Visionando.

VISIONI TEMATICHE: HALLOWEEN 2014 ( ottobre 2014)

Stai visualizzando 8 post - dal 16 a 23 (di 23 totali)
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  • #50679
    icarus
    Partecipante

    Non c’è bisogno di scusarsi (né di ringraziare 😉 ), se servirà ruberemo qualche giorno a novembre. Il film più visto/votato/nominato/commentato/aborrito/deprecato è stato Martyrs, per cui la nostra scelta è ricaduta su questo titolo. In caso lo aveste già visionato o non ve la sentiate di affrontare/riaffrontare questa FuNeStisSiMa pellicola ripiegate pure su un altro titolo.L’ora del lupo e Il pensionante sembrebbero delle buone opzioni, io ad esempio ho già scaricato quest’ultima.

    Ne approfitto per augurare un tremendo Halloween a tutti voi!! Ci rivedremo qui… sempre che riusciate a superare la nottata }= ^j ]~

    #50681
    fabri830
    Partecipante

    scusate ragazzi, sono stato un po’ assente… dunque il film da visionare è Martyrs? L’ho già visto tempo fa e abbondantemetne bocciato… proprio un genere di horror che non sopporto, troppo autocompiacimento nel mostrare violenza gratuita… poi su una donna… boh.
    It’s not my cup of tea 😉

    #50682
    icarus
    Partecipante

    @fabri830: non preoccuparti, se c’è un altro titolo che ti interessa fra quelli proposti nell’approfondimento sarebbe l’occasione buona per visionarlo 😉 in ogni caso rimani nei paraggi se ti va di intervenire.

    #50683
    Sgannix
    Partecipante

    Finalmente ho visto Martyrs, ora capisco il massiccio rifiuto a riguardarlo. 😀

    #50684
    icarus
    Partecipante

    OK! Basta tergiversare, è giunto finalmente il momento di infrangere il muro di silenzio e terrore creatosi intorno a questa pellicola maledetta che è Martyrs .

    Avverto, semmai ve ne fosse bisogno, che gli SPOILER che si susseguiranno da qui in avanti (almeno per quel che mi riguarda) saranno tali da rendere perfettamente inutile ogni futura visione del film in questione; siete stati ammoniti o voi ch’intrate!

    Prima di cominciare riporto qui, in ordine sparso, i titoli tratti dall’approfondimento che mi è capitato di visionare negli ultimi tempi (oltre a Martyrs) e che sono : Home movie, I tre volti della paura , Riflessi sulla pelle ed ultimo ma non ultimo Il pensionante.
    C’è per caso qualcuno tra voi, visionatori o semplici avventori, che si è spinto nella visione di una di queste altre pellicole? O se anche aveste optato per un titolo differente ci raccomandiamo di farcelo sapere, perché la vostra eventuale scelta ci interessa moltissimissimo ( e per convincervene, noi parliamo anche come Calcifer parliamo… )

    Volutamente non ho attribuito una votazione alla gran parte dei film che ho citato, ma penso comunque di provvedere nell’immediato. Se qualcun altro ha all’attivo più visioni potremo confrontarci in seguito e magari approssimare ciascuno una propria classifica o CheSsoIo.
    Ora però, torniamo a noi, torniamo a… Martyrs.

    Esordirei riprendendo una domanda che mi fece a suo tempo @flameofpain, diretta ed imprescindibile nella sua formulazione: – ti è piaciuto?
    Ecco, per quanto possa sembrare strano non è stato facile tentare di dare una risposta a questa apparentemente semplice domanda. Tant’è vero che dopo aver abbozzato una prima rudimentale replica ho preferito rimandare il responso ad un momento successivo con un espediente da due soldi inventato lì per lì (ecco flameofpain, ora lo sai 🙂 ).
    Probabilmente all’epoca, traviato dalle mie alte aspettative avrei dato un secco no come risposta. Oggi però alla mia seconda visione ( e ci tengo a smentire i miei predecessori: SI – PUò – FARE!!! 🙂 ) più indulgentemente sentenzierei un seppur indugiato si.
    Da cosa deriva tale incertezza? Sbirciando i voti di alcuni di voi mi è parso di avere un certo riscontro di questa generale mancanza di convinzione rispetto al film, della serie – mi è piaciuto, però… – per quanto mi riguarda le perplessità legate a quel però non riguardano l’eccessiva dose di violenza, gestita al contrario con grande maestria a mio parere, misurando sapientemente gore e tensione psicologica in modo veramente efficace e credibile, sono più che altro le debolezze strutturali del film a turbarmi, le giustificazioni che dovrebbero reggere l’intero impianto (to be continued… computer changing, sorry for the inconvenience )

