Chiude Rai Movie, il canale tematico Rai dedicato al cinema

Il nuovo piano di riorganizzazione della Rai prevede la chiusura di Rai Movie, il canale del digitale terrestre dedicato al cinema, e Rai Premium. Mobilitazione di stampa, pubblico e personalità dello spettacolo.

Film in tv , di
Chiude Rai Movie, il canale tematico Rai dedicato al cinema

Il piano di riorganizzazione della Rai cancella Rai Movie e Rai Premium

Rai Movie sta chiudendo. Il canale tematico Rai del digitale terrestre dedicato interamente al cinema sarà cancellato a breve.
Il piano di riorganizzazione della Rai promosso dall’amministratore delegato Fabrizio Salini, entrato in carica alla fine di luglio 2018, prevede un significativo depotenziamento dei direttori delle singole reti, trasformati in coordinatori di palinsesto, la riorganizzazione orizzontale dell’azienda secondo un modello già sperimentato in Francia dal gruppo pubblico France Télevisions e la cancellazione di alcuni canali esistenti.
A farne le spese nell’immediato, saranno Rai Movie e Rai Premium. Eliminati dal pacchetto dell’offerta Rai sul digitale terrestre, il canale 24 (cinema) e il canale 25 (fiction e repliche dei programmi Rai di maggior successo) saranno soppiantati da Rai 6, un nuovo canale che, nelle intenzioni dell’azienda, sarà indirizzato prevalentemente al pubblico femminile, probabilmente sulla falsariga di La5 (canale 30, Mediaset) e La7d (canale 29, Cairo Editore). In coda, anche Rai Scuola sparirà dal digitale terrestre. Il canale 146 sarà trasferito interamente sul web.

Una decisione difficile da comprendere

In realtà, la notizia della cancellazione dei canali Rai è stata annunciata qualche mese fa, ma è salita alla ribalta solo negli ultimi giorni, anche grazie agli interventi sui social network di giornalisti, dipendenti Rai, semplici utenti e personalità del mondo dello spettacolo. Nelle scorse ore, è stata promossa una petizione su Change.org per coinvolgere attivamente l’opinione pubblica e contribuire a evitare la cancellazione di Rai Movie.
La soppressione di Rai Movie e Rai Premium colpisce molto, perché sembra ignorare sia le preferenze del pubblico che i risultati raggiunti dai due canali in termini di share e di ricavati legati alla pubblicità.
Solo nel 2018, Rai Movie e Rai Premium hanno guadagnato quasi 36 milioni di euro in pubblicità. In proporzione, i costi aziendali sono estremamente contenuti: circa un milione all’anno. Il merito di questi esiti è di un’oculata gestione dei contenuti e un’attenta costruzione dei palinsesti. In prima serata, l’ambito prime time, Rai Movie è risultato il quarto canale più visto dell’intero dtt, mentre Rai Premium si è attestato sesto sia nel corso del giorno medio che nella fascia serale [Fonte].

Rai Movie: un’offerta cinematografica pluralista e inclusiva

In questa sede, non temiamo di usare toni drastici. Da fruitori di Rai Movie e appassionati di cinema quali siamo, temiamo che la chiusura del canale sia una scelta avventata e un vero danno culturale.
Il palinsesto pluralista, inclusivo e particolarmente vario del canale tematico della Rai è un’oasi felice sul digitale terrestre per tutti coloro i quali amano il cinema e per chi, per i motivi più disparati, si avvicina da neofita alla materia.
La cancellazione di Rai Movie impoverirà drasticamente l’offerta di film in tv. Oltre a magazine di approfondimento sul cinema, con interviste e focus dedicati agli eventi di settore, come gli ampi spazi e le dirette riservati alla Mostra del Cinema di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma, la programmazione di Rai Movie prevede più di 5000 film all’anno, con una media di 14 film al giorno, 7 giorni su 7.
L’impegno costante dei responsabili del palinsesto di Rai Movie (cinefili, ancor prima che tecnici), la ricerca di materiale di qualità negli archivi dell’azienda e la volontà di offrire contenuti filologicamente corretti hanno portato recentemente a risultati notevoli. Per esempio, la programmazione dei classici “restaurati” di Stanlio e Ollio in fascia preserale ha comportato un aumento degli ascolti di quel segmento di palinsesto di un tasso variabile tra il 30 e il 100%. Copie “tagliate”, censurate, inspiegabilmente mutilate o modificate di film come THE WOLF OF WALL STREET di Scorsese o ELEPHANT di Van Sant, sono state ripristinate e mandate in onda in versione integrale.
Alla luce di tutto questo, ci domandiamo, increduli, perché l’azienda abbia deciso di eliminare uno strumento culturale funzionante, apprezzato e remunerativo.
Attendiamo notizie sul destino di Rai Movie e Rai Premium, confidando che siano positive. Questa mattina (16 aprile), Salini e Marcello Foa, presidente Rai, proseguono un’audizione in Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

