Il ruggito di Bebel: il Leone d’Oro alla Carriera a Jean-Paul Belmondo

L'attore francese premiato a Venezia 73 insieme al regista polacco Skolimowski. Il guascone del cinema francese ha segnato la storia del cinema, dalla Nouvelle Vague alla commedia più scanzonata. Ripercorriamo insieme la sua vita professionale e privata.

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Il ruggito di Bebel: il Leone d’Oro alla Carriera a Jean-Paul Belmondo

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2016 A BELMONDO E SKOLIMOWSKI

Nel corso della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2016, quella simpatica canaglia di Jean-Paul Belmondo riceverà proprio oggi (8 settembre) il Leone d’Oro alla Carriera.
L’ottantreenne Bebel, il guascone del cinema francese per antonomasia, carismatico e divertente, volto maschile di FINO ALL’ULTIMO RESPIRO (1960) di Jean-Luc Godard, uno dei capisaldi della Nouvelle Vague, riceverà il prestigioso premio di Venezia 73 insieme al regista polacco Jerzy Skolimowski, che, nel 1967, ne IL VERGINE, diresse un altro “feticcio” del movimento cinematografico d’Oltralpe, Jean-Pierre Léaud, premiato quest’anno a Cannes con la Palma d’Onore.

BEBEL, CARISMATICO GUASCONE

Con il suo atteggiamento disincantato ed una fisicità ed un volto estremamente caratteristici, tra gli anni Sessanta e Settanta Belmondo è stato tra i protagonisti assoluti del cinema francese (e italiano: basti pensare alle collaborazioni con De Sica, Renato Castellani e Mauro Bolognini), sia che si trattasse di puro ed energico intrattenimento, come le scanzonate commedie dirette da Philippe De Broca (L’UOMO DI HONG KONG, 1965; COME SI DISTRUGGE LA REPUTAZIONE…, 1973), che di pellicole d’autore, diretto da registi come Marcel Carné (PECCATORI IN BLUE JEANS, 1958), Claude Sautet (ASFALTO CHE SCOTTA, 1960), François Truffaut (LA MIA DROGA SI CHIAMA JULIE, 1969), Jean-Paul Rappeneau (GLI SPOSI DELL’ANNO SECONDO, 1971).
Perfetta controparte ironicamente fascinosa del collega, rivale ed amico Alain Delon, con cui, con cui ha condiviso set (BORSALINO, 1970; UNO DEI DUE, 1998) e la passione per le avventure da viveur, Belmondo è uno degli attori più amati dal pubblico francese, nonostante da tempo, per motivi di salute, abbia diradato i suoi impegni professionali e il suo ultimo lungometraggio, un remake di UMBERTO D., risalga al 2008: nel ’99, venne ricoverato d’urgenza dopo un malore occorso mentre si trovava in scena, a teatro, mentre nel 2001, durante un soggiorno in Corsica, venne colto da un ictus che gli causò una temporanea paralisi facciale e che, oggi, lo costringe ad usare un bastone per deambulare. Ciò, però, non gli ha impedito di risposarsi nel 2002 e di diventare padre per la quarta volta, nel 2003. Inossidabile Bebel.

[Nella foto principale, Belmondo con la Seberg in FINO ALL’ULTIMO RESPIRO]

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