David 2023: il meglio, un po’ di peggio e qualche domanda

Momenti top e flop della cerimonia di premiazione dei David 2023 e qualche riflessione sulla 68ma edizione dei premi cinematografici italiani.

Curiosità , di
David 2023: il meglio, un po’ di peggio e qualche domanda

Top e flop David 2023: cosa ci ricorderemo di questa edizione?

Mercoledì 10 maggio, a Roma, sono stati consegnati i David di Donatello 2023, i prestigiosi premi cinematografici assegnati dall’Accademia del Cinema Italiano.
Ben 3 titoli hanno vinto 4 David 2023 ciascuno: LE OTTO MONTAGNE dei registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, premiato come miglior film; ESTERNO NOTTE di Marco Bellocchio, candidato in ben 18 categorie e vincitore del David per la miglior regia; LA STRANEZZA di Roberto Andò.
Nel complesso, la serata è filata molto liscia, senza colpi di scena che non fossero legati ai premi.
A fronte di tante candidature, per esempio, eravamo abbastanza certi che ESTERNO NOTTE avrebbe vinto qualche riconoscimento in più. Invece, il palmares dei vincitori dei David 2023 è stato ben ripartito.
Allora, vediamo insieme cosa potrebbe restare negli annali di questa 68ma edizione dei Premi David di Donatello.

Gli Oscar del cinema italiano: anche no

Ah, scusate: una premessa.
Spesso, stampa e pubblico definiscono i premi cinematografici David di Donatello definendoli come gli Oscar del cinema italiano.
Siamo abbastanza certi di averlo fatto anche noi, in passato, e in più occasioni.
Ma ce ne siamo pentiti un po’ e, ormai, evitiamo di farlo.
Insomma, preferiamo chiamarli solo David.
Non c’è niente di male ad accostare i due prestigiosi eventi, eh. Però, pensiamo che niente li accomuni, se non il fatto che riguardano entrambi il cinema e che si risolvono nella consegna di ambìte statuette dorate.
Dopotutto, a voler dar seguito a una definizione del genere, gli Oscar potrebbero essere benissimo i David del cinema americano.
E staremmo qui a morderci la coda come un uroboro.

La bella scaletta dei David 2023

La cerimonia di premiazione dei David 2023 è stata trasmessa in diretta tv e streaming dalla Rai e si è protratta per circa 3 ore, a partire dalle h.21:40.
Potete rivederla gratis in forma integrale su RaiPlay.
Rispetto ad altre edizioni, anche recenti, il ritmo della diretta televisiva è stato abbastanza sostenuto.
Tra uno spot pubblicitario sponsorizzato, inevitabili annunci Rai e la promozione dell’iniziativa Cinema Revolution (dal 16 giugno al 16 settembre, biglietti del cinema al costo di 3,50€ per i film italiani ed europei), lo show è scorso senza particolare colpo ferire. Nel bene e nel male.
Abbiamo apprezzato la distribuzione dell’annuncio dei premi.
In apertura, subito, gli attori non protagonisti. Alcuni premi tecnici, come il miglior suono e gli effetti visivi VFX, sono stati assegnati a ridosso di quello per la miglior regia, fra i più attesi. Benché il vincitore fosse noto da settimane, il David 2023 al miglior cortometraggio è stato consegnato poco prima di quello per il miglior film.
Insomma, la scaletta è stata concepita per non lasciare in ombra nessuna categoria premiata. Bene così.

Presentatori David 68: ok Matilde Gioli, ma quando sostituiamo Carlo Conti?

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Matilde Gioli, in splendente abito dorato (come i David), firmato Giorgio Armani [Photo Source: RaiPlay].