7 commenti

  1. Noloter / 16 Aprile 2019

    Sì, vabbe’, in linea di principio posso capire lo scontento. Ma è sin dalla nascita del DTT che RaiMovie va avanti perlopiù a suon (e proprio il caso di dirlo!) di Morandi&AlBano con contorno di film visti e rivisti e strarivisti (più sforzo nell’inventare nomi nuovi per “cicli” che comprendono sempre gli stessi titoli, che per ampliare/variare l’offerta), e RaiPremium che ricicla Il maresciallo Rocca e Un medico in famiglia in loop. Le eccezioni si contano sulla punta delle dita…di una mano.
    Personalmente si tratta di due canali che tendo ad evitare, quando mi soffermo su una loro trasmissione mi sembra sempre di essere finito ne “Il giorno della marmotta”.

  2. Stefania / 17 Aprile 2019

    @noloter: il catalogo cinematografico della Rai è molto ricco. I palinsesti di Rai Movie, secondo me, sono segmentati bene: Morandi & Al Bano, trasmessi perlopiù al mattino, si possono evitare con facilità, se non piacciono 🙂 La prima serata è sempre varia e, nella notte, passano anche alcuni classici “minori” di Hollywood che, poi, è possibile recuperare su Rai Play.
    Ma ho capito il tuo discorso.
    Il piano di riorganizzazione della Rai (così come è stato presentato finora) prevede di eliminare due canali tematici (ma pluralisti) che fatturano molto bene per crearne uno (Rai 6) orientato secondo un “genere” (quello femminile) e per rafforzare Rai 4, pensato per il pubblico maschile. A prescindere dall’obsolescenza di questa suddivisione (che non nego possa pure sussistere, ma che sa tanto di stantio, in molti sensi), sarebbe bello se la Rai decidesse di investire e potenziare ciò che c’è già e che, nonostante tutto, funziona. Il canone Rai dovrebbe servire anche a evitare che il palinsesto di canali come Rai Movie propongano troppo spesso le stesse cose, come lamenti tu, non solo a costruire costosi programmi per la tv generalista. Rai Movie costa poco e produce molto: perché eliminarlo?

    • Noloter / 17 Aprile 2019

      Nessuna intenzione di mettere in dubbio quel che mi dici, però la programmazione di RaiMovie la leggo spesso e ancora di più mi capita do soffermarmici sopra facendo zapping, e a fare i conti sarò sfigato io a beccare sempre lo stesso giro di titoli (o a leggerli sulle guide tv), quindi questa varietà io personalmente non l’ho riscontrata quasi mai (le eccezioni ci sono, eh, qualche film l’ho scoperto proprio così). Riconosco che ogni tanto ci saranno pure novità in repertorio, sì, ok, ma in mezzo ad un oceano di Franco&Ciccio, musicarelli, Er Monnezza, Sapore di Mare, Zorro (quello con Delon), Dorelli, BudSpencer&TerenceHill (mi limito a roba italiana) ecc che occupa gran parte del palinsesto settimanale e che, come spettatore, mi disincentiva ad investire fiducia. Se la roba un po’ più interessante, di cui fai menzione, la relegano ad orari poco fruibili o con poche riproposizioni costringendo il pubblico interessato a ricorrere a RaiPlay…beh, non credo ci sia altro da dire, a questo punto se bisogna usare l’on-demand a che serve un canale considerando che si può accedere a RaiPlay da smartTV? Tra l’altro proprio perché la videoteca di RaiPlay è amplissima mi chiedo come mai, allora, non proporre in TV tutto (o buona parte) quel che c’è lì dentro, a rotazione? La roba ce l’hanno, non la usano.
      RaiPremium, poi, vabbe’, già il nome del canale sa un po’ di sfotto’ ai danni dello spettatore visto che come offerta non ha nulla di quel che in genere si considera “premium”….
      L’idea di rendere Rai6 la rete “rosa” e Rai4 quella dei maschietti, hai ragionissima, è un’altra roba che sa di vecchio e stravecchio, quando ormai tutti i canali generalisti sono diventati fluidi (ma vallo a spiegare a quelli di V.le Mazzini che, per dire, Vikings e GOT li vedono gli uomini tanto quanto le donne,…*facepalm*). I risultati si vedranno presto anche su questo. Che poi, ormai, Rai4 è diventato lo sfogatoio per tutte le robe crime seriali che hanno già intasato Rai2, ammazzandone lo spirito originario di “canale dei serial”.
      La5 doveva essere il canale mediaset al femminile; finisce per trasmettere repliche di U&D, GF, Isola, soap, RosamundePilcher e filmTV tedeschi sfigati. La7d doveva essere il canale al femminile di La7; finisce per trasmettere polizieschi francesi,Josephine ange gardien e repliche (limitate) di GA. Dal non c’è due senza tre stiamo per passare direttamente al non c’è due senza…quattro.

