Recensione su Wristcutters - Una storia d'amore

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Amore mortale. / 8 Aprile 2014 in Wristcutters - Una storia d'amore

Trattare un argomento delicato come il suicidio in maniera così originale come viene fatto in questo film, senza scadere nell’irriverenza o nella “semplice” indelicatezza, è cosa preziosa.
L’ironia nera è l’ancora di salvezza di un plot che rischierebbe di scadere in un certo giovanilismo fine a sé stesso, fatto di personaggi cool e simpatici: al contrario, le varie sfaccettature dei personaggi in ballo stratifica ed accresce i livelli di lettura della pellicola, rendendola appetibile ed interessante ad un pubblico più vasto, travestendo da road movie una storia d’amore abbastanza convenzionale se non fosse per l’ambientazione ultraterrena, ma, anche per questo, godibile.

Divertenti le soluzioni scenografiche (il mondo si risolve in un interminabile deserto statunitense, con carcasse di case ed automobili disseminate lungo i bordi della strada) e altrettanto curiosi i costumi dei “gendarmi”, che ricordano divise fatte in casa per giocare.

Mi domando come mai, alla fine, per interpretare Eugene non sia stato chiamato il vero Eugene Hutz, a cui il personaggio interpretato da Shea Whigham fa esplicito riferimento, con tanto di musiche dei Gogol Bordello nella colonna sonora: durante tutto il film, non ho fatto altro che sovrapporre il viso (ed il naso) di Hutz a quello di Whigham.

Doppiaggio italiano purtroppo discutibile.

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