ottimo / 21 Aprile 2020 in X-Men - L'inizio
geniale riavvio del franchise, cast perfetto e Jennifer Lawrence stragnocca !

geniale riavvio del franchise, cast perfetto e Jennifer Lawrence stragnocca !
“X-Men- L’inizio” è il prequel della trilogia cinematografica dedicata ai mutanti di casa Marvel. Come si evince dal titolo, il film ci porta alle origini di tutto: si parte con l’amicizia profonda tra il Professor X e Magneto, concludendo con la formazione della squadra degli X-Men. Il film è godibile, la trama è buona e gli effetti speciali come sempre sono tanti. Però non mi ha entusiasmato più di tanto.
Prequel (meglio dire reboot onestamente) dei tre film degli X-Men e debutto col botto, non c’è che dire. Si parte proprio dall’inizio, negli anni ’40, col professor Xavier bambino che è conscio dei suoi poteri che incontra Mystica. Nel frattempo, rinchiuso in un campo di concentramento, e straziato dal dolore per la separazione e l’uccisione della madre, un certo Magneto scopre il suo potere. Passano alcuni anni e siamo nei primi anni ’60: sullo sfondo di una guerra tra USA e URSS sempre più probabile, i mutanti guidati da Xavier e Magneto, uniti tramite la CIA, ma mossi da ideali diversi, si trovano a combattere contro Sebastian Shaw (interpretato da Kevin Bacon), altro mutante che vuole la guerra per la supremazia di quella razza. Film estremamente interessante e ben realizzato, fa capire come è cominciato il tutto e come Xavier e Magneto oltretutto siano diventati i più acerrimi nemici, nonostante inizialmente, pur avendo appunto modi di vedere e motivazioni diverse, fossero veri amici. Un film anche toccante, in certi punti, oltre che mai noioso e ricco d’azione. Il nuovo cast rende alla grande, soprattutto Fassbender nel ruolo di Magneto ruba veramente la scena, e non fa neanche rimpiangere che un certo Hugh Jackman (ovviamente ancora Wolverine) abbia un’unica (ma fortissima) scena. Il film sarà seguito da Giorni di un Futuro Passato, a mio parere ancora migliore.
Questo è l’Xmen che mi è piaciuto di più, Magneto da giovane è un gran personaggio
La storia di Xavier e Magneto che parte dall’inizio… il primo di una nuova trilogia (solo?) che racconta la storia e di come siano arrivati ai giorni nostri gli eroi di X-Men. Decisamente tutta un’altra fattezza, incanta e affascina. Di qualità superba come la vecchia trilogia, risalta un Kevin Bacon “resuscitato” al cinema e assaporiamo una Mistica dolce e innamorata, interpretata dalla bravura di Jennifer Lawrence. Da vedere sicuramente, 7,5
McAvoy e Fassbender insieme sono una bomba.
Senza infamia, né lode: per me, il migliore dei film dedicati ai mutanti Marvel resta il secondo di Singer e questo lo considero solo un giocattolone buono per intrattenermi senza grosse pretese sul divano.
Bella confezione, ma i personaggi mi sono parsi piatti, stilizzati e prevedibili: Fassbender-Magneto e McAvoy-Xavier non mi sono piaciuti granché, ho avuto l’impressione che, in particolare, le complesse asperità del primo personaggio non siano state gestite a dovere.
Le epicheggianti scene davanti alle coste cubane, alla lunga, mi hanno tediata.
Simpatico e riuscito il cameo di Logan-Jackman.
Una ventata d’aria fresca a un franchise che era decisamente sotto le righe, con tanta ironia e un cameo di Hugh Jackman da voto 10. Decisamente il migliore della serie.
Bello! Rivisto dopo un annetto e mi è piaciuto ancora di più! Un bel film che mostra quando Eric e Charles Xavier si sono conosciuti, contrapponendo fin dall’inizio le loro opinioni e, diciamo così, il loro modo di rapportarsi verso l’umanità, vedendoci il primo niente di buono, mentre il secondo nutriva speranza.