Per l’ottava volta, la conduzione della cerimonia di premiazione dei David di Donatello è stata affidata a Carlo Conti. Quest’anno, il noto presentatore è stato affiancato dall’attrice Matilde Gioli.
La Gioli ci è sembrata molto a suo agio in questa veste e sinceramente partecipe delle emozioni di colleghi e tecnici premiati.
Conti è un buon professionista della tv pubblica generalista e offre all’Accademia una consolidata conoscenza di quel palco.
Ma ci permettiamo di dire che, a partire dal conduttore, i David meriterebbero una rinfrescata.
Nel 2022, la presenza al fianco di Conti di Drusilla Foer, già reduce dal successo riscosso a Sanremo con Amadeus, aveva lasciato balenare la possibilità di affidare tutta la conduzione della diretta televisiva dei David a una donna. Non si tratta di quote rosa o di rivendicare una forma di parità di genere. Bensì, parliamo della necessità di proporre al pubblico novità in senso stretto.
Un suggerimento non richiesto per quel che riguarda la conduzione (e la scrittura dei testi)? Geppi Cucciari.
La mattina del 10 maggio, in occasione della tradizionale presentazione della cerimonia dei David di Donatello in Quirinale, la Cucciari ha fatto faville, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle istituzioni e ai candidati ai David 2023. Le ha fatto i complimenti lo stesso Conti, dal palco dei David.
La felicissima recente conduzione di un nuovo programma tv ben scritto ma anche ben improvvisato come Splendida cornice, andato in onda tra gennaio e aprile 2023 su Rai 3, è solo la nuova conferma delle abilità di presentatrice della Cucciari.
Rai, Accademia, per favore: pensateci.

David 2023: “Perché due belgi fanno un film in Italia?” (e non è una barzelletta)

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Van Groeningen sembra arrabbiatissimo, ma è tutta una finta [Photo Source: RaiPlay].

I registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch sono una coppia nel lavoro e nella vita.
Nel 2013, van Groeningen è stato candidato agli Oscar per il miglior film internazionale con ALABAMA MONROE. Nel 2018, ha diretto Timothée Chalamet e Steve Carell in un altro dramma famigliare, BEAUTIFUL BOY.
Ai David 2023, i registi belgi sono stati premiati per la sceneggiatura non originale e per il miglior film con LE OTTO MONTAGNE, lungometraggio tratto dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti, edito da Einaudi nel 2016 e vincitore del Premio Strega 2017. A Cannes 2022, il film aveva ricevuto il Premio della Giuria.
Durante la cerimonia dei David 68 abbiamo scoperto che van Groeningen e la Vandermeersch parlano benissimo la lingua italiana.
Il discorso di ringraziamento per il David alla sceneggiatura non originale è stato pronunciato da Charlotte: “Il nostro film è un’unione tra l’Italia e il Belgio, siamo europei, siamo cittadini del mondo”. Quello per il miglior film, è stato affidato a Felix.
Dopo essere stato placcato con un abbraccio molto emozionato, in platea, da uno dei protagonisti del film, l’attore Alessandro Borghi, van Groeningen ha domandato, tra lo stupito e il retorico: Perché due belgi fanno un film in Italia, in italiano, sulle Alpi?”.
Eh, anche questi inaspettati melting pot sono il bello del cinema.

David di Donatello 2023: il meme di Elodie

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Per me, le cose sono due: stupore e “Mò che faccio?” [Photo Source: RaiPlay].

Con le musiche di Emanuele Triglia ed Elisa, le cantanti e autrici Elodie e Joan Thiele hanno vinto il loro primo David 2023 per la migliore canzone originale, Proiettili, contenuta nella colonna sonora del film TI MANGIO IL CUORE di Pippo Mezzapesa. Al suo esordio come attrice cinematografica, Elodie è anche la protagonista femminile del film.
L’incredulità della cantante romana al momento dell’annuncio della vittoria è diventato un instant meme sul web.
“Non me l’aspettavo”, ha dichiarato sul palco, “perché io non vinco mai, ma non è quello l’importante. L’importante è fare delle belle cose e farle con amore e avere la possibilità… E avere la possibilità. Incontrare persone generose e io ho avuto la fortuna di incontrarne tante”.

