Il fenomeno Lebowski

Pressoché snobbata alla sua uscita, nel 1998, la commedia nera dei Coen con Jeff Bridges e John Goodman è diventata un vero fenomeno di massa.

Il fenomeno Lebowski

IL RITORNO IN SALA DE “IL GRANDE LEBOWSKI”

Uscito quasi in sordina nel 1998 dopo essere stato presentato al Festival del Cinema di Berlino e diventato col tempo un vero e proprio cult per cinefili, IL GRANDE LEBOWSKI tornerà nei cinema convenzionati per soli tre giorni (15-16-17 dicembre 2014), in occasione dei sessant’anni di Joel Coen, regista del film e co-sceneggiatore della pellicola insieme al fratello Ethan.

GLI EMULI DI DRUGO

Il ritorno de IL GRANDE LEBOWSKI nelle sale cinematografiche in versione rimasterizzata rappresenterà un’ottima occasione sia per i neofiti che non hanno ancora avuto l’occasione di conoscere l’universo strampalato di Lebowski & C., sia per i cultori della pellicola.
Nel mondo, si sprecano le emulazioni ed i richiami al film: dai cosplayer, ai cortometraggi in stop-motion realizzati coi mattoncini Lego, passando per i matrimoni a tema ed i gadget personalizzati (tazze, mousepad, capi di abbigliamento, giocattoli…), ogni occasione è buona per citare il film dei Fratelli Coen, fonte quasi inesauribile di battute folgoranti e politically uncorrect.

“IL GRANDE LEBOWSKI”: UNA ORIGINALE COMMEDIA NERA CON UN GRANDE CAST

Sorretto da uno script particolarmente originale e da colpi di scena in bilico tra il grottesco e la commedia slapstick, IL GRANDE LEBOWSKI annovera un cast strepitoso.
Grazie a questo film, Jeff Bridges ha iniziato una sorta di seconda giovinezza cinematografica: il maglione slabbrato ed infeltrito del suo Drugo (Dude) Lebowski, la sua adorabile indolenza, il dicutibile cocktail White Russian e le musicassette dei Creedence Clearwater Revival sono diventate parti integranti della storia del cinema contemporaneo.
Accanto a Bridges, una serie di attori in stato di grazia: John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, David Huddleston, Ben Gazzara, Peter Stormare, Sam Elliott e un John Turturro che, con un paio di battute ed un’apparizione di pochi minuti nei panni del campione di bowling Jesus, è diventato icona cinematografica.

LA REUNION DEL 2011

Nel 2011, il cast de IL GRANDE LEBOWSKI si è riunito a New York per un’allegra rimpatriata, durante la quale sono emersi aneddoti inediti sul film.
John Turturro, per esempio, ha ricordato di aver incontrato i genitori dei Coen dopo l’uscita della pellicola negli USA: “Gli chiesi cosa pensassero del film e la madre mi disse: Non so proprio da dove i ragazzi tirino fuori queste idee!”.
Steve Buscemi ha confessato di aver conservato tutte le camicie da bowling indossate durante le riprese: “È una cosa che non faccio mai, ma ho chiesto a tutti i membri del cast di firmare la mia palla da bowling. Firmarono tutti, ma Sam Elliott mi disse: Non faccio queste cose di solito. Dico la verità: ho riposto la palla in un luogo sicuro, perché ho paura che venga a rubarla nottetempo”.
Julianne Moore, invece, ha ricordato quando ha iniziato a capire che, nonostante lo scarso successo al box office, IL GRANDE LEBOWSKI stava iniziando a diventare un vero e proprio fenomeno di massa: “Camminavo per strada e qualcuno mi aspostrofò dicendomi: Ehi, sei in uno dei miei film preferiti!, ed io dissi: IL GRANDE LEBOWSKI?, e lui: Come fai a conoscerlo?”.

LA COLONNA SONORA DE “IL GRANDE LEBOWSKI”

Non dimentichiamo l’importanza della colonna sonora di questo film, perché, come dimostra anche l’ultimo lavoro dei Coen, A PROPOSITO DI DAVIS (2013), i due hanno ottimo orecchio per la musica.
La ricchissima soundtrack de IL GRANDE LEBOWSKI è composta da brani di Bob Dylan, di Booker T & the MG’s, degli Stones, di Captain Beefheart, solo per citare alcuni artisti.
Un pezzo su tutti: la cover di Hotel California degli Eagles eseguita dai Gipsy Kings.
Già che ci siamo, la riascoltiamo (e rivediamo) volentieri con voi. Hasta que sientite el click.

Lascia un commento