Recensione su ...E ora parliamo di Kevin

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…E ora parliamo di Kevin: scomode realtà / 6 Marzo 2015 in ...E ora parliamo di Kevin

Psicologia sottile e dolorosa che suggerisce, spesso, più che mostrare, affrontando temi delicatissimi e difficilmente trattati, in primis la messa in discussione del retaggio diffuso secondo cui una donna, in quanto tale, sia a) disposta incondizionatamente al sacrificio in nome della famiglia, b) desideri ardentemente procreare, provando gioia nell’allevare creature che, in non poche occasioni, sapranno dimostrare smaccata ingratitudine.

Ora, Kevin, specie da bambino, nei suoi inquietanti silenzi e nei suoi sguardi obliqui, sembra l’Anticristo, ma è ovvio trattarsi di “semplificazione” e stereotipo efficace ai fini narrativi, al pari del folle progetto architettato al fine di punire (perché, poi?) la madre, riducendola ad una reietta sola e dimenticata.
Ancora di più, quindi, colpisce e traumatizza vedere rappresentato il desiderio inconscio della donna di proteggerlo, nonostante tutto, nel momento di maggior abbandono del ragazzo, a prescindere dalle aberrazioni compiute.

Eccellente la Swinton, inaspettatamente bravo Ezra Miller (finora, lo avevo visto all’opera solo in Noi siamo infinito e non mi aveva affatto colpita).
Ottima colonna sonora che, con cacofonie nipponiche e brani “leggeri” contrapposti ad atmosfere pesantissime, crea une perfusione quasi tangibile tra il racconto e la sua aura.

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