“Parasite” domina la Notte degli Oscar 2020
La 92ma Notte degli Oscar incorona il film PARASITE.
Il nuovo film di Bong Joon-ho vince 4 Oscar 2020 ed entra nella storia. Infatti, PARASITE è il primo film sudcoreano a vincere almeno un Academy Award.
Ma PARASITE ha fatto molto di più. Il film, già Palma d’Oro a Cannes 2019 e Golden Globe 2020 come miglior film straniero, ha vinto -nell’ordine- gli Oscar 2020 per la miglior sceneggiatura originale (a firma di Bong Joon-ho e Han Jin Won), il miglior film straniero (quindi, per estensione, PARASITE è anche il primo film della storia del cinema sudcoreano a essere premiato in questa categoria), la miglior regia e il miglior film in assoluto.
E, a proposito di record, PARASITE è il primo film in lingua non inglese a vincere l’Oscar per il miglior film.
Indice dei contenuti dell'articolo
- 1 “Parasite” domina la Notte degli Oscar 2020
- 2 La standing ovation a Martin Scorsese
- 3 Notte degli Oscar 2020: fra glamour e impegno sociale
- 4 Phoenix difende gli oppressi, la Zellweger ricorda le sue origini, Laura Dern ringrazia i genitori e Brad Pitt gli stuntmen
- 5 Il secondo Oscar di Elton John e le minoranze ricordate da Taika Waititi
- 6 Oscar 2020: gli omaggi al cinema italiano
La standing ovation a Martin Scorsese
L’emozione di Bong Joon-ho è grande. Quando, nel corso della serata, sale sul palco per la seconda volta, per ritirare l’Oscar 2020 per la regia dalle mani del collega Spike Lee, l’ormai famoso regista sudcoreano ringrazia apertamente i suoi diretti concorrenti.
Menzione speciale per il maestro Martin Scorsese (in nomination con il film Netflix THE IRISHMAN), a cui il discorso di Bong Joon-ho (“Quando ero uno studente, ho fatto mia la [sua] massima: ‘Più è personale, più è creativo'”) vale una standing ovation della platea del Dolby Theatre di Hollywood, e Quentin Tarantino (candidato con C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD), che non ha mai fatto mistero di apprezzare i migliori film di Bong Joon-ho.
A proposito: se volete recuperare sul grande schermo uno dei primi film del regista asiatico, ricordate che, dal 13 febbraio, per la prima volta in programmazione nei cinema italiani, Academy Two distribuirà MEMORIE DI UN ASSASSINO (Salinui chueok, 2003).
Oltre all’exploit di PARASITE, la cerimonia di premiazione degli Oscar 2020 non ha riservato grosse sorprese. Ma, proprio a partire dal trionfo di un film asiatico “in un momento molto opportuno della storia”, è stata contrassegnata dai temi dell’integrazione e della tolleranza.
L’attrice Jane Fonda, che ha consegnato a Bong Joon-ho e alla produttrice Kwak Sin-ae l’Oscar 2020 per il miglior film, è una nota attivista che, a 82 anni, non si fa problemi a manifestare (e a farsi arrestare più volte) davanti alla sede del Congresso degli Stati Uniti, a Washington, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del cambiamento climatico.
Phoenix difende gli oppressi, la Zellweger ricorda le sue origini, Laura Dern ringrazia i genitori e Brad Pitt gli stuntmen
Dopo 4 nomination agli Academy Award, finalmente Joaquin Phoenix vince, prevedibilmente, l’Oscar come miglior attore con il film JOKER di Todd Phillips, che viene premiato anche per la miglior colonna sonora, firmata dalla compositrice islandese Hildur Guðnadóttir.
Phoenix si è scusato per essere stato spesso egoista e rude, durante il lavoro sul set, e ha portato anche sul palco degli Oscar la sua opera di sensibilizzazione a favore dei diritti degli oppressi e degli animali: “Abbiamo paura di cambiare. Amore e compassione devono essere i principi guida. Mio fratello [ndA: River Phoenix, morto nel 1993] diceva: ‘Corri verso il rifugio con amore e raggiungi la pace'”.
Altro premio telefonato, quello per Renée Zellweger, Oscar 2020 come miglior attrice protagonista per il biopic JUDY. L’attrice statunitense, al suo secondo Oscar in carriera, dedica il premio ai suoi genitori, immigrati negli Stati Uniti (padre svizzero e madre norvegese di etnia sami), e a Judy Garland, che lei interpreta nel film di Rupert Goold, e che, nonostante due nomination e l’apporto fondamentale dato alla storia di Hollywood, non ha mai vinto alcun Academy Award.