      Sul perché, poi, vogliano eliminare proprio RaiMovie e RaiPremium ho una mia personalissima e criticabile idea (due, una seria e una semiseria) ma non credo sia la sede per parlarne, e un po’ mi sa che mi sono anche già espresso in questo lunghissimo intervento. Così come ho una mia idea su cosa dovrebbero (meglio, potrebbero, si tratta di opinioni) farne di Rai5, RaiStoria e RaiSport, ma valgono le stesse riserve di cui sopra 😛

      • Stefania / 17 Aprile 2019

        @noloter: quello che c’è su Rai Play è, in larga misura, ciò che è già andato in onda su Rai Movie, quindi li ritengo funzionali l’uno all’altro (sono utili in maniere diverse, insomma: due versioni dello stesso servizio). Ma a parte questo… Diciamo la stessa cosa: Rai Movie potrebbe migliorare. E, quindi, a che serve creare un nuovo (?) canale non proprio generalista ma neppure tematico, invece di rafforzare un progetto che è già in piedi e che, nonostante qualche limite, ha un forte seguito ed è pure in attivo?
        Rai Premium non è un canale che seguo, perché i contenuti che offre non sono fra quelli di mio gradimento, ma, anche nel suo caso, raggiunge buoni risultati.
        Comunque, sarei davvero curiosa di sapere cosa ti piacerebbe diventassero gli altri canali Rai che citi, ma giusto per chiacchierare 🙂 (a me, Rai Storia e Rai 5 piacciono molto, en passant)

        • Noloter / 17 Aprile 2019

          Infatti i due canali di là da venire nascono secondo me già zoppi, ma proprio da progetto se sono basati sulla dicotomica separazione M/F. E’ che, per come la vedo io in base a opinioni e sensazioni formatesi negli anni, moltissimi di quelli che si occupano di TV in questo Paese sono in ritardo di 10-15 anni rispetto al resto dell’universo in termini di contatto con il pubblico, conoscenza di cos’è che “tira” e cosa no, spirito di iniziativa e audacia nel compiere azzardi. Ragionano ancora a canali “per signore” e canali “per gentiluomini”, dai…E preferisco non toccare proprio il tasto sceneggiature, quando si tratta di “prodotti originali”.
          In ogni caso, parlando di RaiMovie (e, attenta, l’hai voluto te il papirone che sto per stendere e che non interessa a nessuno XD), molti dei film che ho visto dalla videoteca di RaiPlay su Movie non li ho mai visti passare nemmeno una volta. Sarà che in linea di massima scelgo titoli che, appunto, non passando mai (almeno per la mia esperienza) in TV mi incuriosiscono di più, ok, ma resta sempre che su RaiMovie la proporzione resta 15-85 a favore di musicarelli&co. Un po’ si son ripresi quando, in occasione dei David, hanno trasmesso qualche film vincitore di passate edizioni…ma alcuni erano già comparsi in programmazione precedentemente. Poi alcuni film appaiono una volta e scompaiono per sempre, mentre altri sono sempre lì ad occupare minutaggio in palinsesto. E per quanto io sia un amante di Totò alla follia, perfino l’ultimo film sfigato di due stagioni prima diventa meglio della fantastiliardesima replica di “Destinazione Piovarolo”. Per dire. Ma questo discorso circa RaiMovie è valido pari pari per la concorrenza, Iris, che alla nascita secondo quelli del Biscione avrebbe dovuto essere il canale del cinema d’autore, cosa che all’inizio effettivamente era, e invece è finito col trasmettere Supercar, TexasRanger e Hazzard…vabbe’. Poi io non so nulla dei contratti, dei regolamenti e tutto il resto, parlo da spettatore (e cliente!) “ignorante”. Magari i network hanno contratti che prevedono un numero limitato di passaggi televisivi di alcuni titoli, o anche di trasmissione solo online on-demand e non sul dtt…provo a darmi delle spiegazioni.
          Ma, lo metto in chiaro, non è che sia contentissimo che RaiMovie chiuda. In certi casi è comunque una valida alternativa per chi in TV vuol vedere i film, questi sconosciuti bistrattati film ormai quasi del tutto estinti dai palinsesti generalisti del 7 canali principali, soppiantati da reality, talent, talk e serial. Un RaiMovie lo vorrei potenziato, anzi. Così com’è adesso però, secondo me, serve a poco. Poi ci si chiede come mai prosperino Netflix e compagnia bella.