David 68: 3 cose che non ci sono piaciute

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Matt Dillon e Isabella Rossellini [Photo Source: RaiPlay].

3 momenti flop della cerimonia di premiazione dei David 2023.
Senza appello:
1. l’attore Matt Dillon che, con un’aria tra l’imbarazzato e il “non so cosa ci faccio qui”, consegna il David speciale a Isabella Rossellini;
2. la noiosa esecuzione al pianoforte del brano Love of My Life dei Queen, affidata a Matteo Bocelli, nel momento In memoriam, dedicato alle personalità del mondo del cinema scomparse nell’ultimo anno;
3. la distribuzione delle poltrone nei Lumina Studios di Roma, dove si è svolta la cerimonia di premiazione. Alcuni vincitori hanno fatto un po’ di fatica per uscire dalle rispettive file e andare sul palco a ritirare i premi. A vedere i loro: “Permesso, permesso”, espressi o impliciti, ci ha rimesso il glamour.

Il discorso di Fabrizio Gifuni, David 2023 come miglior attore

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Fabrizio Gifuni [PhotoSource: RaiPlay].

Uno dei discorsi più interessanti (e più lunghi) dei David 2023 è quello dell’attore Fabrizio Gifuni, premiato con un David di Dontello come protagonista per la sua interpretazione di Aldo Moro, nella miniserie ESTERNO NOTTE di Marco Bellocchio.
Grazie a Marco Bellocchio, che è un artista immenso a cui tutto il cinema italiano deve essere grato. Grazie a Simone Gattoni, Lorenzo Mieli, a Rai Fiction, a Lucky Red, che ha distribuito questo film per più di due mesi nelle sale. Grazie a un cast tecnico e artistico formidabile, a una troupe meravigliosa, ad attori come Fausto Russo Alesi, come Daniela Marra, come Toni [Servillo], come Margherita [Buy], con cui condivido questo premio, perché, senza di loro, non si fa nulla. E grazie al mio amico Gigi Lo Cascio, Luca [Marinelli] e Alessandro [Borghi], che hanno fatto delle interpretazioni formidabili, ma non solo quest’anno. Le stanno facendo da anni. E Valentino [Ficarra] e Salvo [Picone], che sono stati fantastici e sorprendenti. E vorrei ringraziare persone che mi hanno accompagnato in questi anni, nel lavoro e nella vita, anche solo per un tratto di strada, facendolo col cuore. E ringrazio la mia lentezza, la mia fragilità. Ringrazio il gioco, la fantasia, l’immaginazione, che sono l’antidoto a questi tempi così aggressivi e molto decadenti. Ringrazio Giuseppe Bertolucci, Antonio Capuano, Davide Manuli e Claudio Caligari, che mi hanno insegnato sul campo il valore dell’indipendenza e della libertà creativa svincolata dalle logiche del profitto. Ringrazio una classe formidabile di compagni e compagne con cui, trent’anni fa, siamo usciti pieni di speranza da una classe di Accademia, con tanti sogni. Uno più bravo dell’altro, non li posso citare tutti. (…) Ringrazio Natalia Di Iorio, che difende il teatro, che è il fratello maggiore del cinema. Ringrazio l’Associazione UNITA, che sta facendo tanto, perché nuove generazioni di interpreti possano avere più diritti e più tutele di quante non ne abbiamo avute noi, nel nostro. (…) Ringrazio Sonia [Bergamasco, attrice, sua moglie], grande artista, che è qui. E Valeria, che è venuta. E Maria, che non è venuta… Sono le mie figlie… Che non è venuta, perché era troppo emozionata. (…) E voglio dedicare questo premio a una persona che non c’è più e che avrebbe visto questo film decine e decine di volte, ESTERNO NOTTE, che mi manca molto, ma che, da qualche piattaforma stellare, sicuramente, lo avrà visto e che era mio padre. Grazie”.

David per le serie tv: perché no?

