Emir Kusturica su Maradona: “Sembrava uscito da un film di Leone o Peckinpah”

Parlare di Maradona è difficile. Allora, lasciamo che lo faccia Emir Kusturica, il regista serbo autore del documentario 'Maradona di Kusturica'.

Curiosità , di
Emir Kusturica su Maradona: “Sembrava uscito da un film di Leone o Peckinpah”

La morte di Maradona

Stroncato da un infarto, nella sua casa di Tigre, vicino Buenos Aires, è morto Diego Armando Maradona, uno dei giocatori più famosi della storia del calcio mondiale.
Maradona aveva compiuto 60 anni da poche settimane, il 30 ottobre. Dall’autunno 2019, allenava la squadra di calcio del Gimnasia che milita in Primera División, la massima serie del campionato argentino.
Ai primi di novembre 2020, Maradona era stato sottoposto con successo a un’operazione alla testa, resasi necessaria per rimuovere un ematoma formatosi sotto il cranio.
Maradona è morto il 25 novembre, come un altro campione sui generis del calcio, il nordirlandese George Best (1946-2005), e come Fidel Castro (1926-2016), uno dei miti del calciatore argentino, insieme a Che Guevara.

La (complicata) biografia di Maradona

Parlare di Maradona è complicato, perché el Pibe de Oro, campione del mondo 1986 con l’Argentina allenata da Carlos Bilardo, colui che trascinò il Napoli di Ferlaino alla conquista dei suoi scudetti (1986-1987; 1989-1990), era un uomo difficile.
Era un leader nato, carismatico, umorale, guascone, istintivo, patriarcale, chiassoso, violento, arrogante, con una biografia profumata di epica fin dall’infanzia trascorsa nei barrios di Buenos Aires, dove viveva in simbiosi con il pallone da calcio (come dite? Holly Hutton?) e altri 7 fratelli. Droga e alcool sono diventati una costante della sua storia a partire dagli anni Novanta, compromettendo vita privata, carriera sportiva e salute, ma senza scalfire l’adorazione dei tifosi, anche a carriera stroncata e nonostante operazioni pubblicitarie discutibili, come alcune imbarazzanti comparsate in tv.

“Maradona di Kusturica”, il documentario sul calciatore argentino

Il film È STATA LA MANO DI DIO di Paolo Sorrentino, che, nel titolo, cita una famosa affermazione di Maradona, è legato in forma intima eppure anomala alle prodezze in campo del campeon argentino.
In campo cinematografico, però, vi proponiamo una riflessione di Emir Kusturica su Diego Maradona tratta dal film documentario MARADONA DI KUSTURICA (Maradona by Kusturica, 2008).
Per girare questo film, il regista e musicista serbo ha marcato Maradona per un paio di anni, dal 2005 al 2007, tra Buenos Aires, Napoli, Belgrado, dimagrimenti, ricoveri in ospedale, dirette tv, bagni di folla e karaoke.
Nonostante la palese ammirazione di Kusturica per il mito calcistico, volontariamente o meno, il film coglie appieno la natura contraddittoria di Maradona.

  • Maradona di Kusturica
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    Emir Kusturica su Maradona: “Spargeva puzza di rivoluzione”

    “È stato un miracolo che la Terra non sia finita fuori asse, quando più di 1 miliardo di persone ha saltato all’unisono. Maradona aveva appena segnato il gol contro l’Inghilterra ai Mondiali in Messico. La Terra ha continuato a girare indisturbata intorno al Sole. Anche Dio è stato coinvolto. Il primo gol contro l’Inghilterra fu segnato con la mano nonostante fossero i Mondiali. Era la prima volta in cui un Paese affossato dal debito pubblico trionfava su una delle potenze mondiali.
    ‘Chi è?’, mi sono chiesto. Chi è quel mago del pallone, il Sex Pistols del calcio internazionale, la vittima della cocaina che, dopo aver smesso con la droga, sembrava Falstaff, un testimonial per gli spaghetti.
    Se Andy Warhol fosse vivo, di sicuro avrebbe messo Maradona tra le sue serigrafie con Marylin Monroe e Mao Tse-Tung. Se fosse vissuto solo in campo, sarebbe stato un uomo felice. E lo è stato, finché l’arbitro non ha fischiato la fine della partita e Diego, il miglior giocatore di tutti tempi, è passato accanto alla bandierina diretto verso gli spogliatoi, e lì sono iniziati i problemi.
    Questo bonario Poldo sembrava un attore di un film sulla rivoluzione messicana. Più che il miglior giocatore di tutti tempi, sembrava uscito da un film di Sergio Leone o Sam Peckinpah e, dopo aver salutato qualche donnaccia, [sembrava] stesse entrando in una stanza, spargendo puzza di rivoluzione. Sono certo di una cosa: se non fosse stato un calciatore, sarebbe diventato un rivoluzionario. A Maradona non servivano incentivi per lanciarsi nella mischia: era rivoluzionario dentro“.

[Nella foto: Maradona e Kusturica nel documentario MARADONA BY KUSTURICA].

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