Seven Sisters

Non capisco come mai ci sono così tanti voti alti nelle recensioni di questo film. L’idea è molto bella ma è sviluppata completamente a caso.
Partendo dal fatto che 6 sorelle, le quali hanno passato la maggior parte chiude in una stanza, riescono a tenere testa ad un intero plotone di gente addestrata.
O al fatto che una delle leggi più importanti dell’intera umanità non abbia un minimo di controllo e che quindi possano bruciare vivi bambini come se niente fosse.
O al fatto che ci sono le classiche scene in cui il protagonista diventa bravissimo in tutto quello che fa per esigenza di trama.
O il finale da “mi sono innamorata e sono incinta quindi vi faccio ammazzare tutte così posso vivermi la mia vita, cosa me ne frega se siete le mie 6 sorelle gemelle”
E comunque metto 5 e non di meno Perchè, come ho detto prima, l’idea di questo futuro distopico mi è piaciuto molto e Noomi Rapace ha fatto davvero un ottimo lavoro

In un futuro prossimo, il pianeta è sovraffollato. Il governo, in particolare nella persona di Nicolette Cayman (Glenn Close), instaura la legge del figlio unico (come la Cina per un certo periodo). In questo contesto Karen Settman muore di parto dando alla luce 7 gemelle; il nonno Terence (Willem Dafoe) cerca di nasconderle, facendole uscire una per volta a giorni alterni (e dando il nome alle figlie dei giorni della settimana).
Film interessante e con un buon ritmo con le sorelle, interpretate dall’ottima Noomi Rapace, che hanno personalità distinte. Alcuni momenti drammatici come le conseguenze dell’incidente sullo skateboard di una delle sorelle, qualche scena simpatica (come il tuffo dalla finestra nel bidone della spazzatura) e tanta violenza con la caccia alle sorelle da parte del governo.

Forse l’unica cosa positiva che si può dire a proposito di Seven Sisters è che non manca di suspense: quando l’eroina della storia è disponibile in sette copie diverse non è affatto scontato che sopravviva a ogni situazione di pericolo. Per il resto, Noomi Rapace non si impegna più di tanto a caratterizzare le singole gemelle, tanto che spesso risulta difficile distinguerle l’una dall’altra, anche quando non indossano la stessa parrucca – siamo decisamente lontani dai sublimi virtuosismi di Tatiana Maslany in Orphan Black. La trama abbonda di buchi logici, e il colpo di scena principale è uno dei più prevedibili della storia del cinema. La grottesca scena finale con i feti galleggianti in un utero artificiale corona degnamente il tutto.

Un bel film, davvero: curioso, distopico, futuristico, pieno di action e un po’ pulp.
L’unica pecca è che credo venga spontaneo pensare che l’idea sia stata presa dalla serie “Orphan Black”, anche se qui la Rapace ha dovuto interpretare “solo” 7 sorelle.
Nonostante tutto piace, fino alla fine, si sta in ansia, si soffre per la loro sopravvivenza, e si odia Glenn Close fino all’esasperazione!!
Un bel 7.

Una legge prevede che per famiglia non potranno esserci più di un solo figlio a causa della sovrappopolazione globale. Che fine fanno gli altri bambini?
La storia parla di 7 sorelle gemelle che, aiutate dal nonno, cercheranno di sopravvivere contro questa leggge assurda.
Devo dire che Noomi Rapace interpreta queste 7 sorelle in maniera fantastica. Molto brava e bella (ci sta… ). Mi devo ricredere in lei e voglio rivedere “uomini che odiano le donne”… Potrei cambiare idea su quel film…
Thriller interessante, mai noioso, e imprevedibile fino all’ultimo.
Bello!!!
Ad maiora!