    #50685
    Sgannix
    Partecipante

    Evvai, stavo attendendo.
    Sono praticamente d’accordo con te su tutto. Dopo la perplessità e la semi-delusione iniziale ho un po’ rivalutato il film, comunque con moderazione.
    Allora, ho apprezzato il cambio di registro del film, la prima parte sembra un horror di stampo vagamente orientale (anche se è abbastanza chiaro fin da subito che il “mostro” che tormenta la ragazza è frutto della sua immaginazione), mentre la seconda non saprei bene come definirla, cala l’adrenalina ma cresce la curiosità. Ho apprezzato anche le immagini disturbanti, specialmente tutta la parte con la donna liberata dalla protagonista, davvero suggestiva e angosciante. Il problema principale è che la storia parte da un’idea anche interessante, ma tutto si sviluppa nel finale e non offre chissà quali spunti.
    Il finale per come la vedo io non ha senso. Cosa dovrebbe aver visto la ragazza nell’aldilà? O qualcosa di estremamente bello oppure qualcosa di terribile, si sarebbe portati a pensare la seconda cosa, il punto è allora perché la signora si uccide? Per andare dritta verso un aldilà terrificante? Insomma, finale d’impatto ma decisamente poco sensato.

    #50686
    icarus
    Partecipante

    Mi fa piacere rilevare una reazione tanto sollecita. Se non ti dispiace però ora ti zompo paro paro per cercare di concludere il discorso precedente. Ti riacciuffo in seguito o nel mentre, un po’ come mi viene visto che nel tuo intervento hai sollevato questioni da non sottovalutare. Dunque, stavo dicendo…

    …quello che delude un po’ (per lo meno ha deluso me) è la debolezza dell’impianto narrativo e mi riferisco in particolar modo alla seconda parte del film. Ripercorriamo brevemente la pellicola : il film si apre con un flashback, la ragazza che riesce a fuggire dal mattatoio in disuso, un buon inizio niente da dire; dopodiché in simultanea con i titoli di testa ci vengono introdotte le due protagoniste e la loro vita in istituto sino a giungere al momento culminante di questo primo segmento corrispondente alla prima manifestazione dell’entità. La tensione in questo preciso momento sale alle stelle, lo spettatore ha una percezione concreta di un pericolo imminente, ma non è ancora in grado di decifrarne la natura. 15 anni dopo… riprendiamo con una scena che mantiene alto il tasso adrenalinico, con urla di vero terrore che si risolvono poi in un banale litigio fra fratelli. Un’ottima scelta registica ed un’efficacissima introduzione a quella che sarà la nuova situazione: una normale famigliola ( quale normale madre di famiglia non appiccicherebbe un normale topo morto sul tavolo, nel cuore di una normale colazione domenicale?) ci viene presentata e poi viene sterminata biecamente; nessuna pietà, nessuno sembra essere scampato all’inatteso massacro. Il senso di smarrimento dello spettatore è forte in questi frangenti: chi sono i buoni e chi i cattivi? un attimo prima eravamo portati a simpatizzare per quei quattro fresconi, ma qualcosa nelle parole del carnefice lascia trapelare una colpa grave, un male imperdonabile annidato nelle loro coscienze. Il carnefice poi? un’apparizione metafisica a metà tra un satanista invasato ed un angelo giustiziere, nè uomo, nè donna, nè umano, nè alieno e allo stesso tempo un po’ del tutto. Non conoscevo Mylène Jampanoï e devo ammettere che i peculiari tratti somatici del suo volto mi hanno inquietato non poco in questo momento iniziale, contribuendo a rendere ancora più indistinta la già di per sè amorfa rappresentazione delle circostanze. POI un’altra impennata cardiofrequenzimetrica l’abbiamo con la comparsa (o meglio ricomparsa) dell’entità misteriosa fra i cadaveri, che costituisce l’inizio di un vorticosa spirale fatta di colpi di scena ed angosce striscianti intrappolate in quel reticolo di corridoi vertiginosi come una pallina nel labirinto. Lucie si rivolge all’entità direttamente, denunciando una certa familiarità con la COSA; l’ombra di un passato lontano che riaffiora o che forse non se n’è mai andato, ma questa, del tutto sorda alle sue parole continua a sparire e riapparire inaspettatamente lasciando letteralmente il segno ad ogni sua manifestazione…

    (scusate, spezzo il discorso in più post così evito di perdere tutto in un sol colpo e rileggo anche le stupidaggini scritte finora, un po’ di pazienza.)

