“COWBOY BEBOP – IL FILM” TORNA AL CINEMA
Spike Spiegel sta per tornare sui nostri schermi: dopo il debutto avvenuto nell’ormai lontano 2003, COWBOY BEBOP – IL FILM (2001) verrà proiettato nelle sale italiane il 2-3-4 marzo.
Dopo essere stato presentato con successo al pubblico del Lucca Comics & Games 2014, il lungometraggio animato diretto da Watanabe Shinichirô ha trovato finalmente una distribuzione ufficiale grazie a QMI: il film sarà proiettato in 70 sale sparse sul territorio nazionale (qui, l’elenco completo).
IL TRAILER UFFICIALE
UN CACCIATORE DI TAGLIE INTERPLANETARIO
Tra gli anime più apprezzati negli ultimi vent’anni dal pubblico internazionale, COWBOY BEBOP cita nei toni e nel character design il mitico Lupin III di Monkey Punch ed unisce un’animazione sopraffina, affidata allo Studio Sunrise, al ritmo degno dei migliori film d’azione ed al fascino della fantascienza classica: ambientata in un futuro non troppo remoto, questa serie animata giapponese trasmessa per la prima volta nel 1998 prevede la colonizzazione di Marte, Venere ed alcuni satelliti di Giove ad opera degli esseri umani sopravvissuti alla distruzione della Luna, avvenuta nel 2022, ed al bombardamento della Terra da parte di numerosi asteroidi ad essa conseguente.
COWBOY BEBOP – IL FILM si colloca idealmente tra le puntate 22 e 23 della serie animata, senza alterarne la continuità e mantenendo una propria autonomia narrativa.
Il protagonista dell’anime, il cacciatore di taglie Spike, è un uomo dalle mille risorse, abile con le armi, dal passato oscuro: insieme alla sua banda, composta dal saggio e forzuto Jet Black, dalla ladra Faye Valentine, dal piccolo genio Ed e dal corgie di bordo, Ein, viaggia attraverso la galassia per acciuffare super-ricercati criminali.
Nel film, per esempio, intende catturare un pericoloso terrorista che ha iniziato a diffondere un virus mortale su Marte.
Come l’anime, anche il lungometraggio è caratterizzato da una colonna sonora ricercata e da riferimenti letterari, cinematografici e musicali: non è un caso che la traduzione del titolo originale giapponese, Tengoku no tobira, sia Knockin’ on Heaven’s Door, come il celebre brano di Bob Dylan.
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