Chi scrive si è incaponita su un apparente dilemma: alla fine, ESTERNO NOTTE è un film o una serie tv?
Insieme ad altre, questa è una delle perplessità che ha fatto seguito all’annuncio dei candidati ai David 2023 che, qualche settimana fa, abbiamo condiviso con voi.
Fin dagli albori del progetto, Bellocchio ha parlato di ESTERNO NOTTE come di una serie tv, la sua prima serie tv.
Come tale è stata presentata in anteprima al Festival di Cannes 2022.
In seguito, l’opera ESTERNO NOTTE è stata distribuita nei cinema italiani come un film diviso in due parti.
Poi, la produzione è arrivata su Rai 1 ed è stata trasmessa in prima visione televisiva come una serie tv in 6 puntate. In contemporanea con il passaggio televisivo, è stata resa disponibile in streaming, come serie tv a episodi. Prima, sulla piattaforma RaiPlay. Poi, sul catalogo Netflix Italia.
Nella settimana dei David 2023, ESTERNO NOTTE sarà riproposto su Rai 3 in due parti, in onda in prima serata, venerdì 13 e sabato 14 maggio. La guida tv Rai parla di “episodi”.
Eppure, anche nel corso della cerimonia di premiazione dei David di Donatello, ESTERNO NOTTE è sempre stato definito “film”.
Non riesco a capire se questa reticenza a definire ESTERNO NOTTE una serie televisiva sia una questione filosofico-artistica. Oppure, se, collegato alla sua lecita distribuzione in sala, sia un “trucco” usato per giustificare la presenza del lavoro di Bellocchio nei titoli candidati ai David 2023.
In chiusura di cerimonia, Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia, ha dichiarato: “Serve distinguere bene i film per la sala da quelli che avranno altra destinazione”.
Ovviamente, si riferiva sia alla qualità dei film che al problema della brevità delle finestre di distribuzione, cioè ai periodi di tempo che intercorrono tra la distribuzione nelle sale di un film e la sua successiva disponibilità sui cataloghi dei servizi di streaming legale.
Con intento polemico, però, mi permetto di manipolare a fin di bene la sua dichiarazione, per sollevare una riflessione.
ESTERNO NOTTE non è un film, dài.
Anche se può essere fruito come tale (grazie a una forma di binge watching che, in sala, è stata tradotta nella distribuzione dell’opera divisa in due parti da 3 ore ciascuna), non è un film.
Eppure, l’opera è stata realizzata con un cast tecnico e artistico di provenienza e “qualità” cinematografica.
Capite cosa intendo?
La serialità televisiva italiana è capace di raggiungere livelli qualitativi ed espressivi pari a quelli cinematografici. Nelle sue più felici espressioni, le serie tv italiane sono produzioni che possono essere considerate ottime, per scrittura e realizzazione. Non è un motivo di spregio essere una buona serie tv.
Allora, penso che sarebbe grandioso se l’Accademia del Cinema Italiano prendesse in considerazione un premio David anche per le serie tv. Le maestranze, gli artisti, perfino i set sono praticamente gli stessi. Dopotutto, avendone ben donde, ha già premiato ESTERNO NOTTE, per regia, attore protagonista, trucco e montaggio.
Sono esistiti ed esistono manifestazioni dedicate alle serie tv italiane. Per esempio, mi vengono in mente il fu Roma Fiction Fest e, ora, i Serial Awards. Però, per la fiction seriale italiana, penso che serva un premio “istituzionale”, al pari dei David. I Nastri d’Argento ci hanno già pensato e, dal 2021, assegnano i Nastri per le Grandi Serie.

David 68: il discorso di Marco Bellocchio

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Marco Bellocchio [Photo Source: RaiPlay].

E, a proposito di ESTERNO NOTTE, finiamo in bellezza. Ecco quello che ci è sembrato il passaggio migliore del pur breve discorso di ringraziamento del regista.
“L’importante è lavorare, continuare a fare delle cose belle. (…) Mi auguro di avere ancora un po’ di tempo per fare cose belle.
Parola di Marco Bellocchio, 84 anni a novembre 2023.

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