Anche fra gli attori non protagonisti, nessun sussulto. Gli Oscar 2020 sono andati a Laura Dern (STORIA DI UN MATRIMONIO) e Brad Pitt (C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD).
La Dern ha dedicato il primo Oscar della sua carriera a mamma e papà, gli attori Diane Ladd e Bruce Dern: “Qualcuno dice che non è possibile incontrare i propri eroi. Ma se sei davvero fortunato, li puoi avere come genitori”.
Ricevendo il suo premio, Pitt ha tenuto un breve discorso in cui ha affrontato vari argomenti: “Mi hanno detto che ho solo 45 secondi, che, comunque, sono 45 secondi in più rispetto a quelli che il Senato ha dato a John Bolton questa settimana (ndA: il Senatore Bolton è stato uno dei principali accusatori del Presidente Trump nella questione dell’impeachment). Penso che Quentin potrebbe fareà un film sull’argomento (…). Tu sei originale, speciale. L’industria dei film sarebbe un posto molto più arido senza di te (…). Sapete, è il momento di dimostrare un po’ di riconoscenza ai nostri stuntmen e ai loro coordinatori. (…) “
Anche l’Oscar 2020 per la migliore fotografia è andato in maniera abbastanza prevedibile a Roger Deakins (15 nomination e 2 Oscar vinti finora) per 1917. Nel complesso, il film di Sam Mendes, tra i super favoriti della serata con 10 nomination e impressionanti virtuosismi tecnici come un (falso) piano sequenza di quasi 2 ore, ha vinto solo 3 Oscar 2020. Oltre a quello di Deakins, infatti, si è aggiudicato i premi per i migliori effetti visivi e il miglior missaggio sonoro.
Il secondo Oscar di Elton John e le minoranze ricordate da Taika Waititi
Dopo un’esibizione in gran forma sul palco del Dolby Theatre, Sir Elton John ha ritirato il suo secondo Oscar in carriera, stavolta vinto in coppia con il sodale di una vita, Bernie Taupin, per la miglior canzone originale, (I’m Gonna) Love Me Again, contenuta nel film ROCKETMAN.
Il regista e attore neozelandese di origini maori Taika Waititi, è stato premiato con l’Oscar 2020 per la miglior sceneggiatura originale con il film JOJO RABBIT.
Curiosità: sul red carpet, l’attrice Natalie Portman, che ha consegnato a Waititi la statuetta insieme al collega Timothée Chalamet, indossava un abito della maison Dior (di cui è testimonial) su cui erano stampati i nomi delle registe donna snobbate dall’Academy. Fra queste, Greta Gerwig e Céline Sciamma.
Salito una seconda volta sul palco, Waititi ha ricordato la presenza in sala di due dei 4 Oscar alla carriera 2020, Geena Davis e Wes Studi.
Approfittando della presenza di Studi, di etnia cherokee, Waititi ha ringraziato alcune tribù di nativi americani che, in origine, avevano i loro territori dove, ora, sorgono Hollywood e il Dolby Theatre.
Per la cronaca, gli altri due Oscar onorari sono stati assegnati, a ottobre, ai registi David Lynch e Lina Wertmüller, assenti alla cerimonia. A proposito! Oggi (10 febbraio), l’intera programmazione tv di Cine 34, il canale Mediaset del digitale terrestre riservato al cinema italiano, è dedicata proprio a lei, con un palinsesto tv dedicato ai migliori film della Wertmüller.
Oscar 2020: gli omaggi al cinema italiano
Il cinema italiano è stato omaggiato anche nel blocco In memoriam, riservato alle grandi personalità del mondo del cinema scomparse nel corso dell’ultimo anno. Mentre la cantante Billie Eilish intonava Yesterday dei Beatles, tra i tanti nomi e volti, sono comparsi anche quelli del costumista Piero Tosi e del regista Franco Zeffirelli (a latere, vi segnaliamo che, ahinoi, tra i dipartiti più noti, è mancato, il ricordo dell’attore Rutger Hauer).
A proposito di Italia, infine, non dimentichiamo che, nella colonna sonora del pluripremiato PARASITE, c’è anche una canzone di Gianni Morandi!
La lista completa di nomination e vincitori degli Oscar 2020.
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