mandelbrot

Il cielo sopra Berlino
Quando il bambino era bambino era l'epoca di queste domande: perché io sono io, e perché non sei tu? perché sono qui, e perché non sono lì? quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio? la vita sotto il sole è forse solo un sogno? non è solo l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro? c'è veramente il male? e gente veramente cattiva? come può essere che io, che sono io, non c'ero, prima di diventare, e che una volta io, che sono io, non sarò più quello che sono?
Bruno Ganz (Damiel)
Il mondo di Apu
Hai promesso di venire l'otto. Se non vieni non ti parlerò mai più, mai, mai. Avresti dovuto spedirmi otto lettere l'ultimo mese e ne ho ricevute solo sette. Non dovrei mai avere fiducia di te. E sono gelosa di quella ragazza della porta accanto. Ti vede tutte le mattine e tutte le sere, e io non voglio. Tieni la finestra chiusa. Che altro c'è da dire? Più scrivo, più faccio degli errori. E sono sicura che tu riderai. Ma non mi interessa. Sei tu lo scrittore, non io. Abbi cura di te. Sto bene, ma il mio cuore soffre. Guarirà quando verrai. Se non vieni non ti parlerò mai più, mai, mai.
Lettera di Aparna
Cosa c'è Kajal, vuoi dirmi qualcosa? Dove stai andando? Vuoi venire con me? Vai a Calcutta? Se ci vado, verrai con me? Mi porterai da mio padre? Certo. Si arrabbierà con me? Perchè, Kajal? Non mi abbandonerà? Mai. Chi sei tu? Io sono il tuo... amico.
Soumitra Chatterjee (Apu) e Alok Chakravarty (Kajal)
Le regole dell' attrazione
Mi invade un grande torpore mentre dimentico il passato e guardo con impazienza al futuro. Faccio finta di essere un vampiro. Veramente non fingo, perché è quello che sono: un vampiro emotivo. Ormai sono convinto, i vampiri esistono e io sono nato così. Mi nutro delle emozioni degli altri. Stanotte sono alla ricerca della mia preda.
James Van Der Beek (Sean Bateman)
La folla
Noi non sappiamo quanto grande sia la folla e quale forza eserciti... finché non usciamo dal solco, che la stessa, disegna.
L'anno scorso a Marienbad
in quest'albergo immenso, lussuoso, barocco, lugubre, dove corridoi senza fine succedono ad altri corridoi, silenziosi, deserti, gelidamente decorati da intarsi in legno, stucchi, pannelli intagliati, [marmi, specchi neri, quadri dalle tinte scure, colonne, riquadri scolpiti delle porte, prospettiva di porte, gallerie, corridoi laterali che sboccano a loro volta in saloni deserti, saloni sovraccarichi] d'una decorazione d'altri tempi, in sale silenziose in cui i passi di colui che le attraversa sono assorbiti da tappeti così pesanti, così spessi, che nessun rumore di passi arriva alle sue orecchie, come se persino le orecchie di chi cammina ancora una volta lungo questi corridoi attraverso questi saloni, queste gallerie, in questo palazzo [tanto terribile, in quest'albergo immenso, lussuoso, barocco, lugubre, dove corridoi senza fine succedono ad altri corridoi, silenziosi, deserti, gelidamente decorati da intarsi in legno, stucchi, pannelli intagliati, marmi], specchi neri, quadri dalle tinte scure, colonne, riquadri scolpiti delle porte, prospettiva di porte, gallerie, corridoi trasversali che sboccano a loro volta in saloni deserti, saloni sovraccarichi d'una decorazione d'altri tempi, in sale silenziose dove i passi di colui che le attraversa sono assorbiti da tappeti così pesanti, così spessi, che nessun rumore di passi arriva alle sue orecchie, come se perfino le orecchie fossero lontane, [molto lontane dal suolo, dai tappeti, lontanissime dagli ornamenti pesanti e vuoti, lontanissime dai fregi complicati che si inseguono sotto il soffitto, con i loro rami e le loro ghirlande, come fogliame antico], come se il suolo