I misteri del “Joker”: la sorte di Sophie, il finale spiegato dal regista… e “Joker 2”! [Spoiler]

Il film 'Joker' con Joaquin Phoenix invita il pubblico a fare ipotesi sulla storia del Joker: almeno a una è stata data risposta precisa. E la Warner Bros. lavora al sequel.

Curiosità , di
I misteri del “Joker”: la sorte di Sophie, il finale spiegato dal regista… e “Joker 2”! [Spoiler]

Articolo ad altissimo tasso di spoiler: da leggere, solo se avete già visto il film JOKER!

I misteri del Joker

Tra le varie domande che ha generato senza fornire risposte certe, il film JOKER con Joaquin Phoenix ne ha sollevato una, in particolare.
Nella sua evoluzione in Joker, Arthur Fleck (Phoenix) ha ucciso o no Sophie (Zazie Beetz), la giovane madre single, sua vicina di casa?
Nel film di Todd Phillips, Fleck immagina di vivere con Sophie il principio di una romantica storia d’amore. Ma, come viene mostrato chiaramente nel corso del lungometraggio, si tratta dell’immaginazione di Arthur, mentalmente provato e psicologicamente instabile.

“Joker”: Fleck ha ucciso Sophie?

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Sophie e Arthur: Fleck ha ucciso la sua vicina di casa? [Photo Credit: Warner Bros.]

A un certo punto del film JOKER, Fleck si introduce nell’appartamento di Sophie. Lei ne è spaventata ed è allora, grazie a una serie di appositi flashback, che il pubblico comprende che la storia fra i due è frutto della mente di Arthur.
Da quel momento, però, di Sophie non si sa più niente. Fleck l’ha uccisa? Tra gli spettatori, l’ululato delle sirene che accompagnano la scena successiva è stato inteso come un segnale certo della morte della ragazza e, probabilmente, della sua bambina.

  • Joker
    Joker
    2019
    8.0/10 603 voti
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    Lawrence Sher spiega il film “Joker” e risponde alle speculazioni sulla morte di Sophie

    A fugare i dubbi sulla sorte di Sophie, secondo alcuni legata anche al sibillino finale di JOKER, ci ha pensato Lawrence Sher, il direttore della fotografia del film.
    In un’intervista rilasciata al magazine /Film, Sher ha messo una pietra tombale sulla questione. “Volevamo mettere in scena una rappresentazione in cui realtà e immaginazione dovevano trovarsi in opposizione. Ad esempio, il rapporto con Sophie è una fantasia di Fleck. Alcune persone mi hanno chiesto ‘Sophie è stata uccisa?’ Todd [Phillips] dice chiaramente che non è stata uccisa. Arthur ha iniziato a uccidere persone che gli hanno fatto un torto in qualche modo e Sophie non gliene ha mai fatto. Per giocare con il reale e il non reale, ci sono richiami e scene che si rispecchiano a vicenda”.

Il finale di “Joker”: la parola al regista Todd Phillips

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Il Joker medita vendetta [Photo Credit: Warner Bros.]

Finora, Phillips non ha chiarito nessuno dei vuoti narrativi lasciati (volutamente o meno) nella sceneggiatura di JOKER, firmata a quattro mani con Scott Silver. In una dichiarazione rilasciata al Los Angeles Times, Phillips ha affermato: “Questo film richiede partecipazione da parte del pubblico.
E Joaquin Phoenix ha rincarato la dose: “Sta a te decidere come interpretarlo e trarne le conclusioni”.
A proposito del finale di JOKER, uno dei punti più controversi del film, le domande e le teorie si sprecano. Fra le più gettonate, c’è quella che ipotizza che tutto quello che viene mostrato nel film sia un parto della fantasia malata di Fleck, un paziente dell’Arkham Asylum, l’ospedale psichiatrico di Gotham in cui Fleck trova i documenti relativi alla sua adozione e in cui pare ricoverato nell’ultima scena del film.

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Joaquin Phoenix e Todd Phillips sul set di ‘Joker’ [Photo Credit: Warner Bros.]

Secondo questa opzione, la storia del Joker vista nel film di Phillips non è mai esistita ed è una sorta di espressione patologica della realizzazione di un desiderio da parte di un maniaco violento.
Phillips ha accolto a braccia aperte tutti i dibattiti nati dopo la distribuzione del film, premiato con il Leone d’Oro a Venezia 2019. Ma, pur non sbilanciandosi nei riguardi di nessuna teoria, ha chiarito che non è mai stata sua intenzione inquadrare Fleck all’interno di un disturbo psicotico. “Io, Scott e Joaquin, non ne abbiamo mai fatto cenno, non ho mai voluto definirlo: ‘È un narcisista e questo e quello’. Non volevo che, come attore, Joaquin iniziasse a lavorare su quel genere di cose. Ci siamo solo detti: ‘È spento’. Non so nemmeno se [Fleck] sia malato di mente. È solo un uomo in ginocchio davanti al mondo.

