Elogio della superficie / 12 Aprile 2013 in Wrong

“La gravità della situazione richiede un esame scrupoloso, una analisi minuziosa. Sì, perché oggi non è una giornata come le altre; oggi va tutto in modo bizzarro. La faccenda ha molti risvolti imprevisti, potrebbe anche girarmi la testa. Devo stare con i piedi per terra.
Dicevo, oggi ho perso Paul, il mio cane. Il mio amato Paul. È scomparso di prima mattina, improvvisamente. E poi è scomparsa anche la mia palma. O, meglio, si è trasformata in un abete. Sarà stata una mutazione genetica o la realizzazione di un suo desiderio nascosto. Non lo so, e non lo voglio neanche sapere, saranno fatti suoi. Ma io un abete non lo voglio nel mio giardino. Odio il Natale.
E poi è comparsa lei. Bella è bella, per carità, ma una pazza simile in casa non ce la voglio. Tocca tutto, sposta mobili, parla e straparla, fa un casino insopportabile. E poi non la conosco, non l’ho mai vista prima d’ora. Sì, quando una giornata nasce storta raddrizzarla è un’impresa”.

Film stralunato, folle, surreale, di un surrealismo che non si rifà ai maestri riconosciuti del genere (vedi Buñuel) ma a modelli più recenti, come Gondry o Jonze. Tutto rimane in superficie, non scava nel profondo, i personaggi sono macchiette, le situazioni folli e irrazionali non mirano a scardinare morali benpensanti, certezze costituite, non sono apologhi sul disfacimento di una società. Strappano, questo sì, un sorriso appena accennato, niente di più. Ma, nonostante questi limiti, è un film piacevole, divertente, originale, spesso spiazzante nella sua genialità. A volte le gemme più preziose rimangono in superficie, non è necessario scavare .
qui la colonna sonora.

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