I peggiori film del 2017: 10 delusioni cinematografiche dell’anno

Quali sono i peggiori film del 2017? Scopriamolo insieme alla nostra top ten "in negativo", creata incrociando alcuni dati forniti dai voti degli utenti di Nientepopcorn.it.

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I peggiori film del 2017: 10 delusioni cinematografiche dell’anno

I FLOP CINEMATOGRAFICI DEL 2017

Alla fine dell’anno, siamo soliti tirare le somme. Cinematograficamente parlando, cosa c’è stato di buono e cosa ci pentiamo di aver visto, nel corso del 2017?
Allora, oltre ai successi cinematografici degli ultimi mesi, vediamo anche quali sono i flop del 2017, cioè quali sono i film hanno deluso maggiormente le aspettative degli spettatori.
Grazie ai voti espressi dagli utenti di Nientepopcorn.it, abbiamo stilato una breve classifica a tema. Al suo interno,  compaiono anche alcuni dei film più visti del 2017. Nonostante il pubblico sia accorso numeroso in sala per vederli, essi hanno ottenuto una media-voti non particolarmente invidiabile.
Tra i film segnalati, figurano alcune tra le grandi produzioni internazionali più dispendiose e attese dell’anno, ma anche film più autorali che, evidentemente, a dispetto delle grandi firme che li accompagnano, non hanno incontrato il favore dei nostri utenti e, in generale, del pubblico.
Scopriamo insieme la top ten dedicata ai 10 film più deludenti del 2017 e, se vi va, diteci quali sono le vostre più grandi delusioni cinematografiche dell’anno.

  • Kong: Skull Island
    6.2/10 143 voti
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    10. KONG: SKULL ISLAND

    KONG: SKULL ISLAND (2017) di Jordan Vogt-Roberts è il secondo tassello della quadrilogia del MonsterVerse, il crossover cinematografico creato da Warner Bros. e Legendary Pictures che si propone di portare insieme sul grande schermo due famosi mostri dell’immaginario pop, il mega-lucertolone giapponese Godzilla e, appunto, il gigantesco gorilla King Kong. Al kaiju è stato già dedicato il film GODZILLA (2014). I prossimi due film della serie, GODZILLA KING OF THE MONSTERS (2019) e GODZILLA VS. KONG (2020), porteranno allo scontro definitivo fra i due colossi. KONG annovera nel cast star da Oscar come Brie Larson (ROOM, 2015) e, poi, Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John C. Reilly e John Goodman. Nonostante ciò e benché in fase di sceneggiatura si sia proceduto a uno svecchiamento della trama classica, con lo spostamento delle avventure del gorilla dalla prima metà del Novecento agli anni della guerra in Vietnam, il film non sembra aver convinto il pubblico, bombardato da un considerevole e, forse, spropositato uso della computer graphic.

  • King Arthur: Il potere della spada
    6.4/10 114 voti
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    9. KING ARTHUR: IL POTERE DELLA SPADA

    Dopo il dittico cinematografico dedicato a Sherlock Holmes, Guy Ritchie ha messo mano a un’altra leggenda britannica, dedicandosi nientemeno che al mito arturiano. KING ARTHUR: IL POTERE DELLA SPADA (King Arthur: Legend of the Sword) trae spunto da La morte di Artù, l’opera di Sir Thomas Malory risalente al XV secolo. Per interpretare Artù, è stato chiamato Charlie Hunnam, mentre il cattivo della situazione, l’usurpatore Vortigern, è impersonato da Jude Law.
    Con il suo solito piglio adrenalinico e un po’ spaccone, Ritchie ha tentato di svecchiare la tradizione. Purtroppo, il risultato è stato così incerto e il pubblico internazionale ha risposto tanto tiepidamente alla proposta che la casa di produzione, la Warner Bros., ha rinunciato a realizzare i successivi cinque capitoli del progetto previsti inizialmente.

  • Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar
    6.4/10 229 voti
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    8. PIRATI DEI CARAIBI – LA VENDETTA DI SALAZAR

    Anche il fascino guascone di Capitan Jack Sparrow (Johnny Depp) accusa il trascorrere del tempo. PIRATI DEI CARAIBI – LA VENDETTA DI SALAZAR (Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales), diretto dai registi norvegesi Joachim Rønning ed Espen Sandberg (candidati agli Oscar 2013 con KON-TIKI), è il quinto film della saga dei Pirati dei Caraibi ed è arrivato sei anni dopo PIRATI DEI CARAIBI – OLTRE I CONFINI DEL MARE (2011). Qui, Sparrow deve vedersela con un nuovo nemico, il sadico capitano spagnolo Armando Salazar (Javier Bardem) che neppure la morte riesce a tenere lontano da una profonda sete di vendetta. Magniloquente nella realizzazione, ricco di sottotrame e dettagli narrativi, il film conferma la propensione della saga prodotta dalla Disney al puro intrattenimento, però non introduce alcun elemento innovativo che sappia rinverdirne i collaudati fasti.

