Recensione su X-Men: Dark Phoenix

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L’Universo Mutante Fox ha trovato la fine / 8 Settembre 2019 in X-Men: Dark Phoenix

“X-Men: Dark Phoenix” è la pellicola conclusiva della tetralogia prequel dedicata ai mutanti di casa Marvel, ed è un bene che siamo arrivati alla fine.
Grazie all’acquisto da parte della Disney della Fox e dopo l’uscita nelle sale prevista per il 2020 di “New Mutants”, i nostri mutanti troveranno un reboot per essere introdotti finalmente nel MCU, ormai considerato come uno dei più importanti universi cinematografici di sempre.
Purtroppo, soprattutto quando vi è stata l’idea di realizzare degli spin-off prima e dei prequel dopo, la saga degli X-Men è andata incontro ad uno dei più grandi errori che si potessero mai commettere: una continuity non rispettata e completamente pasticciata.
Già con il primo capitolo dedicato a Wolverine abbiamo assistito ad un errore palese che non può essere tralasciato (vedasi un Professor X invecchiato ma ancora in grado di camminare, mentre in “X-Men: L’inizio” lo vediamo già da giovane paralizzato sulla sedia), e purtroppo nei film usciti successivamente gli errori non sono altro che aumentati, generando una non poca confusione.
Con “Dark Phoenix” siamo arrivati all’apice della confusione, soprattutto se lo mettiamo a confronto con il precedente capitolo. Un vero peccato perché alla base vi era la narrazione di una delle più importanti saghe dell’universo fumettistico mutante.
Tutto sommato siamo di fronte ad un prodotto dalla visione gradevole, caratterizzato da degli effetti visivi niente male, soprattutto quando entra in scena la piena potenza della Fenice. A questo si aggiunge una battaglia finale abbastanza dinamica e il personaggio di Magneto (a cui purtroppo non viene lasciato molto spazio) salva tutta la pellicola.
Un capitolo conclusivo che non ha molto di conclusivo e che poteva lasciare nella mente degli spettatori un ricordo sicuramente molto più positivo, considerando che assistiamo alle avventure dei mutanti Marvel dall’anno 2000.

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