ADDIO AD ABBAS KIAROSTAMI
Nel giro di pochi giorni, dopo la scomparsa di Michael Cimino, il mondo del cinema resta orfano di un’altra grande personalità: ieri (4 luglio), il regista, sceneggiatore e montatore iraniano Abbas Kiarostami è morto a 76 anni, vittima di un cancro gastrointestinale diagnosticatogli appena lo scorso marzo.
Dopo il ricovero iniziale e un paio di interventi a Teheran, Kiarostami era stato trasferito a Parigi, dove, infine, è spirato.
Vincitore della Palma d’oro 1997 con IL SAPORE DELLA CILIEGIA (Ta’m e guilass), Kiarostami è il più noto esponente della cinematografia iraniana, inevitabilmente influente sulla nuova generazione di cineasti locali, apprezzato da colleghi come Martin Scorsese, che ha dichiarato di essere rimasto profondamente colpito dalla sua scomparsa: “[Kiarostami] Era uno dei rari artisti che aveva una vera conoscenza del mondo, capace di applicare l’assunto di Jean Renoir per cui ‘la realtà è sempre magica’ (…) Ogni scena de IL SAPORE DELLA CILIEGIA o di DOV’è LA CASA DEL MIO AMICO? trabocca di bellezza e sorpresa”.

Cannes 1997: Kiarostami, la Palma d’Oro e Catherine Deneuve, che gli consegnò il premio accompagnandolo con un bacio passato alla storia
AMANTE DELL’ARTE E DELLA BELLEZZA, INNAMORATO DELL’IRAN
Appassionato di poesia, fotografia, pittura e scultura, Kiarostami, il “regista con gli occhiali neri”, frequentò l’Università di Belle Arti di Teheran. Dopo la laurea, iniziò a lavorare come grafico in ambito pubblicitario, realizzando anche numerosi libri illustrati per l’infanzia: scorrendo la sua filmografia, composta anche da numerosi documentari, fin dal suo primo lungometraggio, IL VIAGGIATORE (Mossafer, 1974), balzano subito agli occhi il suo costante interesse per il mondo dei bambini e il tentativo di leggere il mondo e le sue dinamiche attraverso lo sguardo stupito e scevro di sovrastrutture dei più piccoli. Non è un caso che sia stato premiato più volte al Giffoni Film Festival, evento dedicato al cinema per ragazzi.
Innamorato visceralmente dell’Iran, Kiarostami è sempre stato profondamente legato al proprio Paese, anche durante la rivoluzione iraniana e, nonostante tutte le limitazioni che sono seguite alla creazione della locale repubblica islamica (dopo la vittoria a Cannes, per esempio, i vertici islamici iraniani lo bandirono dal Paese per una settimana), ha realizzato in patria oltre 40 film. Nel 2005, è stato insignito del Pardo d’Oro al Festival di Locarno.
Decise di girare fuori dai confini dell’amato Iran solo dopo l’elezione del presidente ultraconservatore Ahmadinejad, avvenuta nel 2005, alternando alla produzione cinematografica la scrittura, come la raccolta di poesie in stile haiku Un lupo in agguato.
ABBAS KIAROSTAMI: LA FILMOGRAFIA PARZIALE
Ripercorriamo la carriera cinematografica di Abbas Kiarostami con le schede-film di alcuni tra i suoi lungometraggi più noti:
annus horribilis