalberg per il suo impegno in qualità di produttore, ma il vero successo professionale è arrivato nel 1994, con il trionfo di SCHINDLER’S LIST (7 Oscar in totale), con cui il cineasta si è aggiudicato la doppietta per il film e la regia. L’ultimo Oscar vinto da Spielberg risale al 1999, quando ha ricevuto quello per la Miglior Regia con SALVATE IL SOLDATO RYAN.
Ridley Scott, invece, ha ricevuto la prima delle sue 4 nomination agli Academy Award (tre per la regia, una per la miglior pellicola) nel 1993, grazie a THELMA & LOUISE, film premiato per la Miglior Sceneggiatura Originale, firmata Callie Khouri.
Benché IL GLADIATORE e BLACK HAWK DOWN (2001) abbiano vinto rispettivamente 5 e 2 statuette, Scott è sempre rimasto a bocca asciutta.

Chissà se, a sorpresa, il suo THE MARTIAN riuscirà a sovvertire i pronostici, battendo la corazzata Iñárritu (REVENANT), un altro grande favorito come IL CASO SPOTLIGHT di Tom McCarthy o un altro outsider maturo come il collega australiano George Miller che, quasi settantunenne, ha stupito il mondo con il deflagrante sci-fi apocalittico MAD MAX: FURY ROAD.
Dal canto suo, Spielberg è approdato agli Oscar 2016 con un film, IL PONTE DELLE SPIE, che, pur non avendo riscosso un plateale successo, può dichiararsi forte del suo impianto classico, fortemente debitore del genere spionistico d’antan, ben interpretato da uno dei suoi attori più fidati, Tom Hanks: la loro collaborazione, nata con SALVATE IL SOLDATO RYAN (1998), è arrivata al quinto lungometraggio.
Tra pochi giorni (28 febbraio), conosceremo i verdetti dell’Academy e scopriremo se, contrariamente a tutti i pronostici, due dei cineasti che hanno segnato la storia del cinema degli ultimi 40 anni si riveleranno protagonisti anche della Notte degli Oscar 2016.

[Nella foto: Steven Spielberg e Ridley Scott]

Lascia un commento