Mank e l’Oscar di “Quarto potere”
Mank si rivolse al sindacato degli sceneggiatori cinematografici statunitensi (Screen Writers’ Guild) e intentò una causa legale nei confronti della RKO, la casa di produzione di QUARTO POTERE, affinché il suo nome comparisse nei titoli del film come unico sceneggiatore.Mankiewicz perse la causa, ma Welles non gli impedì di comparire nei titoli di QUARTO POTERE come co-sceneggiatore. Nella solita lettera al Times, il regista afferma: “Ero animato del più sincero sentimento di gratitudine e di omaggio nei suoi confronti quando decisi in tutta libertà di mettere il suo nome per primo nei titoli di testa. Ammettere che ha avuto in realtà un collaboratore, non toglie niente al suo contributo che fu, comunque lo si guardi, enorme“.
Mankiewicz condivise con Welles un Oscar per la miglior sceneggiatura originale e, qualche anno dopo, nel 1953, morì.
Nelle conversazioni con Bogdanovich, Welles rinnega apertamente l’Oscar di QUARTO POTERE.
Bogdanovich: “Cos’hai pensato quando hai ricevuto l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale?”
Welles: “(…) Faccio sempre finta di non aver ricevuto nessun Oscar”.
In una nota, Bogdanovich appunta: “Orson non ha tutti i torti a rinnegare l’Oscar che divise con Mankiewicz: fu quasi un insulto. L’assegnazione degli Academy Awards è notoriamente influenzata dal sentimento. Welles era l’outsider, e tutt’altro umile, per giunta, al quale impartire una bella punizione. Invidia, gelosia, paura o che altro fosse, alla Hollywood ufficiale non piaceva, e basta. Tutti gli Oscar andarono a qualcuno dei loro. (Perfino l’Oscar per la miglior sceneggiatura fu certo piuttosto un omaggio al ‘professionista della vecchia guardia’ Mankiewicz che un premio a Orson)”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.