Recensione su La donna esplosiva

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no titolo / 30 Luglio 2020 in La donna esplosiva

Quello che mi piace di più del cinema per ragazzi degli anni 80 è che pur non essendo sempre eccezionale e a volte un po’ vuoto (per esempio, in fondo, questo è un filmetto), era innanzitutto più variegato rispetto oggi (che quel target di pubblico guarda quasi esclusivamente cinecomic), poi era pieno di ingenuità e facilonerie, sicuramente, che però erano la rappresentazione più pura di un concetto che amo molto, legato al cinema. L’immaginazione pura, quella anche un po’ infantile, se vuoi, che non dev’essere plausibile e scientificamente esatta. Un film come questo o Explorers o Ritorno al futuro, per dire. Film che sembrano nati dall’idea che se puoi immaginarlo, puoi farci un film. Punto. Guardi Batman e sembra che i suoi giocattoli vengano fuori dal nulla, guardi Labyrinth, Big… Oggi il pubblico vuole che venga spiegata ogni cosa, o meglio che ogni cosa abbia una spiegazione plausibile, e va anche bene, ma io sinceramente ho nostalgia di questo modo di fare cinema (non come unico modo, ovviamente, ma che ci sia anche questo modo), in cui si metteva in scena, banalmente, l’immaginazione dei ragazzi.

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