Sceneggiatura intrigante, contestualizzata nella crisi cubana dei primi anni 60, personaggi interessanti e begli scontri. Eric è un grande!
Finalmente sono riuscita a vederlo.
Molto divertente vedere gli x men da giovani e cercare di capire chi saranno 🙂
Molto carino.
Ho iniziato a vedere la saga dal primcipio anche se è l’ultimo film dei 4 realizzati. Divi il primo X-Man ma praticamente non ricordo nulla. Quindi come un novizio sono entrato in questo mondo e devo dire che non mi è dispiaciuto come nascono i personaggi. Interessante anche se mi è stato consigliato sicuramente il secondo (che poi nella realtà sarebbe il primo, il migliore…) ma per adesso non posso che essere soddisfatto. Buona la trama, buone le scene e anche i personaggi. Alcuni un po’ scontati ma nel complesso mi è piaciuto. Vediamo il resto.
Sarebbe un 6,5 ma siamo generosi!
Il reboot degli X-Men si lascia guardare, intrattiene. Nonostante ciò non non soddisfa appieno. I primi minuti tradiscono un approccio più serio, ma col passare del tempo la trama intraprende una brusca virata verso una narrazione più leggera, tanto che verso la fine sembra palesemente un film per ragazzini.
Mutanti buoni contro mutanti cattivi: forse il tutto avrebbe dovuto godere di una maggiore attenzione nei particolari, senza limitarsi a una netta contrapposizione tra le due fazioni (sebbene la si tenti di mascherare con qualche spruzzatina di tradimenti).
Il film si vede pure, ma la storia è troppo brodolosa e poi non mi sembra ci fosse la necessità di farlo questo film … meglio i primi !
formers: Dark of the Moon
Un po’ eccessivo e sopra le righe in alcuni punti, ma solo Michael Fassbender in ogni suo movimento e Hugh Jackman nel suo cameo valgono la visione.
La qualità resta scarsa rispetto ai precedenti (anche rispetto a “X-Men 3”, il che è tutto dire).
Realizzato per chiarire alcuni aspetti e per dare un punto di partenza alle vicende dipanate nei tre film già noti (escludo “X-Men Le origini: Wolverine”, che meriterebbe un discorso a sé stante), in realtà chiarisce ben poco, tradendo di fatto la sua stessa ragion d’essere. Ossia, ‘chiarisce’ ciò che è già chiaro sin dal primo film della serie: l’idea del rapporto tra homo superior e homo sapiens che ha Magneto – tema attorno al quale ruota l’intera vicenda cinematografica di X-Men – è influenzata dall’esperienza della persecuzione nazista verso i ‘diversi’; ribadirlo ulteriormente mi sembra superlfluo, e banalizzarlo inserendo il solito ritrito elemento della vendetta lo trovo un espediente inflazionato. Tutto ciò lo abbiamo, infatti, già visto nel prologo di “X-Men 1” (ed è stato ribadito ogni volta che nella serie ‘canonica’ appare il tatuaggio di Magneto). Citare l’episodio nel prologo di questo film mi è parso grossomodo corretto, ma costruirci intorno la squallida storia della madre e del direttore del lager (Shaw) mi sembra una trovata inutile…La vendetta banalizza un personaggio complesso e profondo come Magneto: egli è spinto dalla consapevolezza che l’Uomo ha sempre combattuto la diversità e l’ignoto perchè spaventato, e per questo i mutanti non potranno mai essere realmente accettati in modo pacifico (Magneto ha sperimentato personalmente cosa può fare la paura del ‘diverso’); inoltre applica semplicemente la legge biologica della sopravvivenza del più forte, come espresso dalla teoria evolutiva di Darwin (l’homo superior è lo stadio successivo dell’evoluzione umana, sia secondo molti umani che mutanti), ritenendo che i mutanti siano destinati a divenire la specie dominante sul pianeta. La sua è razionalità unita a cinismo, non furia vendicativa del tipo “Mi avete ucciso la mamma, allora io uccido tutti voi”. E’ su tutto questo che si basano i contrasti con Xavier, e ci si chiede come mai non costituisca il motivo portante della pellicola.
