“Hollywood Noir”: i misteri della mecca del cinema

In un libro edito dalla Vololibero, il giornalista Andrea Indiano ha raccolto 10 storie che hanno avuto luogo a Hollywood e che hanno avuto per protagonisti grandi nomi della storia del cinema. A lettura ultimata, non guarderete più "Il mago di Oz" con gli stessi occhi.

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“Hollywood Noir”: i misteri della mecca del cinema

IL LATO OSCURO DI HOLLYWOOD

Hollywood è sempre stato uno dei soggetti più amati da… Hollywood.
Da sempre, la macchina del cinema racconta sé stessa e i propri retroscena, in una sorta di autoanalisi continua: da VIALE DEL TRAMONTO (Sunset Boulevard, 1950) a LA LA LAND (2016), passando per MAPS TO THE STARS (2014), HOLLYWOODLAND (2006) e I PROTAGONISTI (The Player, 1992), degli Studios viene mostrato impietosamente anche ciò che accade dietro le quinte, senza che, paradossalmente, questo permanente “falò delle vanità” riesca a scalfirne l’aura mitologica. A riprova del grande fascino che Hollywood esercita sui medium, anche la letteratura ha affrontato ripetutamente l’argomento.
Con romanzi come L.A Confidential e La dalia nera, per esempio, lo scrittore James Ellroy ha mostrato al pubblico il lato oscuro di Los Angeles e della Hollywood degli anni ruggenti degli Studios, quelli delle grandi dive che, sovente, oltre la cortina dei capelli platinati e dei corpi sinuosi, celavano abusi e sopraffazioni fisiche e psicologiche. A questo proposito, Marilyn Monroe ebbe a dire: “Hollywood è un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima”.
Hollywood madre-matrigna che, dietro le luci e i lustrini dei red carpet, dei servizi fotografici patinati, della Notte degli Oscar, nascondeva anche violenze, devianze e incredibili rivalità: recentemente, per esempio, la serie tv FEUD: BETTE AND JOAN (2017) ha raccontato la sfida personale e artistica tra due dive come Bette Davis e Joan Crawford.
All’ombra della sua scintillante facciata glamour, insomma, la Mecca del cinema internazionale è sempre stata un set nel set, in cui si sono dipanate storie degne delle penna del miglior sceneggiatore cinematografico o del miglior romanziere hard-boiled.

“HOLLYWOOD NOIR”: 10 MISTERI ALL’OMBRA DELLE COLLINE DI LOS ANGELES

Con il libro Hollywood Noir. Misteri tra le stelle (ed. Vololibero, 2016), Andrea Indiano ha inteso raccogliere una manciata delle torbide vicende che, a partire dagli anni del muto, hanno avuto luogo nella dorata culla del cinema statunitense, storie che sono finite ripetutamente sulle pagine dei rotocalchi che, soprattutto negli Stati Uniti, come testimonia l’ampia bibliografia di riferimento, sono diventate oggetto di testi monografici, e che, con il trascorrere del tempo, sono divenute quasi leggende metropolitane, acquistando un’allure misteriosa ma inossidabile.
Laureato in lingue orientali, amante del Giappone e del cinema, residente a Los Angeles, Indiano (Savona, 1983) è un giovane giornalista freelance che, con questo libro, ha deciso di assecondare la sua passione per i cinefacts, gli aneddoti legati alla realizzazione dei film: “Mi è sempre piaciuto scovare le curiosità e le cose che mi erano sfuggite di una pellicola appena vista. Negli anni, ho trascorso tanto tempo leggendo articoli e interviste ai registi, oppure sfogliando dizionari come il Morandini, così ho deciso di provare a portare questo interesse in un libro”, ci ha raccontato.

La copertina di “Hollywood Noir”

Tra le innumerevoli storie nate ai piedi di Mulholland Drive, la strada che corre sulle colline di Los Angeles divenuta nota ai più grazie all’omonimo film di David Lynch (2001), non a caso inquietante critica al mondo del cinema e dello spettacolo, Hollywood Noir raccoglie 10 personaggi e altrettante vicende, ordinate secondo un criterio cronologico che scandisce le tre sezioni principali del libro: la prima è dedicata alla Hollywood degli albori, con vicende che hanno per protagonisti personalità come Charlie Chaplin e film che hanno fatto la storia del cinema come IL MAGO DI OZ (The Wizard of Oz, 1939); la seconda ha per protagonisti attori italiani che sono diventati veri e propri divi al di là dell’Oceano, basti pensare a Rodolfo Valentino; la terza si occupa di vicende relativamente recenti, come la morte di Brandon Lee sul set de IL CORVO (The Crow, 1994).
Oltre a costituire una raccolta ordinata in forma narrativa dei numerosi dati e delle tante informazioni relative ai singoli casi, la particolarità del libro di Indiano risiede nella sua capacità di trasformare significativamente l’aspetto di un film o di un divo: a lettura ultimata, infatti, risulta pressoché inevitabile guardare una determinata pellicola o un attore con una predisposizione d’animo diversa rispetto al passato. In questo caso, la lettura apre scenari inconsueti, trasformando la realtà in metaracconto, rendendo noto ciò che la messinscena cinematografica, inevitabilmente, è riuscita a celare al pubblico, in un vero e proprio gioco di specchi.

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