I Gorillaz di Damon Albarn e Jamie Hewlett protagonisti di una serie tv

La band virtuale diventata famosa nel 2001 con il singolo "Clint Eastwood" sarà al centro di una serie tv animata che andrà in onda nel 2018: il suo co-fondatore, il disegnatore Jamie Hewlett, rivela alcuni dettagli del progetto.

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I Gorillaz di Damon Albarn e Jamie Hewlett protagonisti di una serie tv

I GORILLAZ SBARCANO IN TV

I Gorillaz saranno protagonisti di una serie tv: la band virtuale fondata nel 1998 da Damon Albarn (il frontman dei Blur) e dal fumettista Jamie Hewlett (co-creatore di Tank Girl) che, nel 2001, conquistò la heavy rotation di radio e canali televisivi musicali con il brano Clint Eastwood, sarà al centro di una serie televisiva animata composta da 10 episodi che andrà in onda nel corso del 2018.
Titolo, trama e canale di distribuzione sono ancora sconosciuti.

La fiction d’animazione è parte integrante della filosofia dei Gorillaz, poiché -com’è noto- il gruppo è, al 100%, un cartone animato e i videoclip che, negli anni, hanno accompagnato i vari singoli pubblicati, sono veri e propri cortometraggi, caratterizzati dallo stile lisergico tipico di Hewlett, che hanno dato vita a un universo narrativo autonomo e sostanziato.
In realtà, si parla di un progetto cinematografico dei Gorillaz fin dai loro esordi, quando l’intenzione di Albarn e Hewlett era quella di realizzare un intero film con la band protagonista: già qualche anno fa e, ancora, nei giorni scorsi, Hewlett ha preferito ridimensionare le speculazioni in merito, mettendo a tacere i rumours relativi a un film, CELEBRITY HARVEST, prodotto dalla Dreamworks. “Troppo poco chiaro, per poterci investire sopra un paio di centinaia di milioni di dollari”, ha dichiarato l’artista.

HEWLETT E CHUCK JONES

Proprio oggi, intanto, i Gorillaz hanno pubblicato con la Parlophone il loro quinto album in studio, Humanz, che è stato preceduto dal videoclip del brano Hallelujah Money e dalla release per il download digitale dei singoli Andromeda, We Got the Power e Ascension.

Nelle scorse ore, in un’intervista al magazine Exclaim, Hewlett ha dichiarato che dirigerà il primo e l’ultimo episodio, ma che “occorrerà qualcun altro che curi la regia degli altri. Credo che, se tentassi di fare tutto da solo, [il lavoro] mi ucciderebbe”.
Benché il videoclip dell’ultimo singolo, Saturnz Barz, integri la 360 virtual reality con disegni bidimensionali (realizzati sia con tecniche tradizionali che con l’ausilio della computer graphic), Hewlett ha confermato che la serie tv sarà realizzata interamente in 2D: “Penso che sia un bello stile di animazione. Tutti fanno CG, ormai, ed è fantastico quando si elaborano gli sfondi, come ambienti e paesaggi, ma non è la stessa cosa per i personaggi. Sono ancora molto ispirato all’opera di Chuck Jones (cfr. premio Oscar nel 1950 e nel 1966) e adoro quel tipo di animazione. È arte. Vorrei continuare a realizzare i personaggi con quello stile. Il resto potrà essere realizzato in qualsiasi altra maniera”.
Quindi, mentre i membri dei Gorillaz, ovvero Murdoc, 2D, Russel e Noodles (che, nel frattempo, è diventata una donna adulta), saranno bidimensionali, il resto dello show è aperto ad altre contaminazioni tecniche, nel tentativo di creare delle forme di connessione con il nuovo album: “Potrebbe trattarsi di una ripresa dal vero con persone reali che interagiscono con i personaggi. Nello show, potrebbero comparire gli artisti che hanno collaborato al disco o chi sarà coinvolto nella sceneggiatura. Oppure, potremmo ricorrere a un mix di collage, fotografia e CG.
Oltre al nuovo album e alla serie tv in arrivo, Hewlett rivela un altro progetto firmato Gorillaz: si tratta di una linea di abbigliamento. “Ho disegnato personalmente tutti i vestiti: al momento, sono in produzione. C’è un sacco di lavoro da fare”.

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3 commenti

  1. inchiostro nero / 28 Aprile 2017

    Adoro i Gorillaz, e ho sempre sperato in un progetto del genere. Spero solo che negli episodi non girati da Hewlett, si continui a respirare quell’atmosfera grunge che tanto li caratterizza.

    • Stefania / 29 Aprile 2017

      @inchiostro-nero: checché ne dica, ho il vago sentore che, alla fine, Hewlett farà tutto 😀 Ho idea che sia un tipo ipercritico che preferisce ammazzarsi di lavoro, piuttosto che “accontentarsi” dell’opera di terzi.

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