A proposito dei contrasti tra Xavier e Magneto, molto meglio sarebbe stato mostrarli in modo più approfondito, assieme alle loro due opposte visioni della società durante la collaborazione. Il conflitto tra le loro antitetiche visioni del mondo è, al contrario, presentato in modo piuttosto superficiale, e solo per brevissimi momenti, dando invece spazio a questo nuovo supercattivo, Sebastian Shaw (personaggio che nei fumetti ha tutt’altra funzione, ma rispetto la scelta degli sceneggiatori di fornirgli un nuovo background funzionale alla trama), spostando del tutto l’attenzione da quello che dovrebbe essere il vero punto focale della trama.
In aggiunta a tutto ciò, non ho gradito le incoerenze con il resto della serie. In “X-Men 3” – tanto per fare un esempio – assistiamo al flashback del primo incontro tra Xavier (già calvo ma ancora deambulante), Magneto (ancora amico del prof.) e una piccola Jean Gray; quanto mostrato in “L’inizio” appare, quindi, del tutto contrastante (per non parlare di altri episodi, come la costruzione di Cerebro avvenuta grazie alla collaborazione tra Xavier e Magneto, dell’elmetto speciale che blocca le onde psichiche realizzato proprio per contrastare Xavier e Cerebro, dell’intenso rapporto pregresso tra Xavier e Mystica – a prosito: come fa ad essere una ragazzina negli anni ’60 se “in un futuro non troppo lontano” appare come una giovane donna? mah..- di cui però non si ha traccia nella trilogia, ecc…e potrei continuare) in quanto anacronistico (ai tempi dell’infanzia di Jean, stando a “L’inizio”, Magneto e Xavier erano già ampiamente su percorsi diversi e diametralmente opposti e quindi non avrebbero mai potuto incontrarsi); lo scontro tra i due leader è stato shiftato all’indietro di una quarantina d’anni o anche più (mandando all’aria una parte della trama e della sottotrama dei 3 film ‘canonici’) e la menomazione di Xavier ridotta alla conseguenza di un fortuito incidente.
Bocciato su tutta la linea.
Il film è fatto male, c’è poco da fare. Nonostante ciò intrattiene bene.. Per me è un 5.5
Gli attori mi sono piaciuti nonostante i personaggi non fossero caratterizzati bene; a causa della sceneggiatura, che non lo permette..
Sembra un susseguirsi di vicende trascinate velocemente, per fare entrare tutto in quelle due ore: insomma l’amicizia tra Magneto e il professor X – Erik e Charles – è nata un po’ nel nulla, tutta la situazione era parecchio forzata e non si capisce bene perché arrivino a volersi così bene (oh, sì che si capisce.. ciao fanservice, mi eri mancato).
Altra cosa forzatissima le scene tra Magneto e Mystica. Lui che spunta in ogni situazione per sputare quelle perle di buonsenso.. annovero queste tra le scene più trash.. e di trash ce n’è davvero tanto.
Epico il cameo di Jackman, e alla fine il film era carino.. però ho avuto problemi seri, con la sceneggiatura.
Fatico a comprendere il perchè questo venga considerato il migliore episodio della saga. A mio parere è nettamente inferiore almeno ai primi due. Gli attori sono quasi tutti pessimi (a parte il sempre buon Kevin Bacon), i dialoghi piuttosto banali e gli affetti speciali orrendi. L’unico aspetto originale è l’inserimento della vicenda supereroistica in un contesto storico reale (in questo caso la guerra fredda).
Dopo 3 film della serie ed uno spin-off per inventarsi qualcosa di nuovo bisognava tornare alle origini. Una scelta azzeccata visto che questo è il migliore film della serie “X-Men”. Una trama che affonda le radici nel reale, solo che stavolta è la crisi dei missili a Cuba ad essere “rivista” e a diventare la sottotrama dello scontro tra mutanti buoni e cattivi. L’operazione era già stata provata da Michael Bay, che aveva rivisto la corsa allo spazio in “Trasformers 3”.
