La morte si fa bella: 5 scene spettacolari

La sospensione dell'incredulità a cui si affida il mezzo cinematografico consente di apprezzare situazioni che, nella realtà, susciterebbero il nostro disgusto o ci getterebbero nello sconforto. Ecco 5 scene particolarmente originali che descrivono in maniera significativa la morte di un personaggio.

Curiosità , di
La morte si fa bella: 5 scene spettacolari

AL CINEMA, LA MORTE SI FA BELLA

Uno dei punti culminanti di un film è la morte di uno dei personaggi, se non -addirittura- del protagonista della vicenda.
Quando un personaggio passa a miglior vita, la sua scomparsa scatena nella platea una vasta gamma di emozioni: in particolare, se il personaggio era particolarmente amato o odiato dal pubblico, la sua morte suscita tristezza o, addirittura, un’ombra di shock. Una buona uccisione, però, è in grado anche di fornire un elemento dal sapore quasi proibito: il brivido. In circostanze normali, non potremmo (o dovremmo) provare gioia o soddisfazione, ma come si fa a rimanere cinematograficamente indifferenti, quando un’uccisione viene messa in scena con adeguata perizia tecnica? L’applauso scatta matematico, ne converrete anche voi.

5 MORTI (CINEMATOGRAFICHE) SPETTACOLARI

In ordine sparso, vi presentiamo 5 tra le morti cinematografiche più interessanti viste negli ultimi mesi. Occhio agli spoiler!

  • Jurassic World
    6.0/10 399 voti
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    JURASSIC WORLD

    Questa scena potrebbe rientrare benissimo in un’ipotetica classifica dei macccosa dell’anno (di cui JURASSIC WORLD, 2015, potrebbe essere sponsor ufficiale), ma, al di là della sua incredibilità, è sicuramente una delle sequenze più brutali ma meglio riuscite del film: posto che la pellicola diretta da Colin Trevorrow non sappia che farsene del buonsenso e della logica comune (il film è ambientato in un parco con dinosauri blandamente sorvegliati, all’interno del quale entrano migliaia di ignari visitatori), la morte di Zara (Katie McGrath), l’assistente di Claire (Bryce Dallas Howard) a cui la donna affida i propri nipoti, è una sorta di perno su cui ruota la meccanica del film. La ragazza viene afferrata da uno pteranodonte, sottratta a questo da un altro dinosauro volante, poi lasciata cadere in una vasca piena d’acqua e recuperata ancora da uno pteranodonte che, a sua volta, viene inghiottito da un mosasauro. La scena è stata volutamente esasperata, per sottolineare una sorta di sadismo nei confronti dello spettatore: davanti ad una sequenza del genere e, per estensione, al cospetto di un film costruito su una lunga serie di situazioni simili, il pubblico non può esimersi dal balbettare: “Ma… ma… ma…”, dall’inizio alla fine.

    • Kingsman: Secret Service
      6.9/10 318 voti
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      KINGSMAN: SECRET SERVICE

      In KINGSMAN: SECRET SERVICE (2014), rilettura dal tono vagamente sarcastico del genere spionistico firmata da Matthew Vaughn, ci sono due scene degne di nota: una è quella della mattanza psicotropa in chiesa, l’altra è quella dei fuochi d’artificio… cerebrali. Mentre la prima, pur riuscita nella sua consapevole esagerazione, potrebbe urtare la sensibilità generale, poiché mette in scena una sorta di strage degli innocenti, la seconda può essere accettata con sufficiente serenità. Il malvagio Valentine (Samuel L. Jackson) ha ordito un piano a livello internazionale, avvalendosi di facoltosi collaboratori e di militari, controllati con la minaccia dell’attivazione di un chip esplosivo collocato all’interno della loro testa. Gli eroi del film riescono a prendere il controllo del malefico dispositivo di Valentine e fanno saltare per aria i capoccioni: il risultato è inaspettato e, letteralmente, pirotecnico. Vaughn avrebbe potuto rappresentare la scena in due maniere: avrebbe potuto realizzare una sequenza estremamente splatter, con un vero bagno di sangue, oppure avrebbe potuto optare per una soluzione ben più originale, colorata e, a suo modo, simpatica. La seconda scelta ha prevalso, offrendo al pubblico una versione quantomai surreale del brano ‘Pomp and Circumstance’ di Edward Elgar:

      • It Follows
        6.5/10 210 voti
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        IT FOLLOWS

        Questa scena è stata inserita nel nostro elenco non per via dei suoi evidenti accenti gore o per una sua presunta originalità narrativa. Quello di IT FOLLOWS (2014) è semplicemente uno dei migliori incipit cinematografici degli ultimi tempi per via di due fattori tecnici tra loro combinati: il sonoro e la modalità di ripresa ed il modo in cui essi si fondono per dare allo spettatore la possibilità di entrare nei panni del personaggio in fuga, permettendogli di assaporare, letteralmente, la sua paura. La lenta panoramica che avvolge, scandaglia e descrive un tranquillo quartiere di provincia esprime chiaramente l’evidente impotenza della ragazza in scena. Il regista David Robert Mitchell ha confermato questa impostazione nella location successiva, quella della spiaggia. Riviste con il senno di poi, alla fine del film, entrambe le scene acquisiscono ancora più potenza: