“Pulp Fiction” e i suoi eredi

Il film di Tarantino, Palma d'Oro a Cannes 1994, ha segnato un punto di non ritorno nella storia del cinema, influenzando indubbiamente il lavoro di altri cineasti. Ecco 6 film che (forse) non sarebbero stati girati senza "Pulp Fiction".

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“Pulp Fiction” e i suoi eredi

6 FILM IN STILE “PULP FICTION”

Checché se ne dica, che piaccia o meno, con PULP FICTION Quentin Tarantino ha segnato indelebilmente la storia del cinema. Palma d’Oro a Cannes 1994, il film di Tarantino è una sorta di termine di paragone, un punto di non ritorno: esiste una cinematografia prima e dopo PULP FICTION, non si scappa.
Opera pienamente postmoderna, in cui il racconto circolare, ultracitazionista ed imitativo, si frammenta in episodi che si sovrappongono ed intersecano, PULP FICTION ha arricchito ed inevitabilmente influenzato il patrimonio cinematografico a seguire.
Ecco 6 film che (forse) non sarebbero esistiti se Tarantino non avesse dato fuoco alle polveri.

  • Due giorni senza respiro
    6.5/10 8 voti
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    DUE GIORNI SENZA RESPIRO

    Una decina di protagonisti, tra cui un produttore di Hollywood prossimo al suicidio (il regista Paul Mazursky, HARRY E TONTO), due poliziotti fuori di testa (Jeff Daniels, SCEMO & PIÙ SCEMO; Eric Stoltz, il pusher di PULP FICTION e Marty McFly mancato) e due sicari e un ostaggio (Danny Aiello, STREGATA DALLA LUNA; James Spader, CRASH; Charlize Theron, MAD MAX: FURY ROAD), si muove in una San Fernando Valley (Los Angeles) dai tratti esplicitamente pulp, in un connubio sufficientemente riuscito tra crimine e commedia. DUE GIORNI SENZA RESPIRO (2 Days in the Valley, 1996), scritto e diretto da John Herzfeld (15 MINUTI – FOLLIA OMICIDA A NEW YORK, 2001) è il debutto cinematografico ufficiale della Theron che, per la prima volta, venne accreditata in un film.
    Per il ruolo di Becky Foxx, Teri Hatcher (DESPERATE HOUSEWIVES) ricevette una nomination ai Razzie Awards, i contro-Oscar assegnati alle “cose peggiori” dell’anno.

  • BLOOD, GUTS, BULLETS AND OCTANE

    Il film d’esordio del poliedrico Joe Carnahan (A-TEAM, 2010), che qui è stato regista, sceneggiatore, montatore e anche interprete, è una pellicola in puro stile tarantiniano. BLOOD, GUTS, BULLETS AND OCTANE (1998) racconta l’avventura rocambolesca di Sid (Carnahan) e Bob (Dan Leis, NARC), una coppia di venditori di auto usate che, avendo qualche problema finanziario di troppo, decide di accettare un incarico apparentemente semplice, ma particolarmente redditizio: parcheggiare un’automobile, una pregevole Pontiac Le Mans 1963. I due, però, non sanno che il bagagliaio della vettura nasconde un pericoloso segreto.
    Come è noto, Tarantino è un maestro nel celare enigmi dentro portabagagli o valigette, e tale dettaglio, insieme al ritmo adrenalinico e alle situazioni grottesche di questo film, non può che accomunare PULP FICTION e il lavoro di Carnahan.

  • Go - una notte da dimenticare
    5.7/10 9 voti
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    GO – UNA NOTTE DA DIMENTICARE

    GO (1999) è il secondo lungometraggio di Doug Liman (THE BOURNE IDENTITY, 2002) che, già con SWINGERS (1996), si era fatto notare per la propria passione nei confronti di Tarantino (in una scena, cita, anzi, ripropone apertamente una sequenza de LE IENE). In questa commedia criminale (vietata ai minori di 14 anni) accompagnata da una colonna sonora composta da Moby, in cui compare anche un gatto dotato di poteri telepatici, si intrecciano tre vicende che vedono per protagonista Ronna (Sarah Polley, SPLICE), la giovane cassiera di un supermercato prossima allo sfratto che inizia a spacciare pasticche di ecstasy, il suo collega Simon (Desmond Askew, LE COLLINE HANNO GLI OCCHI), che non intende rinunciare ad una notte brava a Las Vegas, e la coppia di attori di soap opera Adam (Scott Wolf, PARTY OF FIVE) e Zack (Jay Mohr, JERRY MAGUIRE) che ha a che fare con uno strambo poliziotto.

