“Superman & Co.”: un saggio indaga i codici di cinema e fumetto

In un saggio edito da Mimesis, Giorgio E. S. Ghisolfi, regista e docente di sociologia della comunicazione, conduce un'indagine sull'identità di cinema e fumetto.

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“Superman & Co.”: un saggio indaga i codici di cinema e fumetto

Codici del cinema e del fumetto: esperienze parallele

Topolino e Superman sono praticamente coetanei.
Mickey Mouse è nato poco più di 90 anni fa, nel gennaio 1928, dalla fantasia di Walt Disney e Ub Iwerks ed è arrivato al cinema pochi mesi dopo con il rivoluzionario cortometraggio sonoro STEAMBOAT WILLIE. L’Uomo d’Acciaio, il supereroe esule di Krypton che nella città di Metropolis ha un alter ego nel timido giornalista Clark Kent, ha appena compiuto 80 anni. La prima apparizione sugli albi DC dell’uomo col mantello creato da Jerry Siegel e Joe Shuster risale al giugno 1938. Nel 1940, negli Stati Uniti, i radiodrammi raccontavano già le incredibili avventure di Superman in azione. Tra il 1941 e il 1943, i Fratelli Fleischer realizzavano SUPERMAN, una serie di 17 cortometraggi animati prodotti dalla Paramount entrati nella storia del cinema grazie a un’estetica originale di ispirazione Art Déco e ad animazioni tecnicamente all’avanguardia capaci di fare concorrenza al colosso Disney che, nel frattempo, aveva già realizzato il primo lungometraggio a cartoni animati, BIANCANEVE E I SETTE NANI (Snow White and the Seven Dwarfs, 1937) e aveva osato trasformare in immagini animate la musica classica con FANTASIA (1940).
Giorgio E. S. Ghisolfi, regista e docente di sociologia della comunicazione e di discipline attinenti al cinema e all’audiovisivo, parte da questo parallelo tra cinema e fumetto offerto dai compleanni di una coppia di protagonisti archetipici dei due media per segnare la via del saggio Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto (Mimesis Edizioni, collana Il caffè dei filosofi, dicembre 2018).

“Superman & Co.”, un’indagine comparativa


Attualmente, le intersezioni tra media ci appaiono naturali, quasi scontate. Ma, per lungo tempo, l’eventualità e la conseguente teorizzazione di una semiotica comune a cinema e fumetto era praticamente ignorata. Da questo punto di vista, a parte le similitudini sintattiche (linearità, sequenzialità, vignetta e inquadratura concepite come unità minime significative) e la pratica di adattare per il cinema di soggetti e personaggi desunti dalle comic strips (o viceversa), a lungo, a livello accademico, le ricerche comparative sull’argomento, utili a comprendere differenze e affinità, sono state scarse, mentre è stata la critica a occuparsi spesso di indagare il livello di parentela tra cinema e fumetto.
Il libro di Ghisolfi usa gli strumenti della critica e della semiotica per condurre un’indagine comparativa sull’identità dei due media. Individua i meccanismi di costruzione e decifrazione di cinema e fumetto, le loro radici, la portata dell’azione e il valore dell’interazione dei loro codici, saggiandone l’impatto a livello sociologico.
Quanto, come e perché il fumetto è stato considerato a lungo un’ombra, un surrogato del cinema e non (forse, a ragione) un media simbiotico? Qual è il ruolo del cinema di animazione nel processo di identificazione e sovrapposizione degli altri media? Per provare a rispondere a questi quesiti, Ghisolfi compie un interessante excursus nella storia di fotografia, cinema, animazione e fumetto, evidenziando analogie e diversità tra le varie tecniche di narrazione e rappresentazione.

Analisi e riflessioni sui media

Parte del saggio è agevolmente strutturata in maniera analitica. Oltre a usare un ampio apparato di immagini, l’autore ricorre a uno schematismo di tipo didattico per descrivere gli strumenti (semiotici, grafici, meccanici) in uso nei vari media e compararli. In questo senso, Superman & Co. si propone come mezzo didattico e speculativo utile sia agli studiosi che ai semplici appassionati dell’argomento. Inoltre, stimola la riflessione sul valore culturale dei prodotti apparentemente destinati al solo intrattenimento e, nell’epoca dei device portatili e della diffusione di piattaforme di contenuti streaming come Netflix, affronta anche un argomento di notevole attualità, come le modalità di fruizione di un contenuto audiovisivo.  Genere (film, racconto a fumetti), luogo di proiezione e fruizione (sala cinematografica, computer, televisore, ecc.) e codici influiscono sulla percezione e sulla fruizione di media ormai polisemiotici: “Oggi viviamo in un sistema complesso, prodotto dalla stratificazione di infinite regole e alimentato da processi comunicativi interrelati. Ogni dispositivo di comunicazione è un sistema di codici. La convergenza dei media lascia supporre che un giorno non lontano forse i codici si integreranno e il sistema diverrà assoluto”.

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