Jodie Foster Palma d’Oro: “Taxi Driver”, il successo, l’attentato a Reagan

Jodie Foster girò 'Taxi Driver' a 13 anni. Il film di Scorsese, Palma d'Oro 1976, la rese una star internazionale. Ma le procurò anche molti problemi.

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Jodie Foster Palma d’Oro: “Taxi Driver”, il successo, l’attentato a Reagan

Palma d’Oro alla carriera a Jodie Foster, 45 anni dopo “Taxi Driver”

Jodie Foster Palma d’Oro alla Carriera a Cannes 2021, esattamente 45 anni dopo la sua prima partecipazione al famoso festival cinematografico. L’attrice riceverà il prestigioso premio il 6 luglio, nel corso del 74mo Festival di Cannes (6-17 luglio 2021).
Era il 1976, quando Jodie Foster arrivò per la prima volta in Croisette con Martin Scorsese e Robert De Niro, come co-protagonista del film TAXI DRIVER.
Il film di Scorsese vinse la Palma d’Oro. La Foster, già baby star grazie ad alcuni film Disney e a una nota pubblicità della crema solare Coppertone, divenne famosa in tutto il mondo, grazie alla sua bravura, ma anche per via dello scalpore generato dalla sua interpretazione della giovanissima prostituta Iris, ritenuta inappropriata, vista la sua giovane età.

A 13 anni, sul set di “Taxi Driver”

Quando fu scelta per lavorare a TAXI DRIVER, la Foster aveva solo 12 anni. Aveva già collaborato con Scorsese, partecipando al film ALICE NON ABITA PIÙ QUI (Alice Doesn’t Live Here Anymore, 1974). Si presentò al provino per TAXI DRIVER vestendo l’uniforme della scuola, accompagnata dalla madre, che la credeva completamente inadatta per la parte. Ma Scorsese la scelse e la madre si fidò del regista.
La sorella Connie, diciannovenne, vegliò sulle riprese del nuovo film e, come da contratto, sostituì l’ormai tredicenne Foster nelle scene considerate più scabrose e sessualmente esplicite. Jodie odiava i pantaloncini, i top all’americana e le scarpe con plateau che le facevano indossare nel film. “Ero un maschiaccio che portava calze alte fino al ginocchio”, disse a Vanity Fair. “Ma superai la cosa”. E ne valse la pena.

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    Jodie Foster a Cannes 1976: “Cambiò completamente la mia vita”

    In un’intervista a Vogue France del 2016, dell’esperienza a Cannes 1976 la Foster ricorda: “Cambiò completamente la mia vita. Non ero presente, quando il film vinse ufficialmente il premio, ma partecipai a tutto il resto: il red carpet, la conferenza stampa, le interviste. La Columbia Pictures pagò nulla. Mia madre finanziò il mio viaggio, il mio soggiorno in hotel e tutto il resto. Mi disse che era importante che io fossi lì. E, infatti, fui l’unica a rilasciare interviste. Scorsese, [Harvey] Keitel e De Niro rimasero tutti nel loro hotel a Cap d’Antibes e mi lasciarono sola. Potete immaginare la pressione e, allo stesso tempo, la gioia che potevo avere a 13 anni. In seguito, dopo la vittoria, gli Studios rimborsarono mia madre”.
    In un’altra dichiarazione rilasciata nello stesso anno a The Hollywood Reporter, Jodie Foster disse: “Ero un po’ in imbarazzo. Avevo un sacco di brufoli e un colore di capelli strano e brutto, perché avevo recitato nel film BUGSY MALONE [di Alan Parker], in cui mi avevano tinto i capelli color biondo platino. Ero anche un po’ intimidita dal fatto che dovevo indossare un vestito diverso per ogni cosa, pensavo che fosse strano. E, sulla spiaggia, c’erano donne in topless. Pensavo che fosse piuttosto osé. Me lo ricordo, perché mia madre andò in piscina e si tolse la maglietta. E io: ‘Mamma!’ Non potevo crederci! Ero così imbarazzata…”.
    Nel 2016, la Foster è tornata a Cannes. In quell’occasione, ricorrevano i primi 40 anni dalla Palma d’Oro di TAXI DRIVER e l’attrice presentava fuori concorso il suo quarto film da regista, MONEY MONSTER – L’ALTRA FACCIA DEL DENARO, con George Clooney e Julia Roberts.
    Come riportato da People, in conferenza stampa, la Foster dichiarò: “All’epoca [di TAXI DRIVER], c’era molto più caos, fotografi ovunque. Non c’era nessun Palais [ndA: la sede attuale del festival]. Mi pare che il red carpet si svolse al Carlton. Facevo film da un po’ di tempo, ma Cannes è stato davvero l’inizio della mia vita da attrice. Tornare qui, 40 anni dopo, è l’onore più grande, perché è la casa del cinema d’autore. Essere qui con gente del calibro di Pedro Almodovar e Jim Jarmusch è davvero un onore”.

