Recensione su your name.

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Paradossi e tenerezza / 8 Dicembre 2016 in your name.

Pur rimanendo nel solco narrativo dei suoi precedenti lavori, di film in film Shinkai dimostra di progredire esponenzialmente dal punto di vista estetico: raggiungendo livelli di dettaglio ambientale davvero impressionanti per definizione e abbondanza, con il trascorrere del tempo egli ha migliorato notevolmente anche il character design, giungendo infine ad un buon equilibrio tra forma e sostanza.

Con il temporalmente complesso Kimi no na wa, però, il regista nipponico fa un leggero passo indietro rispetto al suo ultimo lungometraggio, Il giardino delle parole (che, qui, dà il nome al ristorante italiano in cui lavora il giovane protagonista!), poiché torna a sublimare il solito interessante tema della distanza, ricorrendo nuovamente ai suoi amati paradossi temporali (vedi, per esempio, La voce delle stelle, 5 centimetri al secondo), un cliché narrativo che rischia di diventare elemento esclusivo della sua produzione.
Al di là di questo, il film in oggetto è una tenera storia d’amore, divertente e avvincente, ricca di colpi di scena, che, a proposito di sentimenti, parla anche di affezione per le tradizioni, dell’unità della famiglia, dell’importanza degli amici, della dicotomia tra folklore e modernità nella cultura giapponese.

Da più parti, visto anche il puntuale successo di pubblico riscosso in patria dai suoi lavori, Shinkai viene ritenuto concretamente un possibile erede di Miyazaki Hayao: personalmente, preferisco non fare paragoni tra i due, perché, al di là dell’altissima qualità estetica dei rispettivi lavori, credo che i loro film abbiano origini diverse, nascano -insomma- da esigenze creative differenti.
Vista l’attenzione per il contesto rurale dimostrato in questo film, però, ho come l’impressione che Shinkai abbia attinto coscientemente dalla filmografia di Miyazaki: in particolare, ritengo che gli “omaggi” più espliciti siano rappresentati dal potere magico del nome desunto da La città incantata e dalla rappresentazione fisica e caratteriale delle due sorelle, una sorta di versione cresciuta di Satsuki e Mei di Totoro.

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