  • Ghost in the Shell
    6.2/10 175 voti
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    7. GHOST IN THE SHELL

    GHOST IN THE SHELL (2017) di Rupert Sanders è un adattamento dell’omonimo manga cult di Shirow Masamune (1989). Il film ha dovuto fare i conti con almeno un paio di ostacoli particolarmente difficili da superare. In primis, il confronto con l’apprezzatissima trasposizione animata del fumetto realizzata nel ’95 da Mamoru Oshii. Successivamente, Oshii ha diretto anche un sequel e ha partecipato  come soggettista alla realizzazione dell’anime GHOST IN THE SHELL: STAND ALONE COMPLEX (2004). In secondo luogo, fin dall’annuncio del cast, il film di Sanders ha dovuto rispondere alle accuse diffuse di whitewashing, ovvero l’uso di attori bianchi in luogo di colleghi appartenenti ad altre etnie. Nello specifico, è stato molto criticato l’affidamento del ruolo della protagonista, la cyborg Motoko Kusanagi (in questo film si chiama Mira Killian), all’attrice statunitense Scarlett Johansson.
    Al di là di queste considerazioni preventive, il film co-prodotto da tre colossi dell’industria cinematografica americana come Dreamworks, Amblin e Paramount, non ha convinto appieno il pubblico. In particolare, a fronte di un apparato visivo di lusso, gli si rimprovera la mancanza di anima. Il che è davvero emblematico e significativo, visto l’argomento trattato.

  • Alien: Covenant
    6.4/10 168 voti
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    6. ALIEN: COVENANT

    ALIEN: COVENANT di Ridley Scott è il secondo prequel di ALIEN (1979), dopo PROMETHEUS (2012). Il film racconta una nuova avventura spaziale punteggiata drammaticamente da spaventosi xenomorfi e facehugger. A Michael Fassbender in versione robotica sono stati affiancati Katherine Waterstone, Billy Crudup, Danny McBride e Demián Bichir. A dispetto dei suoi 80 anni appena compiuti, il super-impegnato Scott (proprio in questi giorni, il regista e produttore ha terminato il rifacimento delle riprese di TUTTI I SOLDI DEL MONDO e dovrebbe iniziare quelle di BATTLE OF BRITAIN) ha espresso il desiderio di dirigere tutti i futuri film della saga di ALIEN, uno o due lungometraggi. Scott intende coprire l’arco temporale rimanente fra COVENANT, che si svolge nel 2104, e ALIEN, ambientato nel 2122. A questo proposito, IMDB parla di un terzo prequel in arrivo nel 2019.
    Alla luce delle tiepide reazioni del pubblico a COVENANT, c’è davvero bisogno di altri film basati su quello che, a tutti gli effetti, può essere definito un franchise di ALIEN? Questo ultimo lungometraggio, per esempio, pur mantenendo il fascino della saga e aprendo il campo a diverse rivelazioni, ha riproposto temi e dinamiche ampiamente affrontati in precedenza.

  • Justice League
    5.7/10 189 voti
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    5. JUSTICE LEAGUE

    Ispirato alla serie a fumetti Justice League of America pubblicata dalla DC Comics a partire dagli anni Sessanta, il film JUSTICE LEAGUE fa parte del cosiddetto DC Extended Universe, l’universo cinematico della nota casa editrice di comics. È diretto da Zack Snyder (WATCHMEN, 2009), ma la post-produzione è stata seguita da Joss Whedon, co-sceneggiatore della pellicola e regista dell’annunciato BATGIRL, subentrato a Snyder quando il regista si è ritirato dalla produzione in seguito a un lutto famigliare. Questo film di supereroi DC si colloca subito dopo i fatti raccontati in BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE (2016) e prosegue l’introduzione di WONDER WOMAN (2017) nella linea narrativa. Alla principessa Diana (Gal Gadot) e ai nemici-amici Batman (Ben Affleck) e Superman (Henry Cavill), il film affianca Flash (Ezra Miller),  Aquaman (Jason Momoa) e Cyborg (Ray Fisher).
    Benché non stroncato in tronco, questo film non ha convinto del tutto il pubblico che, in particolare, gli rimprovera il tentativo di emulare i fasti dell’ormai collaudato Marvel Cinematic Universe. Questa rincorsa sembra aver fatto perdere di vista la stesura di una sceneggiatura solida, a cui manca soprattutto una significativa caratterizzazione dei personaggi.

