Emanuele Arciprete

  • Emanuele Arciprete ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 1 mese fa

    “Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia? quia et latrocinia quid sunt nisi parva regna?”

    Queste le famose domande che Sant’Agostino pone severamente nel “De Civitate Dei” (IV, 4), e cio […]

  • Emanuele Arciprete ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 2 mesi fa

    L’intuizione di Guadagnino si è rivelata giusta: ampliare la lista era quel che serviva.
    Diamo il benvenuto a Mater Ciofecarum!
    Non che nutrissimo chissà quali aspettative. Anzi, per una sorta di pre […]

    • mandelbrot ha risposto 5 anni fa

      Premesso che non sono un grande estimatore di Guadagnino e in linea di massima condivido le tue considerazioni, trovo tuttavia che distaccarsi dall’originale sia stata comunque la scelta migliore. Secondo me poi l’accenno agli avvenimenti cruenti della Germania, sia nazista che democratica, vale come il riferimento al cimitero indiano in Shining. Il collegamento è lasciato allo spettatore. Se ci pensi, anche Shining non approfondisce e non spiega nulla, ma molto del suo fascino dipende proprio da questo suo non finito.

  • Emanuele Arciprete ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa

    Commediola di buoni spunti, abbastanza inediti per l’attuale panorama italiano, sulla scia di un particolare spirito corrosivo inaugurato in precedenza da film come “Smetto quando voglio” e “Lo chiamavano Jeeg Ro […]

    • Sono estremamente d’accordo con te, in particolare su alcuni punti: (negativi) storia d’amore implausibile, superflua, comprimari sacrificati alla sola macchietta, De Luigi sempre uguale a se stesso; (positivi) montaggio abbinato a determinate scelte di regia.
      Purparlé: a proposito della fotografia malarica, che, correttamente, associ al tema della morte, è curioso che la saturazione dei colori sia simile a quella della trilogia cinematografica di Smetto quando voglio, in cui la scelta cromatica -invece- ricorda un ambiente “chimico”, legato al mondo delle droghe.