“Taxi Driver” e l’ossessione di John Hinckley per Jodie Foster: l’attentato a Reagan del 1981

TAXI DRIVER spalancò a Jodie Foster le porte del successo mondiale. Nel suo ricco palmarés, la Foster annovera 2 Oscar vinti come attrice protagonista (per SOTTO ACCUSA e IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI), 3 Golden Globe (l’ultimo in ordine di tempo, come miglior non protagonista, è quello del 2021, con il film THE MAURITANIAN), svariati riconoscimenti internazionali, tra cui la Berlinale Kamera 1996.
La Foster è una delle attrici americane più famose e amate da critica e pubblico. Ma la fama acquisita con TAXI DRIVER le ha causato anche grossi problemi .
Nei primi anni Ottanta, a causa della sua notorietà, la Foster fu indiretta protagonista di un attentato ai danni del Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.
Il 30 marzo 1981, mentre si trovava a Washington per un discorso pubblico, Reagan e la sua scorta vennero aggrediti a colpi di pistola da un giovane squilibrato.
Dopo averla vista recitare in TAXI DRIVER, il venticinquenne John Hinckley era ossessionato da Jodie Foster. Alla Yale University, dove l’attrice studiava, Hinckley aveva già provato ad avvicinare la Foster in molte occasioni, scrivendo lettere, poesie e messaggi in cui le dichiarava il suo amore che recapitava direttamente davanti alla porta della sua camera allo studentato. Lei lo ignorò sempre. Lui iniziò a tempestarla di telefonate. Ma, più la Foster lo evitava, più Hinckley insisteva: era diventato uno stalker.
Con l’attentato a Reagan, Hinckley, figlio di una ricca famiglia di imprenditori petroliferi dell’Oklahoma, sperava di riuscire ad attirare l’attenzione dell’attrice. Un’ora prima di recarsi sul luogo della sparatoria, scrisse una lettera alla Foster che, però, non le spedì mai. Lì, Hinckley scrisse: “Devo fare qualcosa, adesso, per farti capire senza mezzi termini che sto facendo tutto questo per il tuo bene”. Il ragazzo definì l’attentato: “La più grande offerta di amore nella storia del mondo”.
Rimbalzando contro l’auto presidenziale blindata, uno dei 7 proiettili sparati dalla calibro 22 di Hinckley colpì Reagan e gli si conficcò nel petto, a circa 25 millimetri di distanza dal cuore. Nell’attentato, rimasero feriti anche il portavoce della Casa Bianca, James Brady, che, da quel momento, rimase parzialmente paralizzato, e un paio di agenti di polizia.
Hinckley venne arrestato e processato. In tribunale, quando l’attrice dichiarò di non aver avuto nessun tipo di relazione con lui, Hinckley gridò: “Sarai mia, Foster!”.
Affetto da comportamenti schizoidi, considerato incapace di intendere e di volere e particolarmente pericoloso per sé, le altre persone e la stessa Jodie Foster, venne condannato alla detenzione in un ospedale psichiatrico governativo.

Jodie Foster nel 1982: “Diffiderò sempre delle persone che proclamano di amarmi”

La Foster non ha mai parlato volentieri di questa vicenda. Nel 1981, accettò di rispondere in televisione ad alcune domande in merito, dichiarando di essere rimasta molto spaventata e scioccata dall’accaduto. Qualche mese dopo, scrisse un articolo per Esquire, intitolato: “Why Me?”, letteralmente: Perché io? In quell’occasione, la Foster esternò alcune riflessioni: “Un uomo può comprare un poster, appenderlo nel suo armadietto e immaginare i dettagli più minuziosi di un’attricetta sfacciata. La conoscerà fino in fondo. (…) Quindi, ovviamente, Hinkley mi ‘conosceva’. (…) Mi dispiace per le persone che confondono l’amore con l’ossessione (…). L’ossessione è [provare] dolore e desiderio per qualcosa che non esiste. Il più grande crimine di John Hinkley è stato fare confusione tra amore e ossessione. La banalizzazione dell’amore è ciò che non gli perdonerò mai (…) L’amore è gioia. L’ossessione è pietosa, autoindulgente. Questa è la lezione che ho imparato. Diffiderò sempre delle persone che proclamano il loro amore per me”.
Hinckley è stato scarcerato nel 2016 e, da allora, vive con la madre, in Virginia, dove gestisce un negozio di antiquariato. La Foster non ha mai commentato pubblicamente il ritorno in libertà di Hinckley.

Quanti figli ha Jodie Foster? È sposata con Mel Gibson? In un video, le risposte di un’attrice molto attenta alla privacy

La vita privata di Jodie Foster è sempre stata oggetto di speculazione da parte del pubblico e dei media. Eppure, soprattutto dopo i fatti del 1981, l’attrice è sempre riuscita a mantenere il giusto riserbo sulle proprie vicende personali.
Anche l’annuncio pubblico della sua omosessualità, durante l’assegnazione del Golden Globe Cecil B. De Mille alla carriera, nel 2013, e l’annuncio del matrimonio con Alexandra Hedison, nel 2014, hanno fatto scalpore. Ma la Foster è sempre stata capace di gestire il circo mediatico che ruota intorno a lei fin da quando era una ragazzina, senza fare troppo clamore e mantenendo altissima l’asticella della privacy.
Forse, anche per via della sua riservatezza, sul web, circolano tante notizie sbagliate o false su Jodie Foster. Per questo motivo, nel 2019, nel corso di una Autocomplete Interview organizzata dalla rivista Wired, l’attrice ha deciso di rispondere ad alcune delle domande più ricorrenti che compaiono su Google, quando si digita il suo nome.
Per esempio: quanti figli ha Jodie Foster? Ha fratelli e sorelle? Jodie Foster è vegana? È sposata con Mel Gibson? Ha recitato nella saga de IL SIGNORE DEGLI ANELLI o nel telefilm BONANZA? Usa Instagram?
Grazie a questo video, potrete apprezzare non solo l’autoironia dell’attrice (“Per cosa è famosa Jodie Foster? Penso, per la vinaigrette), ma anche il suo francese particolarmente fluente. L’attrice, infatti, parla diverse lingue, italiano compreso, grazie all’esperienza sul set del film CASOTTO (1977) di Sergio Citti.

Altre fonti consultate

The Independent.

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