    #50687
    icarus
    Partecipante

    (pausa caffè più lunga del previsto, eh eh 🙂 scusatemi di nuovo )

    …poco fa (si fa per dire; brevemente=si fa per dire) si parlava di cadaveri. Ecco, la mia confusione era ancora tale a questo punto del film che il “risveglio” improvviso di uno di quei corpi esanimi ha nuovamente scosso gli eventi così come li avevo ricostruiti sino ad allora: – ma come? non si trattava dunque di normali esseri umani? si sarebbero ridestati tutti ad uno ad uno? erano stati pertanto accatastati là in attesta di compiere gli ultimi passaggi di un rituale che li avrebbe forse neutralizzati per sempre? – potrei anche essere stato tradito da un’immaginazione che galoppa troppo velocemente, ma l’espressione diabolica dipinta su quel volto lasciava presagire l’esistenza di un male sovrumano: non di semplice dolore fisico era acceso quello sguardo, non era la semplice richiesta di aiuto di un moribondo innalzata verso un soccorritore ipotetico, ma la rabbia farfugliante di una mente oscura ed immortale ferita più nel proprio orgoglio che nelle viscere. Mi rendo conto di lanciarmi in una lettura della scena molto personale, ma in quegli istanti nulla lasciava ancora intuire quanto intrinsecamente umano fosse il male paventato e non sono del tutto sicuro che dietro l’instillazione di tali dubbi non si nascondesse in realtà una precisa volontà diretta in tal senso.
    Comunque questa seconda macrosequenza narrativa si conclude con l’uscita di Lucie dai giochi, l’epifania finale : il MOSTRO, che pure appariva finora così concreto, altro non è se non il parto malsano di una mente logorata dal rimorso… non ci sono parole che possano encomiare abbastanza la bontà di questa scelta!… ringrazio sommessamente e gongolo letteralmente di soddisfazione.

    Da questo momento in poi ha inizio per me la fase discendente della parabola: cosa spinge
    Anna, diversamente testimone dell’inferno, a permanere l’intera notte in quella casa da incubo? L’amore per la compagna o il timore della solitudine? Non pienamente convincente forse, ma plausibile. E forse potrebbe essere stata proprio la seconda ad averla portata a fare quella chiamata alla madre che non sentiva da oltre due anni. Si, Anna deve essere stata letteralmente terrorizzata dall’idea di rimanere sola. In fondo cosa può essere tanto forte da spingerci a superare le nostre più grandi paure?
    L’amore? forse, anche… oppure no… Una paura ancora più grande, un terrore cieco radicatosi nel corso degli anni nel più profondo dell’animo; non troppo anomalo per una ragazza che ha trascorso la sua intera infanzia in un istituto.

    La scoperta, di lì a poco, del piano sotteraneo avviene in maniera del tutto fortuita: un martello ( lo stesso che Lucie aveva utilizzato per aprire la testa della signora verso nuovi, imperscrutabili orizzonti, leggi: le mura di casa) prende a muoversi da solo e cade all’indietro (!!). Questo fa sì che Anna, distratta dal rumore, lasci il telefono staccato; il che a sua volta fa sì che più tardi arrivino sul posto anche i cattivoni, ma ciò che conta davvero è che la nostra eroina sta per trovare una nuova compagnuccia ed ora che non è più sola decide di fermarsi alla Spa ancora per qualche ora. Scelta davvero poco saggia. E tutti noi conosciamo il tipo di cure riservatele ed il prezzo dei trattamenti.

    Siamo giunti ormai al cuore dell’intera vicenda, da questo punto in poi infatti questa partita si giocherà completamente a carte scoperte… E mi verrebbe quasi da dire ricopriamole, mi verrebbe!!
    Non posso negare di esser rimasto un po’ deluso dal tentativo, secondo me non perfettamente riuscito, di dare una giustificazione al male perpetrato.
    Le ragioni fondanti di tale mostruoso meccanismo umano sono riconducibili ad una sete smodata di sapere, all’incapacità di accettare i limiti afferenti la propria sfera di esistenza; ma le varie componenti non sembrano essere state adeguatamente preparate ad un uso sufficientemente scorrevole della macchina, manca il “lubrificante” : è davvero lecito sperare che io ti disveli gli inarrivabili misteri della metafisica dopo che tu mi hai brutalmente decorticato i ciapett? E, possibile che nessuno si soffermi mai a chiedersi quale sia il prezzo da pagare per il raggiungimento di tale stadio conoscenza?
    L’intero sostrato ideologico posto alla base della distinzione terminologica operata fra “vittima” e “martire” l’ho trovato inoltre un po’ pretenzioso e non pienamente esaustivo.

    Il finale, come rimarcato giustamente da sgannix, si apre all’interpretazione. E qui sarei proprio curioso di sentire le vostre congetturazioni avendo io già parlato abbastanza per ora…
    A voi la parola dunque! dite la vostra verità, o martiri di Martyrs… 🙂

    Martyr : nom, adjectif
    du grec “marturos” : témoin

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