“Si può fare!”: un fumetto italiano racconta la storia di “Frankenstein Junior”

La fumettista Isabella Di Leo ha realizzato un graphic novel ricco di curiosità sul film 'Frankenstein Junior' e sui suoi creatori, Mel Brooks e Gene Wilder.

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“Si può fare!”: un fumetto italiano racconta la storia di “Frankenstein Junior”

Genesi e curiosità di “Frankenstein Junior”, nel graphic novel “Si può fare!”

Se siete tra coloro i quali bevono volentieri un brandy, una buona camomilla o un’orzata con latte prima di andare a dormire o usano le citazioni del film FRANKENSTEIN JUNIOR (Young Frankenstein, 1974) per impreziosire ogni discorso, non potete lasciarvi sfuggire il libro a fumetti Si può fare! Gene Wilder e Mel Brooks: nascita di un sodalizio mostruoso (BeccoGiallo, 2021), scritto e disegnato da Isabella Di Leo.
Il motivo è tanto semplice quanto essenziale. Infatti, il graphic novel della Di Leo contiene una lunga serie di aneddoti sulla nascita e sulla lavorazione del film cult di Mel Brooks (1926-) e sul sodalizio umano e professionale che, per decine di anni, ha legato il regista a uno dei suoi attori preferiti, Gene Wilder (1933-2016).
Benché profondamente diversi fra loro dal punto di vista caratteriale, Brooks e Wilder hanno saputo mescolare i rispettivi estro e talento, per dare vita, a partire da PER FAVORE, NON TOCCATE LE VECCHIETTE (The Producers, 1968, Oscar a Brooks per la sceneggiatura), ad alcune perle del cinema comico, su cui troneggia FRANKENSTEIN JUNIOR, riuscitissima parodia-omaggio dei migliori film horror degli anni Trenta.

  • Frankenstein Junior
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    “Si può fare!”: passione e una lunga ricerca documentaria

    Dopo le strisce di Triplo guaio (BeccoGiallo, 2019) dedicate a una delicata vicenda personale, anche per questo lavoro Isabella Di Leo (classe 1988) ha trovato spunto nella propria biografia. Sui suoi canali social e nella ricca prefazione a Si può fare, la Di Leo racconta ampiamente di come, ancora adolescente, Gene Wilder e FRANKENSTEIN JUNIOR siano diventati una sua grande passione.
    Nel corso del tempo, l’autrice ha raccolto tantissimo materiale documentario sulla filmografia di Mel Brooks e Wilder, riuscendo anche a contattare il famoso attore. Anni dopo, ha dato alle stampe Si può fare, una vivace e originale raccolta di fatti e curiosità legati alla produzione di FRANKENSTEIN JUNIOR.
    A corollario delle vicende sul set del famoso film comico, la Di Leo ha inserito in maniera affatto didascalica cenni biografici su Brooks e Wilder e sui rapporti mai facili dei due artisti con lo star system di Hollywood. Laddove le fonti documentarie si sono rivelate insufficienti, l’autrice ha sopperito con la propria sensibilità, immaginando dialoghi e situazioni pertinenti, sulla base delle proprie ricerche.

Musica e manga: le suggestioni di Isabella Di Leo

Uscito nelle librerie a fine febbraio, il risultato del lavoro della Di Leo è un corposo volume in brossura di 240 pagine a colori che alterna momenti di brillante comicità a parentesi inaspettatamente malinconiche. A unire le diverse anime di questa palpitante narrazione ricca di flashback, ci sono le battute estemporanee di un Mel Brooks davvero ben caratterizzato e una interessante selezione musicale della Di Leo da aggiungere, se vi va, alle vostre playlist.
Tutto ciò che, per esigenze editoriali, non è confluito nel fumetto Si può fare, è stato pubblicato sulle pagine Facebook e Instagram dell’autrice. Vi consigliamo di dargli un’occhiata, per integrare la lettura e trovare altre curiosità su FRANKENSTEIN JUNIOR e altri film di Brooks e Wilder.
Il character design dell’autrice, connotato da dettagli decisamente personali (vedi, i nasi), mostra evidenti influenze da parte dei manga giapponesi. Un elemento su tutti: gli occhioni (correttamente) sognanti del timido e sensibile Gene Wilder, azzurri, trasparenti e spalancati sul mondo come quelli di eroi romantici degni degli shōjo di Igarashi Yumiko.
Non posso negare la mia simpatia per il suo Mel Brooks con gli occhietti a lenticchia e il ghigno furbesco, imprevedibile elargitore di innumerevoli modi di dire yiddish.
E se, a proposito del cast di FRANKENSTEIN JUNIOR, la Teri Garr di questo fumetto non è particolarmente somigliante all’attrice a cui si ispira, non ho nulla da eccepire sulla trasposizione fumettistica di Cloris Leachman, a cui basta lo scarto di una vignetta per diventare la mitica Frau Blücher (Hhhiiiiii!).
E ora, se permettete, rimetto a posto la candela.

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