  • In Bruges - La coscienza dell'assassino
    7.3/10 269 voti
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    IN BRUGES – LA COSCIENZA DELL’ASSASSINO

    IN BRUGES (2008), film candidato agli Oscar tra le pellicole straniere sceneggiato e diretto dall’inglese Martin McDonagh, ha per protagonista una coppia di killer irlandesi (Colin Farrell, THE LOBSTER, e Brendan Gleeson, UN POLIZIOTTO DA HAPPY HOUR) esiliata in Belgio, in attesa di un nuovo incarico da parte del loro capo (Ralph Fiennes, SCHINDLER’S LIST). Se provate a chiudere gli occhi, le lunghe divagazioni dal sapore estemporaneo tra Ray (Firth, vincitore del Golden Globe come Miglior Attore in una Commedia) e Ken (Gleeson) non potranno non ricordarvi quelle tra Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e Vincent Vega (John Travolta).
    Qualche anno dopo, McDonagh avrebbe diretto un altro film decisamente tarantiniano (anche nel cast, vista la presenza di Christopher Walken), 7 PSICOPATICI (2012).

  • Snatch - Lo strappo
    7.6/10 555 voti
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    SNATCH – LO STRAPPO

    Il britannicissimo Guy Ritchie ha saputo coniugare in maniera quantomai efficace l’ironia e la colorita violenza tipicamente cockney con il pulp tarantiniano. Come PULP FICTION, SNATCH (2000) mette in scena un gruppo particolarmente assortito di malavitosi provenienti da contesti molto diversi e racconta con un istinto narrativo venato di indubbio glamour un intreccio criminale decisamente complesso, ma scoppiettante e compiuto, la cui riuscita è legata anche all’ottima prova fornita dall’eterogeneo cast tutto al maschile composto da Jason Statham, Brad Pitt, Benicio Del Toro, Stephen Graham, Alan Ford e Rade Serbedzija.

  • Cosa fare a Denver quando sei morto
    6.0/10 25 voti
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    COSA FARE A DENVER QUANDO SEI MORTO

    COSA FARE A DENVER QUANDO SEI MORTO (Things to Do in Denver When You’re Dead, 1995) diretto da Gary Fleder (IL COLLEZIONISTA, 1997) e scritto da Scott Rosenberg (FUORI IN 60 SECONDI, 2000) è particolarmente influenzato da PULP FICTION, soprattutto per quel che riguarda la bizzarria delle vicende criminali raccontate, e per via della presenza del “solito” Christopher Walken. Andy Garcia (GLI INTOCCABILI, 1987) è Jimmy Tosnia, detto ‘Il Santo’, un ex-killer che svolge un lavoro alquanto curioso: egli registra su nastro le ultime volontà di persone morenti che intendono lasciare disposizioni e messaggi ai propri cari. Un boss di Denver (Walken), il misterioso Uomo con un piano, richiama Il Santo in pista e gli affida un arduo compito: fare uscire di senno l’uomo che ha sottratto la fidanzata a suo figlio. Le complicazioni non tarderanno a presentarsi.

[Testo parzialmente tradotto. Fonte: Sundancetv]

[Nella foto: un’immagine tratta dal film SNATCH]

5 commenti

  1. Mr.Walty / 3 Aprile 2016

    HO VISTO SOLO UN PAIO DI QUESTE PELLICOLE… (CERCHERO’ DI VEDERE LE ALTRE…) E POTREI DIRE CHE FORSE Sì, NE SONO ISPIRATI… COME è VERO ANCHE CHE LA CINEMATOGRAFIA E’ CAMBIATA DA TARANTINO IN POI… MA L’UNICA CERTEZZA ORA E’ CHE QUESTO ARTICOLO SIA SCRITTO DA UN GRANDE FAN DI QUENTIN… EHEHEH PAGINA STUPENDA, VI ADORO!

  2. Danyr8 / 3 Agosto 2017

    Ti sei dimenticata di “Look & stock” sempre di Guy Ritchie da dove poi si è ispirato per un capolavoro come “Snatch” per i miei gusti ovviamente.

    • Stefania / 3 Agosto 2017

      @daniele_barbitta: il titolo che citi rientra a pieno titolo fra gli eredi, ma sai quanti ce ne sarebbero ancora?Euuuuh, hai voglia 🙂 All’epoca, si dovette fare una cernita: Lock & Stock (sempre sia lodato) non è stato dimenticato, ma (dolorosamente) escluso 😉

  3. scimmiadigiada / 12 Ottobre 2017

    io inserirei anche Ore 11,14: destino fatale. un film che ho sempre sentito particolarmente affine allo stile tarantiniano di pulp fiction, vuoi per l’intreccio a mosaico intricato, vuoi per l’ironia pulp di certe scene, forse anche per la presenza di patrick swayze che ho sempre considerato come il john travolta/vincent vega del film: un grosso nome del passato, dalla carriera altalenante, rimesso in gioco con buoni risultati 🙂

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