          Per quanto riguarda Rai5 e RaiStoria, beh, il discorso non è semplicissimo. Sono canali a vocazione culturale e mi sta benissimo, anzi, li vorrei ancora più “forti”. Perchè RaiStoria, purtroppo, si ritrova molto spesso a trasmettere la ritritissima rubrica “Il giorno e la storia” (se conosci, saprai che si tratta di pilloline di fatti del giorno nella storia come fa la mainpage di Wikipedia, solo che si riduce molto spesso semplicemente ai necrologi del giorno dimenticando “eventi” storici effettivi…diciamo che privilegia le persone, spesso del XIX-XX secolo), “Passato e presente” di Mieli, e vecchissimi documentari/reportage risalenti agli anni ’50-’60-’70, con grandissima (se non esasperante) attenzione alla WW2 e agli anni di piombo trascurando imperdonabilmente il resto. Questo in soldoni, parlando delle cosiddette rubriche fisse. Personalmente vorrei più roba nuova, documentari aggiornati, variegati, sia per aree geografiche che per periodi storici. Si va bene con aC.d.C. (ma riproporlo un po’ meno spesso nella giornata?), ok anche quelle trasmissioni sull’Italia del Rinascimento ecc, ma perchè non offrire anche quei servizi di Quark/Ulisse/Passaggio a Nordovest a tema storico (magari sottoforma di brevi one-shot, tipo) o direttamente le repliche delle recenti trasmissioni di Alberto Angela che tanto tirano ultimamente? Perchè non trasmettere anche qualcosa di BBC, HistoryChannel, Discovery, visto che da lì comprano molta roba per altri contenitori? Anche i documentari del ciclo “La grande storia” (quelli di Rai3) andrebbero bene, al limite, eppure anche quelli sono diventati stantii. Di sicuro quel che non dovrebbe fare un canale come RaiStoria è trasmettere roba come le repliche in loop di “Ieri e oggi” (hai presente? la trasmissione anni ’70 madre dei vari Techetechetè ma con personaggi in studio) che non c’entra un benemerito con il tema e la “mission”.
          In quanto a Rai5, in linea di massima non mi dispiace come canale culturale a tutto tondo, alcune trasmissioni mi piacciono molto come TransEurope express (il mio preferito, quando riesco a beccarlo!), Art investigator e le repliche di Daverio, ma il resto…tra l’altro manca del tutto la scienza nella programmazione, ed è davvero grave. Rai5 tratta di arte, storia, letteratura, musica, teatro, natura ma nulla sulla scienza.

          • Stefania / 18 Aprile 2019

            @noloter: più o meno, anche su Rai Storia e Rai 5, pensiamo le stesse cose. Le teche Rai contengono taaaaantissimo materiale, che, però, non è infinito (tra le ultime produzioni originali per Rai 5, ho amato alla follia i documentari a puntate di Tomaso Montanari sul Bernini e il Caravaggio: la sua è vera divulgazione accademica, con tanto di citazioni di fonti bibliografiche, non semplice nozionismo, l’ho trovato encomiabile. A proposito, devo recuperare il suo documentario sui fiamminghi!). Il succo è che, prima di investire in progetti che sembrano già obsoleti ancor prima di debuttare, l’azienda potrebbe investire su ciò che già funziona. Riciclare ancora ciò che già va in onda usando solo un altro logo, secondo me, è desolante ed è ingiusto nei confronti di un’utenza comunque partecipe e attenta. E ribadisco: Rai Movie (come gli altri canali tematici, in particolare Rai Storia) è un canale utile che potrebbe diventare ancora più bello e catalizzatore, se l’azienda provasse ad ascoltare davvero l’audience. Basti pensare a tutte le cose che hai detto tu (purparlé: Mieli è il mio appuntamento fisso del sabato e della domenica mattina).
            A proposito della scienza, effettivamente assente dai palinsesti tematici Rai (anche se su Rai Storia ho visto passare in palinsesto qualche documentario sullo spazio et similia): Mediaset ha intuito qualcosa e ci sta provando con Focus.

  3. marcomaffei12 / 18 Aprile 2019

    ammiro entrambi per come state disquisendo senza nemmeno toccare il tasto politico. cionondimeno l’occupazione in rai del governo sovranist-populista (che comunque si potrebbe chiamare col suo vero nome di ultradestra) va nella direzione del suo elettorato, ovvero eliminare sacche di cultura residue (rai scuola, cinema e editti protobulgari varii…).

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