4 Recensioni su

Wonder Woman 1984

/ 20205.370 voti

Il voto sarebbe un 6.5 / 1 Novembre 2021 in Wonder Woman 1984

Discreto seguito del film del 2017 da cui mi aspettavo di più.
Bellissimo il preambolo dove Diana si ricorda di lei bambina impegnato in un evento atletico in onore dell’Amazzona Asteria.
Poi si ritorna al presente, ovvero al 1984 nel nostro caso. Diana (Gal Gadot) lavora presso lo Smithsonian Institute di Washington sentendo la mancanza di Steve (Chris Pine) e cercando di compiere piccole gesta eroiche nei panni di Wonder Woman.
Un giorno arriva al museo una nuova impiegata, Barbara Minerva (Kristen Wiig), che viene incaricata di identificare delle antichità rubate (rapina sventata da Wonder Woman).
Tra questi oggetti una pietra capace di esaudire i desideri; sembrerebbe solo un oggetto per turisti ma la realtà è ben diversa. Anche il “petroliere” Maxwell Lorenzano (Pedro
Pascal) sembra avere un interesse particolare per la pietra.
Per buona parte del film ci si sofferma di più sul ritorno di Steve che si ritrova in un’epoca (e un corpo) non sua, stile Capitan America. L’azione è limitata alla seconda parte ma
il cattivo Maxwell non è all’altezza della situazione; un po’ più interessante il personaggio di Minerva. La pellicola è decisamente più sottotono rispetto al primo capitolo e forse anche Diana sembra sentire la mancanza di Steve più del dovuto.
Nel resto del cast da citare il ritorno di Connie Nielsen nei panni della Regina Ippolita e Robin Wright nei panni del Generale Antiope (nel Prologo).
Una scena nei titoli di coda con i panni svelati di Asteria, con una piccola sorpresa.

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Gal Gadot non basta / 17 Maggio 2021 in Wonder Woman 1984

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film ha i suoi momenti felici: la gara iniziale, l’inseguimento in auto – reso più divertente da qualche limite che si manifesta nelle facoltà di Diana – lo sguardo ingenuo ed entusiasta del redivivo Steve sulle “meraviglie” del 1984, un cattivo per una volta non unidimensionale (anche se parecchio sopra le righe).
Ma molto è discutibile: il modo in cui lo stesso cattivo si impadronisce del potere della pietra sembra un po’ troppo complicato, e i risultati sono di conseguenza un pasticcio – cosa succeda esattamente in Egitto è quasi incomprensibile. E più crescono i suoi poteri, più la trama si sfilaccia: è come se gli autori siano stati incapaci di gestire un tema troppo ambizioso – la materializzazione dei desideri – che avrebbe richiesto un trattamento più intelligente; mi pare che finora ci sia riuscito solo Michael Crichton in Sfera (il libro, non il film).
Kristen Wiig mi è sembrata poco credibile sia come superdonna sia nel ruolo in teoria a lei più congeniale di imbranata. Il ritorno di Steve lascia Diana troppo poco sorpresa (forse perché è abituata ai miracoli degli dèi?), e soprattutto troppo indifferente alla sorte del precedente proprietario del corpo. Gal Gadot è sempre Gal Gadot, ma non basta da sola a redimere il film.
In mezzo ai titoli di coda c’è un cameo di Lynda Carter, che aveva interpretato Diana Prince nella serie TV degli anni ’70.

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Insomma…. / 15 Febbraio 2021 in Wonder Woman 1984

C’è da dire prima di tutto che il personaggio di Diana è tra quellli che preferisco nel DC Universe… e che 2h30 di film sono passati velocemente e anche abbastanza piacevoli.
Eppure, nonostante alcune buone qualità, il film vola basso.
All’inizio di più, quasi annoia, poi prende un po’ il via, e non più di tanto… di certo, non è la trama a spiccare tra le qualità, anzi molto semplice e elementare.
Alla fine il film è carino, molti piccoli e grandi difetti (come in tante pellicole) ma non è il peggior DC Movie per fortuna, anche se non arriva al pari del suo precedessore.
Restiamo sulla sufficienza, ma non è proprio guadagnata.
ATTENZIONE: NON PERDETEVI il cameo poco dopo l’inizio dei titoli di coda!!! Mi ha fatto molto piacere, proprio nostalgico.
6,5/10.

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Pedro Pascal! / 25 Gennaio 2021 in Wonder Woman 1984

Molto divertente per la prima ora e mezza. Dopo il primo inseguimento torna l’incredulità e diventa retorico.

Rimpiango, come già con il primo film ma anche con altre storie di supereroi extraterrestri come Thor e Superman, che il grosso dell’azione non coinvolga di più i mondi di origine, in questo caso il regno perduto delle Amazzoni. Il regno, essendo perduto, viene relegato a un flashback iniziale, col ruolo di segno premonitore della lezione che la protagonista Diana imparerà nei favolosi anni ’80 sulla Terra. A parte questo mi rammarico di quanto questo prologo sia sconnesso dal resto del film.

La sensazione che ho avuto è che questa storia potesse benissimo essere un racconto delle origini, dove l’eroina non ha ancora trovato il suo ruolo, e infatti di legami col primo film non c’è traccia, se non forzata.

Forzato è anche il fatto di essere ambientato negli anni 80: non c’è una vera influenza di quella cultura sugli eventi (a parte il villain che è chiaramente la degenerazione dello yuppie, e infatti è l’idea migliore del film: fichissimo Pedro Pascal!).

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