Recensione su Zombi

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Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra! / 4 Giugno 2013 in Zombi

Se dovessi stilare una classifica o pseudo tale dei grandi horror che maggiormente hanno influito sul mio modo di intendere tale genere citerei, posizionandoli in posti d’eccezione, “L’Esorcista”, “Shining”, “Halloween” e “Dawn of the Dead” di George A. Romero. Sicuramente il film di Romero è una di quelle opere dal grande impatto visivo, angosciante, claustrofobico, estremamente teso ed apocalittico, probabilmente lo zombie movie più apocalittico di tutti, il più pessimista, il più politico. Il mondo è ormai alla mercè dei morti viventi, gli umani, da padroni incontrastati della terra, si sono tramutati nell’ alimento principale di questa nuova, inarrestabile specie, gli umani sono cibo ormai. La gente cerca di sopravvivere come può, scappando dalle grandi città o radunandosi nei centri d’accoglienza, cacciatori e militari o chiunque abbia un’arma e sia in grado di sparare pensano ad abbattere quanti più zombi possibile, un Far West nel quale i militari hanno ormai il totale controllo attraverso la legge marziale. Un piccolo gruppo di fuggiaschi, due poliziotti e una coppia di fidanzati, Francine (incinta) e Stephen, grazie all’elicottero di quest’ultimo sorvolano il paese, fin quando non decidono di rintanarsi in un immenso centro commerciale abbandonato. E’ all’interno di esso che si svolgerà il film, un gruppo di quattro persone che si ritrova a disposizione uno dei principali esempi del consumismo moderno, per loro quasi una gabbia ora, dalla quale non possono permettersi di uscire, una gabbia d’orata che difenderanno prima dai famelici zombi e in seguito dagli attacchi degli stessi umani/sciacalli, ennesima dimostrazione che il pericolo proviene anche e soprattutto dai nostri stessi simili. E’ un’opera cruda, granguignolesca, che non risparmia nulla allo spettatore, Romero si lascia andare alle sue visioni più oscure e sanguinose, si lascia andare alla sua visione pessimistica e finale del mondo post 68, mostrandoci una realtà alternativa macabra e priva di qualsiasi punto di riferimento. La politica paralizzata, le forze dell’ordine nel più totale caos e gli umani ormai preda degli zombi, ma prima di tutto di loro stessi. Forse l’unico elemento positivo è la decisione di Francine, la donna del gruppo, la quale deciderà di non abortire, una piccola speranza lasciata all’umanità, anche se non ci è dato sapere quale sarà il suo epilogo. Quando i morti camminano signori, bisogna smettere di uccidere o si perde la guerra, una guerra per George A. Romero persa in partenza. Nel cast Ken Foree nel ruolo di Peter, punto fermo del gruppo, David Emge è Stephen, Scott H. Reiniger nel ruolo del poco affidabile Roger e Gaylen Ross, Francine. C’è anche l’uomo degli effetti speciali Tom Savini, qui in un ruolo secondario. Co-produce per l’Italia Dario Argento.

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