In “X-Men Le origini” quello che funziona sono innanzitutto gli interpreti: un ottimo Fassbender nelle vesti di Magneto (il cattivo trascina la storia!), McAvoy interpreta il professor X, Jennifer Lawrence è Mystica. Ma quello che brilla su tutti è Kevin Bacon, il malavagio per eccellenza, con una mutazione molto ganza.
Fila via bene, liscio, si attacca a molti particolari dei film che l’hanno preceduti e li contestualizza.
Un pò sciatte le mutazioni delle reclute, ma in fondo utili alla sceneggitura. Simaptico cameo di Hugh Jackman.
Purtroppo sono rimasto a vedermi tutti i titoli di coda per niente perchè non c’è la sequenza finale…lo dico solo perchè chi lo guarderà in futuro si può evitare 5 minuti di titoli…
Ah! un punto a sfavore: l’aereo usato per la sequenza finale, un Blackbird SR-71, usato proprio per azioni di spionaggio durante la guerra fredda NON è stato mai impiegato per l’uso descritto dal film. Era un ricognitore…giusto per gli appassionati….;-)
considerando che l’ultimo xfilm era stato quella ciofecata di Wolverine direi che qui tutto funziona molto meglio.
Prima perchè c’è una storia (! e io ho trovato carino che la crisi missilistica urss/usa fosse dovuta ai mutanti), secondo perchè le scena d’azione sono ben girate e non grottesche.
Certo che il sapore dell’occasione mancata c’è tutta: non parlo della questione dei tradimenti del fumetto e delle incoerenze con gli altri capitoli (bisogna capire che spesso le produzioni sono differenti e che si ignora cosa sia stato detto e fatto prima, solo mantenendo l’unità delle produzioni si può sperare in un briciolo di coerenza), ma di quel tocco di kitsch che attraversa il personaggio di Shaw (eccessivo anche per il kitsch in sè) e della piattezza dello sviluppo del personaggio di Magneto. Il senso della vendetta è insito nella storia di Magneto, la sua guerra personale e privata è quasi un dato di fatto acquisito, ma ora troviamo uno Shaw che sì catalizza tutta l’ira di magneto, ma soprattutto fa sembrare quest’ultimo una sua brutta copia decontestualizzata. Perchè Magneto ce l’ha così tanto con gli umani se l’eperienza del lager qui viene schiaccita nel ricordo di un pazzo, anch’esso mutante e anch’esso in guerra con gli umani, che gli ha ucciso la mamma? Insomma il cardine del rifiuto del diverso non è per nulla tematizzato e neppure storicizzato per quanto ce ne sarebbe stata l’occasione. Se Shaw gli ha ucciso la mamma e lui passa 20 anni a rincorrerlo perchè non odia tutti i mutanti cattivi a pazzi???
Diciamo che manca un pochetto il rapporto fra uomini e mutanti ( sprecata totalmente ogni possibile profondità nei rapporti fra gli umani della Cia buoni e i mutanti che gli aiutano), la paura dei primi, il bisogno di normalità dei secondi, se i personaggi secondari un po’ argomentano la questione il tutto però non mi pare sufficien perchè lì entra anche un gioco un problema generazionale molto forte che rischia di indirizzare la lettura della diversatà al solo sviluppo adolescenziale.
Come puro intrattenimento non sarebbe neanche male, ma è zoppicante.
Prequel della storia degli X-Men che esamina il passato dei mutanti e in particolare di Magneto e del Professore X. , con la trama che inizialmente si svolge su tre piani,
Troviamo Erik Lehnsherr (non ancora Magneto), ancora ragazzo nei campi di concentramento (si era già vista qualche scena negli altri episodi) già dotato del suo potere (anche se è solo la rabbia a farlo muovere) e poi solitario in cerca di vendetta; Charles Xavier, telepate, ricco professore che indaga sul mondo dei mutanti spalleggiato dalla sorella adottiva Raven, una mutaforma un pò tormentata.
In mezzo la Cia con l’agente Moira che scopre, quasi per caso, i piani di Sebastian Shaw, il cattivo che, spalleggiato da alcuni mutanti, cerca di far scoppiare una guerra x far sopravvivere solo quelli della sua “specie”.
