Recensione su Svalvolati on the road

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23 Gennaio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dal pozzo nero di film del mio amico ingegnere, quello che fa star zitti tutti quando passa la musica del rombo di una Ferrari.
E, per fortuna, quasi tutti rispondono
O_o
Un film di quelli con attori famosi e non più nel fiore della giovinezza, che si ritrovano e fanno il film divertente. E, cazzommmerda direi, perdono ma io mi son fin divertito. William Macy a volte sembra quasi Stallio, John Travolta è sempre più grasso, Martin Lawrence è il nero di (in)successo e il quarto non lo conosco (ma deduco dalla locandina si chiami Tim Allen, che sono scemo ma non del tutto). E poi c’è Ray Liotta nella parte del cattivo, che la sua figura la fa sempre (ricordiamo che dopo Fuga da Absolom Ray Liotta per me ha carta bianca). Ehi, era Ray Liotta quello, vero?
La storia, iperbanale: quattro amici in crisi di mezz’età partono per un viaggio in moto verso la California, per sentirsi veri bikers. Il resto lo potete immaginare.
Aggiungo solo che pensavo ci fosse poca figa, e che in un film non tanto bello questo andasse percepito come un difetto mica da poco. Tuttavia, visto che alla fin fine mi sono reso conto di aver riso qualcosa, come frase qua non ci stava.
La trovo comunque applicabile in generale. Se già un film è brutto, e nemmeno c’è la figa, è la morte.

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