  • L'inganno
    5.8/10 176 voti
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    4. L’INGANNO

    L’INGANNO (The Beguiled) ha segnato il ritorno al cinema di Sofia Coppola rimasta lontana per qualche anno dal grande schermo. Dopo LA NOTTE BRAVA DEL SOLDATO JONATHAN (1971) di Don Siegel, il film della Coppola è il secondo adattamento del romanzo A Painted Devil (1966) di Thomas P. Cullinan. Sostenuto da una sontuosa e accurata ricostruzione d’ambiente, da una fotografia “magica” e da un cast in cui figurano Nicole Kidman, Colin Farrell ed Elle Fanning, questo period drama al femminile ha conquistato la giuria del Festival di Cannes 2017, che ha assegnato alla Coppola il premio per la Migliore Regia.
    Il pubblico, invece, ha avuto una reazione abbastanza tiepida. Come è già accaduto in occasione di altri film della cineasta newyorkese, a L’INGANNO si rimproverano in particolare il suo distacco, la freddezza e il ritmo blando della narrazione.

  • The Circle
    5.3/10 163 voti
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    3. THE CIRCLE

    Sulla carta, THE CIRCLE di James Ponsoldt aveva molte frecce al suo arco. Un’origine letteraria firmata dall’apprezzato scrittore Dave Eggers (2013). Temi distopici intriganti come quelli della tecnocrazia e dell’invasività del web portati recentemente in auge anche dalla serie tv BLACK MIRROR. Una coppia di attori protagonisti formata da Tom Hanks ed Emma Watson, interpreti amati da svariate generazioni di spettatori. Eppure, il film non ha fatto presa sul pubblico.
    Il film di Ponsoldt è parso noioso, inconcluso, poco stimolante e, soprattutto, inutile. THE CIRCLE mette in scena senza verve  la critica collaudata all’atteggiamento ormai molto noto di multinazionali come Google e Amazon, capaci di controllare e influenzare con estrema facilità i comportamenti e le abitudini di dipendenti e clienti e di trasformare la loro privacy in moneta sonante.

  • La Torre Nera
    5.1/10 131 voti
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    2.LA TORRE NERA

    Il 2017 è stato l’anno di Stephen King. Il Re del Brivido, che ha compiuto 70 anni negli scorsi mesi, fornisce da tempo materiale utile a cinema e tv, grazie alla continua trasposizione dei suoi numerosi romanzi e racconti. Negli ultimi tempi, però, i suoi lavori sono arrivati in massa sul piccolo e grande schermo. I risultati? Altalenanti. Fra i titoli più attesi da molti anni, c’era sicuramente LA TORRE NERA (The Dark Tower). Il film, diretto da Nikolaj Arcel e interpretato da Matthew McConaughey e Idris Elba, è l’adattamento per il cinema dell’omonima saga horrorfantasy di King iniziata nel 1982.
    La critica ricorrente che viene mossa al lungometraggio è la sua piattezza, il fatto che la sceneggiatura abbia ridotto drasticamente, e non solo per esigenze di minutaggio, un universo ricco e complesso come quello creato da King. Non si tratta del solito e inevitabile confronto libro vs. film, ma di una profonda disapprovazione nei confronti di quello che è un palese spreco di potenziale.

  • Cinquanta sfumature di nero
    4.3/10 112 voti
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    1. CINQUANTA SFUMATURE DI NERO

    CINQUANTA SFUMATURE DI NERO (Fifty Shades Darker) di James Foley è il secondo capitolo della trilogia dedicata all’adattamento cinematografico degli omonimi romanzi erotici firmati dalla scrittrice britannica E. L. James (anche produttrice del film). Le avventure sentimentali e soft porn di Anastasia Steele (Dakota Johnson) e il milionario Christian Grey (Jamie Dornan) continuano, anche senza fare largo uso di manette e bende. Il loro è un rapporto ben poco romantico, incentrato perlopiù sulla prevaricazione (questa volta, di Anastasia su Grey). La sceneggiatura arranca, i villain sono inconsistenti e l’insieme risulta molto poco credibile, al punto da risultare ben più difettoso (e, forse, comico) del primo film, CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO (2015).
    Il titolo conclusivo del ciclo, CINQUANTA SFUMATURE DI ROSSO, sempre diretto da Foley,  arriverà nelle sale l’8 febbraio 2018.

[Nella foto: un’immagine promozionale del film PIRATI DEI CARAIBI – LA VENDETTA DI SALAZAR]

1 commento

  1. aussiemazz / 13 Dicembre 2017

    In genere i film elencati (quelli che ho visto, almeno), non mi hanno appassionato, ma penso si debba fare un distinguo. Alcuni sono effettivamente delle delusioni (L’inganno, Ghost in the Shell), altri non li definirei tali, dal momento che – ritengo – già in partenza non ci si aspettasse niente di ché (Kong: Skull Island, Justice League, Cinquanta sfumature di nero).; per altri ancora nutrivo aspettative, PRIMA di aver visto il trailer, ma dopo averlo visionato, bè, addio aspettative (La torre nera, King Arthur: Il potere della spada).

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