Prima parte che serve a riesaminare il passato dei nostri eroi che pian piano scoprono che ci sono altri esseri come loro (anche se la frase non è proprio corretta xchè ogni mutante è diverso a modo suo); seconda più vivace, con un pò più di azione che porterà i nostri verso un finale che si poteva già intuire (visto che quello che succede dopo, era già noto). In più nella seconda parte c’è anche una parte più goliardica quando i giovani ragazzi vedono i poteri dei loro “amici” e cercano di controllare i propri.
Buono il cast: il tormentato Erik è Michael Fassbender (visto recentemente in “Bastardi senza gloria”), Charles è James McAvoy (“Wanted”), Kevin Bacon è Sebastian Shaw, la giunonica January Jones (la serie tv “Mad men”) interpreta Emma Frost (telepate capace di trasformarsi in diamante), la bella Rose Byrne è Moira (una dei pochi umani significativi), Jennifer Lawrence (candidata all’oscar x “Un gelido inverno”) è Raven/Mystica. Inoltre alcuni cameo significativi come Oliver Platt nei panni dello scienziato incuriosito dai mutanti, Hugh Jackman nei panni di Wolverine (fantastica la sua battuta).
Interessante e avvincente soprattutto nella seconda parte anche se la prima serve x introdurre personaggi e storia.
Io gli X-Men li ho sempre adorati, film inclusi. Il motivo è semplice: sono supereroi, ma non sono “indistruttibili”, non sono moralmente inattaccabili. Anzitutto sono considerati dei “freaks”, degli scherzi della natura e quindi dei diversi, degli emarginati. Come ogni cosa che non conosciamo, ne abbiamo paura e la etichettiamo come “il male”. Pochi sono gli esseri umani che li considerano veramente una “evoluzione” in positivo. Questo è il fulcro della narrazione. Perchè da questa idea sono gli stessi X-Men che si dividono; tra chi sogna che umani e mutanti possano convivere pacificamente e nel reciproco aiutarsi, e tra coloro che considerano sè stessi come una evoluzione della debole specie umana e, come tale, la specie dominante che deve schiacciare la precedente.
Dopo tale premessa, come non si possono adorare?
Sono fumetti e rappresentano, come sempre accade, la metafora di qualcosa. “L’eterna lotta tra il bene e il male”, si potremmo ridurre il tutto a questa semplice frase, ma è qualcosa di diverso, perchè i supereroi hanno dei poteri e proprio questi creano loro dei problemi. In Spiderman leggiamo “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Ma è anche vero che loro non sono esseri umani con delle capacità speciali, sono proprio una nuova specie. Ed è qui che il discorso si allarga. Si parla dell’accettarsi per quello che si è, di scegliere se lottare contro l’ignoranza e “istruire le masse”, oppure lottare a viso e in campo aperto contro chi ti odia e ti combatte senza sapere, perchè ha paura. “Mutanti e fieri!”.
Sì il concetto è quello del diverso, ma visto non solo da chi accetta i propri poteri per un bene superiore, ma di chi se li ritrova suo malgrado, non come una benedizione, ma spesso come un qualcosa che gli evita di avere un’esistenza tranquilla e “normale”. Perchè gli X-Men non sono “scontatamente” buoni e spesso accade che chi inizialmente sceglie di essere “buono”, stufo di lottare contro “i mulini a vento” si dedichi al male. Lo stesso Wolvering, uno dei personaggi più famosi, è il frutto di enormi sofferenze, di perdite e scelte, che non sempre lo portano ad agire per altruismo, ma più spesso per egoismo e torna conto. E’ probabilmente il personaggio più scontroso ed emblematico, diviso tra ciò che è ciò che vorrebbe essere, tra ciò che vorrebbe fare e ciò che è giusto gli venga chiesto di fare.
Detto ciò, perchè andare a vedere questo prequel? Perchè è sì un’americanta ma è un gran bel film. Perchè non è in 3D, quindi non punta a catturare i bambini, ma dà subito un carattere più da adulti, perchè forse certe sottigliezze le si possono capire solo da una certa età in poi. E questo la Marvel lo sa bene.
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