fosse ancora di sabbia e di ghiaia, o di lastre di pietra, su cui mi inoltravo ancora una volta lungo quei corridoi, attraverso quei saloni, quelle gallerie, in quel palazzo d'altri tempi, in quell'albergo immenso, lussuoso, barocco, lugubre, dove corridoi senza fine succedono ad altri corridoi, silenziosi, deserti, gelidamente decorati da intarsi in legno, stucchi, pannelli intagliati, marmi, specchi neri, quadri dalle tinte scure, colonne, riquadri scolpiti delle porte, prospettiva di porte, di gallerie, di corridoi trasversali che sboccano a loro volta in saloni deserti, in saloni sovraccarichi d'una decorazione d'altri tempi, [in sale silenziose dove i passi di colui che le attraversa sono assorbiti da tappeti così pesanti, così spessi, che nessun rumore di passi arriva alle sue orecchie, come se perfino le orecchie di chi cammina ancora una volta lungo questi corridoi attraverso questi saloni, in quest'albergo immenso, lussuoso, barocco, lugubre, dove corridoi senza fine succedono ad altri corridoi, silenziosi, deserti, gelidamente decorati da intarsi in legno, stucchi, pannelli intagliati, marmi, specchi neri, colonne, riquadri scolpiti delle porte, prospettiva di porte, di gallerie], di corridoi trasversali che sboccano a loro volta in saloni deserti, in sale silenziose dove i passi di colui che le attraversa sono assorbiti da tappeti così pesanti, così spessi, che nessun rumore di passi arriva più alle sue orecchie, come se perfino le orecchie fossero lontane, molto lontane dal suolo, dai tappeti, lontanissime dagli ornamenti pesanti e vuoti, lontanissime dai fregi complicati che si inseguono sotto il soffitto, con i loro rami e le loro ghirlande, come fogliame antico, come se il suolo fosse ancora di sabbia e di ghiaia, o di lastre di pietra, su cui camminavo ancora una volta come venendovi incontro tra i muri carichi di intarsi, stucchi, sculture, quadri, antiche stampe, in mezzo ai quali io camminavo, in mezzo ai quali io ero già ad attendervi lontano, lontanissimo dal luogo in cui mi trovo ora faccia a faccia con voi, mentre aspettiamo ancora colui che non verrà più ormai, che non riuscirà più a raggiungervi, a separarci un'altra volta, nè a strapparvi a me. Venite!
Giorgio Albertazzi (X. lo straniero)
The Tree of Life
Se non ami, la tua vita passerà in un lampo
Jessica Chastain (Mrs. O'Brien)
Il sorpasso
Roberto: "Perchè hai detto che sto sbagliando tutto?" Bruno: "Ah bè niente così. Ecco, per esempio, quando mi hai fatto salire a casa tua, che stavi facendo?" Roberto: "Io ti ho fatto salire?! Nullità e annullabilità degli atti processuali." Bruno: "Ecco, lo vedi? A che serve, scusa? Sarà roba di cento anni fa." Roberto: "Anche mille." Bruno: "Eh meglio ancora. Io capirei, non so, studiare... diritto spaziale." Roberto: "Diritto spaziale?" Bruno: "Certo. Due astronavi si scontrano. Chi è che paga? No? Oppure i terreni sulla luna si possono lottizzare? Hai capito? Vabbè che quando arriva Krusciov già ci trova le palazzine dell'Immobiliare."
Vittorio Gassman (Bruno) e Jean-Louis Trintignant (Roberto)
Made in Hong Kong
Il mondo cambia troppo rapidamente. Non si ha nemmeno il tempo di adattarsi, e il mondo cambia ancora.
Sam Lee (Chung-chau "Moon")
The Cloud-Capped Star
L'infanzia sembra così lontana... E quelle colline... non sembrano più parte di questo mondo. Nessuno sale più sulle colline. Stanno filando tutti dritti all'inferno.
Anil Chatterjee (Shankar)
Un lungo viaggio nella notte
La differenza tra un film e un ricordo, è che i film sono sempre fasulli. Sono composti da una sequenza di scene. Ma i ricordi mischiano verità e bugie, appaiono e svaniscono di fronte ai tuoi occhi.
Huang Jue (Luo Hongwu)