Recensione su Hero

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Colore. / 15 Gennaio 2013 in Hero

Nonostante la valanga di critiche gettate in faccia a Yimou, accusato con la produzione di questo film di promuovere e sostenere il regime totalitario cinese, a discapito della libertà e della vita, Hero è una meraviglia.

Per gli occhi innanzitutto.
Il punto di vista estetico di Hero è INECCEPIBILE. Impeccabile. Commovente.
Se fosse stato un film senza dialoghi, sarebbe stato bellissimo ed emozionante allo stesso modo.

L’immensità degli spazi, la coreografia esagerata dei duelli, i colori dei costumi.. sono qualcosa da togliere il fiato, così come la leggerezza delle vesti e le diverse tonalità che tingono ogni “sottostoria” incantano e resteranno indelebili nella mia memoria, oltre a costituire uno degli elementi più caratteristici di questa pittoresca pellicola made in Cina.

Quello che mi colpisce sempre nei film orientali sono i sentimenti degli uomini.
Che essi siano santi o assassini, come in questo caso.
Mercenari spinti da pulsioni umane, quale la passione. L’amore. Il rispetto. L’onore. L’orgoglio.
Valori che noi occidentali non sapremo mai descrivere con la potenza emotiva con cui lo fanno gli asiatici, probabilmente perché non li abbiamo coltivati nella tradizione come han fatto loro.

Ma l’immensità dell’Amore che si può toccare in Hero, tanto da sentirlo scorrere nel proprio cuore, è un’esperienza stupefacente. Di una sensibilità intelligente e sofisticata.

L’armonia di suoni, immagini e sensazioni è alimentata dall’eccezionale presenza scenica degli attori, tra cui compaiono Jet Li e le più affascinanti muse cinesi.
Maggie Cheung, protagonista di In the mood for love e la più giovane Zhang Ziyi, conosciuta per Memorie di una Geisha. Entrambe donne di grande impatto e naturale bellezza.

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