“Fuocoammare” è Orso d’Oro alla Berlinale 2016

Il documentario di Gianfranco Rosi, unico film italiano in competizione, ha conquistato Berlino: girato a Lampedusa, il film racconta un'isola divenuta suo malgrado epicentro della drammatica epopea dei migranti. Tutti i vincitori della 66ma Berlinale.

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“Fuocoammare” è Orso d’Oro alla Berlinale 2016

GIANFRANCO ROSI CONQUISTA BERLINO

Con il documentario FUOCOAMMARE, Gianfranco Rosi ha vinto la 66ma edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino (11-21 febbraio 2016), aggiudicandosi l’Orso d’Oro. Il film di Rosi, l’unica pellicola italiana in competizione, è stato girato a Lampedusa, l’isola siciliana diventata drammaticamente simbolo dell’esodo dei migranti africani verso l’Europa: negli ultimi 20 anni, i loro viaggi, compiuti su mezzi di fortuna, pagati a caro prezzo, svolti in condizioni proibitive, si sono conclusi troppo spesso tragicamente. FUOCOAMMARE è stato realizzato nell’arco di un anno: Rosi e la sua troupe hanno vissuto sull’isola, immergendosi letteralmente nella vita dell’isola, assistendo alla vita degli abitanti e agli sbarchi.
Durante la cerimonia di premiazione, svoltasi ieri (20 febbraio), il regista, Leone d’Oro 2013 con SACRO GRA, ha commentato: “Il mio pensiero più profondo va a tutti coloro che non sono mai arrivati a Lampedusa, a coloro che sono morti. Dedico questo lavoro ai lampedusani che mi hanno accolto e hanno accolto le persone che arrivavano. È un popolo di pescatori e i pescatori accolgono tutto ciò che arriva dal mare. Questa è una lezione che dobbiamo imparare”.
La giuria internazionale, presieduta da Meryl Streep, ha motivato così il premio al lavoro di Rosi: “Film eccitante e originale, la giuria è stata travolta dalla compassione. Un film che mette insieme arte e politica e tante sfumature. È esattamente quel che significa arte nel modo in cui lo intende la Berlinale. Un libero racconto e immagini di verità che ci racconta quello che succede oggi. Un film urgente, visionario, necessario”.
La Berlinale 2016 è stata contrassegnata proprio dai temi dell’immigrazione e dell’integrazione, con l’interesse rivolto all’Oriente, grazie alla partecipazione in competizione di film iraniani, cinesi, filippini.
Per la prima volta da vent’anni a questa parte, in concorso era presente un film arabo: il tunisino INHEBBEK HEDI (Hedi) di Mohamed Ben Attia ha vinto ben due premi, tra cui quello per la Miglior Opera Prima.

I PREMI DELLA 66MA BERLINALE

A seguire, tutti i vincitori della Berlinale 2016:

Orso d’Oro
Gianfranco Rosi (Italia), FUOCOAMMARE

Orso d’argento per la Miglior Regia
Mia Hansen-Løve (Francia, Germania), L’AVENIR (Things to Come)

Orso d’Argento – Gran Premio della Giuria
SMRT U SAREJEVU (Death in Sarajevo) di Danis Tanović (Bosnia ed Erzegovina, Francia)

Orso d’Argento per la Miglior Attrice
Trine Dyrholm, KOLLEKTIVET (The Commune) di Thomas Vinterberg (Danimarca, Svezia, Olanda)

Orso d’Argento per il Miglior Attore
Majd Mastoura, INHEBBEK HEDI (Hedi) di Mohamed Ben Attia (Tunisia, Belgio, Francia)

Orso d’Argento per la Miglior Opera Prima
INHEBBEK HEDI (Hedi) di Mohamed Ben Attia (Tunisia, Belgio, Francia)

Orso d’Argento per la Miglior Sceneggiatura
ZJEDNOCZONE STANY MILOSCI (United States of Love) di Tomasz Wasilewski (Polonia, Svezia)

Orso d’argento per il contributo artistico
Mark Lee Ping-Bing per la fotografia del film CHANG JIANG TU (Crosscurrent) di Yang Chao (Cina)

Premio Bauer per l’innovazione
HELE SA HIWAGANG HAPIS (A Lullaby to the Sorrowful Mystery) di Lav Diaz (Filippine, Singapore)

Orso d’oro per il Miglior Cortometraggio
BALADA DE UM BATRAQUIO di Leonor Teles

Orso d’oro per il Miglior Cortometraggio – Premio della Giuria
A MAN RETURNED di Mahdi Fleifel

Premio Audi per il Miglior Cortometraggio
JIN ZHI XIA di Chiang Wei Liang

[Nella foto: Gianfranco Rosi con l’Orso d’Oro 2016. Al suo fianco, Meryl Streep, a capo della giuria internazionale del Festival]

1 commento

  1. paolodelventosoest / 21 Febbraio 2016

    Questo signore qui sta sbancando ovunque. Che soddisfazione vedere un italiano che porta il dramma dei migranti sullo scalino più alto del podio, mentre quei pezzi di ghiaccio senza coscienza della cosiddetta Europa rosicano con i loro film freddi come merluzzi.

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