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Chi (o cosa è) Arthur Fleck? [Photo Credit: Warner Bros.]

Phillips ha continuato: “Ci sono molti modi con cui si può guardare questo film. Potresti guardarlo e dire: ‘È solo una storia a scelta multipla. Niente di tutto quello che racconta è accaduto’. Non voglio dire cosa è esattamente. Ma un sacco di persone a cui ho fatto vedere il film ha detto: ‘Oh, ho capito! Ha appena inventato una storia. L’intero film è uno scherzo. È una storia inventata da tipo di Arkham Asylum. Potrebbe anche non essere il Joker’ .

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“Joker 2”: la Warner Bros. inizia la pre-produzione del sequel

Quel bel The End color giallo alla fine di JOKER fa pensare a un film senza sequel. Ma, ribaltando la teoria appena esposta, alcuni passaggi conclusivi del film di Phillips lasciano aperti dei quesiti che potrebbero giustificare un seguito.
Se tutto quello che viene raccontato nel film è successo davvero e Fleck ha scatenato il caos e la violenza a Gotham, è lui il vero Joker dell’universo DC?
Alcuni spettatori hanno ipotizzato che, invece, la vera nemesi di Batman potrebbe essere uno dei suoi emuli, quel delinquente che, indossando una maschera da clown, ha ucciso i genitori di Bruce Wayne. Oppure, un altro uomo,un solitario altrettanto disturbato e arrabbiato sobillato dalle gesta di Fleck in tv.
Anche in questo caso, Phillips sta lasciando al pubblico il compito di decidere cosa preferisce.
Benché, inizialmente, Phillips non sembrasse disposto a realizzare un JOKER 2 grazie al quale questi dubbi potrebbero essere chiariti, le indiscrezioni delle ultime ore sembrano smentirlo.

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Arthur Fleck alias Joker balla su una scala del Bronx [Photo Credit: Warner Bros.]

Stando alle fonti del sito wegothiscovered, visto il successo mondiale di JOKER (quasi 750 milioni di dollari incassati finora), la casa di produzione Warner Bros. avrebbe appena iniziato la pre-produzione di un film sequel di JOKER.
La nuova storia del Joker dovrebbe essere ambientata qualche anno dopo quella del primo film e racconterà l’ascesa di Fleck come criminale, a Gotham. Se il cast dovesse essere confermato, si tratterebbe del primo sequel nella filmografia di Joaquin Phoenix.
Nel frattempo, i luoghi del film sono già diventati meta di pellegrinaggio di fan e curiosi. La scala che porta a casa di Fleck e su cui il Joker balla prima di andare in tv da Murray Franklin (Robert De Niro) si trova a New York, nel Bronx, precisamente al 1165 di Shakespeare Avenue, non troppo distante dallo stadio degli Yankees. Come riportato dal sito gothamist, però, non tutti i residenti sono contenti di questa improvvisa popolarità della zona.

2 commenti

  1. LauraPi / 25 Ottobre 2019

    Uuuh mi piace il concetto “è una storia a scelta multipla”. Frustrante, ma mi piace.
    Personalmente, sono giunta alla conclusione che sia uno di quei film su cui a un certo punto è meglio smettere di speculare, cercare di decodificarne ogni minimo particolare finisce per toglierne il fascino e sminuire quelle reazioni viscerali che ha trasmesso alla prima visione.
    Per quanto riguarda il sequel, so che il regista ne ha negato la possibilità, ma che Joaquin Phoenix ha iniziato a prenderci gusto (intervista Popcorn with Peter Travers su YT). L’idea di rivedere Phoenix nei panni di Arthur Fleck mi gusta parecchio, ma il rischio che mandino tutto all’aria è altino.
    Io credo abbiano confuso un po’ troppo le acque con queste diverse versioni del Joker. Qualsiasi cosa vogliano fare con il personaggio in futuro, non escluderei il fatto che possano essere esistiti più Joker nell’universo di Gotham, qualcuno che emula un Joker passato, mi spiego? E’ una teoria un po’ campata in aria, ma non so se mi dispiacerebbe.

  2. Stefania / 25 Ottobre 2019

    @rumplerose: secondo me, il sequel è una pessima, pessima idea.
    La teoria sui multiJoker è interessante e mi piace, perché, come ci insegnano tutti i precedenti su carta, al cinema e in tv, effettivamente, sono esistiti mille Joker e perché escludere che qualcuno di loro non sia il discepolo di un altro? (il guaio è che esiste un solo Batman: è un personaggio con un passato particolarmente “codificato”, anche se è stato interpretato da attori diversi, con declinazioni differenti del soggetto)

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